Il conto demo è uno strumento formidabile per completare il proprio percorso di formazione, dunque se si è ancora nella fase del principiante, ma anche per gli esperti che vogliono testare strategie e nuovi approcci in un ambiente sicuro. In questo articolo, però, approfondiamo l’argomento dal punto di vista del trader in erba, che deve ancora fare il suo esordio nel mercato.

Infatti, per questa categoria di individui, il conto demo non si limita a fornire tutta una serie di vantaggi, ma li espone anche a un rischio molto grave, che comunque può essere aggirato.

L’importante è sapere come fare. Forniremo questa importante indicazione nel corso dell’articolo.

Un problema connaturato al percorso di formazione

Prima di parlare del difetto principale del conto demo (di ciascun conto demo) è bene parlare del suo vantaggio più grande, ovvero la capacità di risolvere un problema connaturato al percorso di formazione, una stortura che giocoforza tutti gli aspiranti trader sono costretti a subire, quando studiano per diventare trader nel vero senso della parola. Una dinamica che può costare cara, letteralmente, e può spianare la strada verso una perdita del capitale drammatica e rapida.

Questa dinamica riguarda la necessità di fare pratica e l’impossibilità, almeno apparente, di farla in un ambiente sicuro. La teoria rappresenta un elemento importante, conoscere il funzionamento dei mercati, le specifiche delle varie asset class, le dinamiche regolano l’attività di investimento, gli strumenti per l’analisi e l’operativo è senz’altro fondamentale.

Tuttavia, fare trading “vero” potrebbe risultare ben altra cosa rispetto a quanto si è appreso sui libri, sui blog specializzati, durante la visione di un webinar o lo studio di un video corso. Di base, la pratica andrebbe realizzata dopo aver fatto l’esordio nel mercato, con tutto ciò che ne consegue in termini di rischio. E’ un “tirocinio” brutale, quello che si realizza tradando, in quanto il trader è costretto a sopportare il classico rischio del trading mentre è ancora in una fase “acerba” della sua carriera.

Il conto demo ha come obiettivo principale (ma non l’unico) il superamento di questa dinamica. Ne parleremo più approfonditamente nel prossimo paragrafo.

Cos’è il Conto Demo

L’espressione “conto demo” potrebbe fuorviare. Infatti, il concetto di demo potrebbe far pensare a un prodotto incompleto, che punta a mostrare qualcosa dell’originale, magari in una prospettiva promozionale. Il conto demo, in realtà, assomiglia in tutto e per tutto a un conto reale. Permette infatti di effettuare tutte le azioni connesse all’account reale. Tutte eccetto una: investire denaro reale.

Ecco che il conto demo, dunque, è un account a tutti gli effetti ma… Simulato. Il capitale è sostituito da denaro fittizio, certamente espresso in dollari o euro ma “fake”. Chi fa trading con il conto demo ha a che fare con il mercato reale, impiega strumenti di analisi reali, ma quando investe lo fa, appunto, “per finta”. Questo approccio, questa particolare dinamica, potrebbe far storcere il naso e invece è la rappresentazione plastica del beneficio concesso dai conti demo.

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Grazie ai conti demo, infatti, il trader può fare pratica in una situazione reale ma in estrema sicurezza. In un certo senso può farsi le ossa senza rischiare di rompersele. E’ un vantaggio da poco visto che l’alternativa è, appunto, fare pratica in una situazione non solo reale ma anche di rischio.

I conti demo, in genere, sono uniformi per funzionalità e grado di realismo rispetto alla controparte originale. Si differenziano, però, per le modalità di erogazione. Alcuni conti demo sono accessibili ancora prima di aprire un conto reale, dunque prima di effettuare il classico deposito iniziale. Altri invece sono vincolati all’apertura del suddetto account. Alcuni conti demo sono a tempo, ovvero possono essere utilizzati per un numero di giorni prestabilito, al termine dei quali il trader deve passare al conto reale. Altri, invece, non presentano vincoli di questa natura.

Il più grande rischio del Conto Demo

Fin qui, sembra proprio che il conto demo sia uno strumento davvero utile, in grado di risolvere un problema dai risvolti potenzialmente drammatici. In effetti è proprio così: grazie a questo particolare prodotto, il trader in erba o aspirante tale trae davvero un beneficio, riesce davvero a completare il suo percorso di formazione senza rischi. Tuttavia, non è tutto oro quello che luccica, o almeno non è oro al cento per cento. Il conto demo, infatti, non è uno strumento perfetto, e ha i suoi difetti. Anzi, ne ha uno, e pure pesante. E’ possibile però aggirarlo.

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Qual è il difetto principale del conto demo? Ebbene, per sua stessa natura non può insegnare nulla su una questione importante, ovvero la gestione emotiva. Chi fa trading, a prescindere dal suo grado di esperienza, viene colto da un flusso di emozioni tali da fargli perdere la lucidità, se non è capace di controllarle. Proseguendo con la carriera, i trader imparano a gestire le emozioni, ma all’inizio è molto difficile.

Il conto demo non offre un contributo sensibile da questo punto di vista. E il motivo è semplice: se l’investimento è fittizio, se non c’è rischio di perdere il capitale, la pressione emotiva è minore. E non potrebbe essere altrimenti: l’assenza di rischio è strutturale nel conto demo. Se non fosse così, non sarebbe un conto demo.

Come superare i difetti del Conto Demo

In realtà, questo difetto del conto demo, questa incapacità di “insegnare” la gestione delle emozioni può essere aggirato. O, per meglio dire, è possibile limitarne gli effetti, fino a ridurre il rischio di trarre uno svantaggio. Come fare? Anche qui, è piuttosto semplice, ovviamente a dirsi: è sufficiente imparare “altrove” la gestione delle emozioni.

Siamo nel campo della psicologia, del training cognitivo, della riprogrammazione mentale. Un percorso che può essere fatto in solitaria, ma che è bene andasse fatto con l’aiuto di un esperto. Anche perché proietta i suoi effetti benefici non solo nel trading, ma anche nella vita in generale. Lo scopo dovrebbe essere imparare a gestire in particolare lo stress, a gestire i sentimenti di paura, ma anche di euforia (che nel trading possono nuocere con altrettante virulenza). Insomma, si tratta di compiere un percorso dentro il percorso, più grande, della preparazione al trading.

Difficile, ma possibile.