Il conto demo è uno strumento utile e, per fortuna, sempre più utilizzato dai trader. Tuttavia, non va sopravvalutato, anche perché è realizzato con uno scopo ben preciso, che poco ha a che vedere con gli interessi dei trader. In una certa misura questi vengono perseguiti ma… Come effetto collaterale.

Ne parliamo qui, fornendo dapprima una panoramica sui conti demo e illustrandone l’utilità, e successivamente rivelando il “segreto” che vi sta dietro. Un segreto che, se conosciuto, consente di utilizzarli al meglio, senza eccessi e senza riporre in essi delle false speranze.

Cosa sono i conti demo

I conti demo sono dei conti “simulativi”. Il loro scopo è simulare l’attività di trading. Operano nel mercato reale, come se fossero live. Tuttavia, il denaro che viene messo a disposizione è finto, e d’altronde si parla in media di 100.000 euro/dollari. Inoltre, gli ordini non vengono realmente emessi.

I conti demo consentono quindi di simulare l’attività di trading senza rischi, ovvero senza mettere in gioco capitale reale. Per questo motivo, vengono considerati come strumenti formativi. Nondimeno, vengono utilizzati dai trader esperti per testare in assoluta libertà nuove strategie, nuovi asset e nuove piattaforme.

L’utilità del conto demo

Alla luce di ciò, si intuisce l’utilità dei conti demo. Un’utilità che è incontrovertibile, come testimonia l’esperienza di molti trader in erba.

In un certo senso, il conto demo è funzionale al completamento del percorso formativo. Uno studente può aver seguito attentamente un corso, può aver divorato manuali su manuali, ma se dalla sua non ha parecchie sessioni di pratica, rischia sempre di giungere impreparato all’appuntamento con il mercato.

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Ora, l’unico modo per fare pratica sarebbe investire. Un passo molto rischioso, in quanto impegna il capitale proprio in una fase in cui le competenze non sono completamente formate.

Con la loro attività simulativa, i conti demo superano questo limite. In parole povere, consentono di fare pratica senza rischi. 

E’ tutto rose e fiori? Ovviamente no, anche perché i conti demo sono strutturalmente deficitari nel somministrare una competenza importante: la resistenza alla pressione psicologica. Questa deriva proprio dalla consapevolezza di poter perdere denaro, una consapevolezza che non riguarda – per ovvie ragioni – l’attività simulativa.

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E’ bene dare conto anche dell’utilità che il conto demo esprime anche per i trader già formati. Come già accennato, questi possono utilizzare il conto demo per testare modifiche alla propria strategia o al loro approccio al trading. Non di rado, i conti demo vengono impiegati per provare nuovi asset, nuove tecniche etc.

Il “segreto” dietro ai conti demo

E’ bene non sopravvalutare i conti demo in primis per l’incapacità di “insegnare” la gestione della psicologia. In secondo  luogo, per le dinamiche che stanno dietro alla loro formazione.

Non bisogna dimenticare, infatti, che i conti demo sono essenzialmente degli strumenti di marketing. Il loro scopo reale è quello di attirare a sé nuovi utenti. Rappresentano dunque una sorta di prova prodotto, utile a persuadere all’acquisto “finale”, che coincide con l’apertura del conto reale.

Una prova prodotto diretta ai trader in erba, che così possono toccare con mano le “meraviglie” del trading. Una prova prodotto diretta però anche ai trader esperti, che possono valutare, magari più razionalmente, le funzionalità del broker e della sua eventuale piattaforma proprietaria.

Non è un caso che la somministrazione dei conti demo sia sottoposta a importanti vincoli. Questi sono temporali, quando viene fissata una scadenza. Questi possono essere economici, se – come spesso accade – l’apertura del conto demo è vincolata all’apertura del conto reale e conseguente deposito iniziale.

Conoscere questa dinamica consente di utilizzare i conti demo per quello che sono: uno strumento che, secondo i sempreverdi principi del do ut des, fa bene a entrambe le controparti.

Per l’appunto uno strumento, non un regalo disinteressato.