L’analisi fondamentale… E’ fondamentale. E’ una delle poche attività che, nel trading di tutti i mercati e a tutti i livelli, consentono al trader di vederci chiaro e trarre orientamenti per investire il denaro saggiamente e con profitto. Tuttavia, raramente è un’attività sempre uguale a se stessa. Anzi, cambia forme e qualche volta persino dinamiche in base al mercato in cui si investe. Le differenze più grandi, forse, si registrano tra l’analisi fondamentale per il Forex e l’analisi fondamentale per il trading azionario.

Ne parliamo in questo articolo, facendo il punto sull’analisi fondamentale in genere e sulle declinazioni in queste due tipologie di trading.

Perché l’analisi fondamentale

L’analisi fondamentale è lo studio dei fenomeni che si verificano al di fuori del mercato ma che, nei modi più svariati, possono incidere su di esso. L’analisi fondamentale coinvolge numerosi campi, in primis quello economico ma anche quello politico e, in alcuni casi estremi, la sfera sociale.

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Gli eventi, o fenomeni, che incidono sul mercato dall’esterno vengono chiamati market mover. E’ possibile suddividere i market mover in due grandi categorie: quelli periodici e quelli estemporanei. I market mover periodici sono eventi, appuntamenti, fenomeni che si ripetono costantemente e ciclicamente. I market mover estemporanei, invece, sono privi di questa ciclicità, ma non è detto che siano meno importanti. Anzi, spesso il loro effetto sul mercato è drammatico, proprio perché imprevedibili e svincolati da qualsiasi logica di “sconto anticipato” da parte degli investitori.

I market mover periodici, in genere, sono quelli legati all’economia, come per esempio la pubblicazione di un valore quali la produzione, l’inflazione, la variazione del PIL etc. Della categoria “market mover estemporanei”, invece, fanno parte le dichiarazioni dei policy maker, gli sconvolgimenti geopolitici e politici etc.

In linea di massima, i market mover periodici sono più semplici da studiare dei market mover estemporanei. In primis, perché offrono le condizioni affinché gli investitori possano scontare in anticipo le notizie. Secondariamente, perché sono dotati di “storico”, strumenti attraverso il quale qualsiasi dato del presente può essere giudicato nel suo contesto e quindi analizzato a fondo.

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In genere, l’analisi fondamentale prevede lo studio dei market mover, una stima del loro esito e quindi una previsione – basata sulla statistica – dei loro effetti sui prezzi. Quando emergono market mover estemporanei, però, l’analisi fondamentale si trasforma in gestione della contingenza e degli effetti (spesso emotivi) sul mercato.

Per quanto numeri, calcoli e formule possano spaventare, l’analisi tecnica è molto più semplice dell’analisi fondamentale. Anche perché quest’ultima richiede competenze che sfociano nella conoscenza trasversale degli ambienti extra-mercato e in una certa capacità di interpretazione.

L’analisi fondamentale nel Forex

Come si svolge l’analisi fondamentale nel Forex? A quali dinamiche sottostà? Quali sono i market mover che occorre studiare? Come trarre da essi informazioni per fare del buon trading? Chi opera da un po’ di tempo, e ha già superato la fase del principiante sa benissimo cosa rispondere a queste domande.

Il Forex vive principalmente di market mover periodici. Anche quando emergono market mover estemporanei, questi sono comunque collegati agli appuntamenti fissi, e hanno una funzione anticipatrice. I market mover del Forex, in larga parte, riguardano la politica monetaria. Non c’è di cui stupirsi: d’altronde le azioni di politica monetaria agiscono sulla base monetaria, che a sua volta impatta quasi direttamente sulle quotazioni delle valute. Il riferimento è ovviamente alla decisione dei tassi di interesse e al Quantitative Easing.

Importanti sono anche le dichiarazione dei policy maker che, nelle sedi più varie, offrono il fianco a speculazioni circa, appunto, il futuro della politica monetaria.

Ma per il Forex è importante anche l’economia reale. D’altronde la forza di una valuta dipende anche dalla forza economico del suo paese. Dunque nell’analisi fondamentale per il Forex ricopre un ruolo significativo anche la pubblicazione dei dati sul PIL, sull’occupazione, sulla produzione industriale e sull’inflazione. Anzi proprio quest’ultima va tenuta d’occhio in quanto, in maniera tutto sommato prevedibile, viene preso in considerazione dalle banche centrali nella fase di determinazione dei tassi.

L’assetto più semplice e allo stesso tempo più efficace, per chi fa analisi fondamentale per il Forex, consiste nello studio dei market mover estemporanei, banalmente le dichiarazioni, i paper e le analisi dei policy maker, per individuare l’esito dei market mover periodici, il tutto seguito da una stima degli effetti di questi ultimi sui prezzi.

