Investire è sempre complicato, soprattutto quando lo scopo non è preservare il capitale, ma farlo fruttare. Durante una pandemia, con crisi economica annessa, lo è ancora di più. Tuttavia, è proprio questo l’interrogativo che emerge più frequentemente, tra coloro che intendono rimboccarsi le maniche e adattare alle contingenze del periodo il proprio approccio agli investimenti.

Ne parliamo in questo articolo, in occasione del quale offriremo un consiglio… Semplice semplice.

I problemi della pandemia, lato investimenti

La pandemia ha sconvolto le nostre vite. Soprattutto, la sta sconvolgendo ancora, nonostante sia passato più di un anno dall’inizio dell’emergenza. Dunque, tanto vale spostarsi da un approccio altrettanto emergenziale a uno che possa affrontare la situazione per quello che è: un problema di medio-lungo termine. Ciò riguarda tutti gli ambiti della vita, e riguarda anche gli investimenti.

Il primo passo è comprendere come realmente la pandemia stia agendo sul mercato. Lo scopo è conoscere il “nemico”, ovvero gli ostacoli da superare e le distorsioni da evitare. Se possibile, cavalcare le poche opportunità che le contingenze pongono in essere; in caso contrario, puntare alla conservazione del capitale.

Il primo cambiamento riguarda la volatilità. Gli investitori sono molto più reattivi che “in tempo di pace”. Non siamo sui livelli del panic selling registrato ad aprile 2020, ma di certo le oscillazioni sono più frequenti e più profonde. 

Un altro cambiamento riguarda il bersaglio delle analisi degli investitori. L’attenzione è diretta con sempre maggiore intensità a quanto accade al di fuori del mercato. Una marcata interdipendenza non è un fatto nuovo, sia chiaro, ma la dinamica si è rafforzata. Soprattutto, sta interessando elementi che di norma venivano ignorati come le condizioni sanitarie appunto.

Infine, si segnala una difficoltà nella progettualità nel medio termine. Molto banalmente, fare previsioni di natura macro-economico è complicato, in quanto il destino di questo 2021 è appeso se non esattamente a un filo, a fattori comunque estremamente variabili. Di certo è possibile stimare la riuscita dei piani vaccinali, ma non è possibile prevedere i contagi (se non in linea di massima), né come si comporteranno i governi in merito al tema delle chiusure. 

La questione della bacchetta magica

Prima di rivelare il consiglio di cui abbiamo parlato a inizio articolo, urge una precisazione. 

Non esistono bacchette magiche.

Per alcuni questa è una verità scontata. Per la precisione, per coloro che masticano di finanza e investimenti, che sono presenti nel mercato da un po’ di tempo, che hanno una certa esperienza alle spalle. Se esistesse una soluzione chiara, efficace e alla portata di tutti, tutti la adopererebbero, e in ogni caso non funzionerebbe.

Il consiglio “propedeutico” a quello che daremo tra poco, dunque, è di diffidare da chi offre soluzioni rapide. E’ un consiglio che vale in tutti gli ambiti della vita, e vale a maggior ragione nel mondo degli investimenti, nel quale chi cade lo fa con “dolore”, perdendo denaro magari raccolto con tanta fatica. 

Dunque, lo scopo non dovrebbe essere la ricerca della classica bacchetta magica, quanto l’elaborazione di un approccio con maggiori probabilità di riuscita di altri, di una strategia di massima che possa mettere al riparo dai guai più grossi, da definire via via che si entra nello specifico delle singole attività e delle singole operazioni.

Una soluzione per limitare i danni

Il consiglio che ci sentiamo di dare aderisce perfettamente a questa visione. Non riguarda infatti l’argomento “su cosa investire”, e men che meno il “quanto investire”. Si tratta, per l’appunto, di un consiglio che vuole suggerire un approccio generale, una tendenza, una preferenza per una tipologia di investimento piuttosto che per un altra.

Ebbene, il consiglio è… Pensare al lungo periodo. Preferire il lungo periodo significa garantirsi maggiori probabilità di “scavalcare” i problemi dettati dalle contingenze, che sono piuttosto ambigue di questi tempi. E’ sufficiente da un’occhiata ai grafici di ampio respiro per comprenderne il motivo. 

Se si allarga lo sguardo, si intuisce che nel lungo periodo anche i cali e i disastri finanziari vengono riassorbiti. E ciò riguarda gli shock della domanda come gli shock dell’offerta, crisi endogene e crisi esogene. Ci sono buone probabilità, dunque, che la medesima dinamica interessi anche la crisi attuale.

Dunque, piuttosto che cavalcare le onde con il rischio di annegare… Sorvolatele con un bel deltaplano. Insomma, pensate all’investimento di lungo periodo come a una opportunità e non come a un ripiego.