L’inflazione è un argomento che tiene banco in quest’ultimo periodo. Fino a qualche anno era impossibile immaginare un Occidente alle prese con l’elevata inflazione. Anzi, per tanti anni Europa e America hanno sofferto del problema opposto: una inflazione troppo bassa.

Urge dunque correre ai ripari, trovare soluzioni concrete. A uso e consumo dei consumatori, certo, ma anche degli investitori.

Ne parliamo qui, fornendo una panoramica sull’inflazione e fornendo consigli per trader e investitori.

Inflazione: cos’è e come viene determinata

L’inflazione è un aumento generale e continuo dei prezzi dei beni e dei servizi in un’economia. Viene misurata utilizzando dei parametri specifici, come l’indice dei prezzi al consumo (ICP).

I fattori che determinano l’inflazione possono essere divisi in due categorie: fattori di domanda e fattori di offerta. 

I fattori di domanda includono l’aumento della richiesta di beni e servizi, che possono essere innescati dall’aumento dei salari o di un aumento del reddito disponibile. Paradossalmente, una crescita rapida dell’economia nel suo complesso, dinamica di per sé favorevole, arriva a generare una conseguenza negativa, ovvero l’aumento dei prezzi. 

Tuttavia, l’aumento del reddito disponibile, o almeno del denaro in circolo, può scaturire da una politica monetaria espansiva. Quando i tassi di interesse si abbassano, o quando le banche centrali optano per il Quantitative Easing, l’inflazione aumenta. 

I fattori di offerta includono l’aumento dei costi di produzione, innescato ad esempio da una crescita dei prezzi delle materie prime. Lo stiamo sperimentando in questo momento storico: la guerra in Ucraina ha impattato sui costi del gas e dell’energia elettrica, e ciò ha causato, con un effetto domino dirompente, un aumento dell’inflazione.

I rischi per i consumatori

Prima di parlare del rapporto tra inflazione e investitori, è bene fare il punto sui rischi per i consumatori, ovvero per  la gente comune. D’altronde, sono loro a fare le spese del rapido aumento dei prezzi.

L’inflazione è pericolosa per i consumatori poiché può ridurre il potere d’acquisto del denaro. Ciò accade ovviamente quando i prezzi dei beni e dei servizi aumentano, ma il denaro che è a disposizione per acquistarli non aumenta allo stesso ritmo.   

L’inflazione può anche rendere più difficile per i consumatori pianificare le loro spese a lungo termine. Ad esempio, se un consumatore sta pianificando di acquistare una casa o un’auto, potrebbe avere difficoltà a prevedere quanto saranno costose queste spese in futuro a causa dell’inflazione.

Infine, l’inflazione può anche avere un impatto negativo sui consumatori che hanno debiti, come prestiti o carte di credito, poiché i tassi d’interesse tendono a crescere. D’altronde, l’aumento dei tassi di interesse è una delle poche armi a disposizione delle banche centrali per contrastare il fenomeno. 

I rischi per i trader e gli investitori

I rischi per i trader e gli investitori sono innumerevoli.

Tanto per cominciare, l’inflazione determina un clima di imprevedibilità, che a sua volta impatta sulla volatilità dei mercati. Insomma, le attività di analisi si complicano, l’efficacia delle attività di investimento si riduce.

Un altro rischio consiste nella perdita dei valori di alcuni asset, come le azioni di società che soffrono di più delle dinamiche inflattive. Le perdite possono essere profonde e in alcuni casi vengono recuperate con estrema difficoltà, e in tempi estremamente lunghi (a volte non vengono recuperate affatto).

Infine, vi è il concreto rischio che gli interessi generati dagli investimenti, e in particolar modo quelli effettuati nel periodo precedente all’aumento dell’inflazione, non siano in grado di compensare l’aumento dell’inflazione e quindi la perdita di valore reale del denaro. 

Come i trader e gli investitori possono difendersi dall’inflazione

Dunque, quali armi trader e investitori hanno a disposizione per gestire l’inflazione? Ecco qualche accorgimento utile.

  • Diversificare. La diversificazione è l’alleato migliore di qualsiasi investitore o trader. Diversificare significa contenere le perdite, a volte massimizzare i profitti. Insomma, è una sorta di assicurazione sulla vita. Quando l’inflazione è elevata, la diversificazione è sostanzialmente obbligatoria. D’altronde, i prezzi non crescono in maniera uniforme, alcuni beni si apprezzano rapidamente, altri lentamente. Tale differenza deve riflettersi nella composizione dei portafogli.
  • Investire nei beni rifugio. Ovviamente, si tratta di un consiglio da prendere con le pinze, che va valutato personalmente e a seconda dei casi. E’ tuttavia noto che i beni rifugio tendono a resistere meglio alle dinamiche inflattive e quindi a rappresentano un punto fermo in un contesto caotico.
  • Investire in settori che resistono bene all’inflazione. Il riferimento è ai settori dotati di una struttura particolare, per la quale l’aumento dei prezzi non genera conseguenze importanti. I motivi di ciò sono almeno due: capacità degli erogatori di beni e servire di adeguare velocemente i prezzi e quindi mantenere alti i profitti; capacità di mantenere elevata la domanda a prescindere dalle dinamiche economiche.

ftmo