Un approccio, questo, che ovviamente richiede metodo e costanza, nonché l’acquisizione di un bagaglio di conoscenze tali da ottimizzare il processo di analisi dall’altro, e di evitare i falsi segnali (se così si possono chiamare) dall’altro.

L’analisi fondamentale nel trading azionario

Discorso radicalmente diverso per l’analisi fondamentale del mercato azionario. Tuttavia, qualche punto di contatto c’è. Per esempio, l’importanza che assumono i market mover dell’economia reale. Anzi, in questo caso l’importanza è addirittura maggiore, dal momento che le prestazioni economiche impattano in maniera significativa sulla capacità di un’azienda, piccola o grande che sia, di produrre fatturato. Pensiamo a un ambiente economico recessivo, in cui i consumi delle famiglie sono inseriti in un trend ascendente: è ovvio che la maggior parte delle imprese quotate in borsa rischierebbero una riduzione del fatturato.

I market mover riguardanti la politica monetaria hanno una loro importanza, sebbene leggermente inferiore a quella che ricoprono nel Forex. La loro importanza però getta le radici nelle implicazioni lato credito. Una riduzione dei tassi di interesse, per esempio, rende l’accesso al credito più agevole, e questo non può che favorire le aziende in generale, comprese quelle quotate in borsa.

L’analisi fondamentale per il trading azionario, però, ha due particolarità. La prima riguarda lo studio…. Dei fondamentali delle aziende emittenti. Una necessità, questa, che ovviamente non riguarda i trader del Forex. I market mover più importanti dell’analisi fondamentale “azionaria”, se così si possono chiamare, sono quelli che riguardano la tenuta economica e le performance di mercato della singola azienda. Dunque, i trader sono chiamati a studiare i trimestrali, il conto economico e lo stato patrimoniale. Per fortuna, tutte le aziende quotate in borsa sono letteralmente costrette a pubblicare queste informazioni, sicché reperirle non è affatto complicato.

Un’altra particolarità risiede nello studio degli indici, elemento che manca completamente nella controparte Forex. Ogni titolo azionario è infatti collegato a un indice, sia direttamente (perché magari inserito nel paniere) sia indirettamente. Ora, questo indice riassume le prestazioni di tutte le azioni ivi contenute, ma esercita una funzione di benchmark per tutte le altre. Dunque, lo studio degli indici trova giustificazione nella loro capacità di fornire una panoramica complessiva, di offrire una nota di contesto, dunque di lanciare segnali tali per cui l’investimento in quella specifica azione possa seguire il binario della razionalità.

Ovviamente, anche il trading azionario ha i suoi market estemporanei. Di nuovo, si tratta in larga parte di dichiarazioni di policy maker e di eventi di natura politica e geopolitica. Le prime, infatti, annunciano spesso modifiche legislative in grado di agevolare o contrastare certi settori imprenditoriali. Le seconde possono causare un impedimento oggettivo all’esercizio dell’impresa. Pensiamo, per esempio, al danno – in termini azionari e non – provocato dai disordini in Medio Oriente, che causano effetti diretti sulle quotazioni delle aziende che operano in quelle zone o che sono semplicemente inserite in un contesto energetico e petrolifero.

Azionario vs Forex: le conclusioni

Come abbiamo visto, l’analisi fondamentale per il Forex e l’analisi fondamentale per il trading azionario seguono dinamiche diverse, per quanto non manchino dei punti di contatti. Questi però si riducono allo studio dei market mover sull’economia reale e della politica monetaria, benché finalizzati alla ricerca di elementi contrastanti.

Detto questo, una domanda sorge spontanea… Quale delle due varianti di analisi fondamentale è più complicata? Ebbene, alla luce di quanto presentato fin qui ma anche dell’esperienza dei trader, si può affermare che la più complicata sia proprio l’analisi fondamentale per il trading azionario. Ci sono almeno tre motivi validi per affermarlo.

In primo luogo, si segnalano semplicemente “più cose” da studiare. Fosse anche per la semplice analisi del conto economico e dello stato di patrimoniale, che di per sé occupa davvero tanto tempo. La verità è che l’azionario, essendo ancora il “re” di tutti i mercati, si caratterizza per un rapporto di interdipendenza estremo con tutto ciò che vi gravita attorno e al di fuori.

Secondariamente, l’azionario è un mercato molto volatile e se, vogliamo, anche molto emotivo. Dunque, le evidenze raccolte con l’analisi fondamentale vanno vagliate con maggiore cura, e ciò rende ancora più complessa e faticosa la stessa attività di analisi.

Infine, se il Forex conta un numero limitato di asset, il mercato azionario è semplicemente più sconfinato. Certo, un trader può focalizzarsi su un paniere ristretto di titoli, ma comunque dovrà tenere conto “dell’esistente”. D’altronde, più asset vuol dire più interazione. E, ovviamente, più interazioni vuol dire studio più complesso e approfondito.

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