Warren Buffett è uno degli investitori più famosi del mondo… E ricco. Spesso ha condiviso le sue opinioni e in alcuni casi persino le sue strategie con il grande pubblico, di fatto seminando pillole di saggezza e indicazioni per gli investitori di ogni ordine e grado.

In questo articolo riprendiamo una sua celebre dichiarazione, in realtà non tanto recente, che si fa apprezzare sia per lo stile caustico ma anche per il contenuto formativo. Una piccola anticipazione: critica pesantemente un personaggio famoso e invita i trader a non replicare le sue scelte.

La gestione del denaro

La dichiarazione, che tra poco sveleremo, si incentra sul delicato tema della gestione del denaro. Un tema che è molto caro a Warren Buffett, e che il grande investitore declina in maniera prudenziale. Secondo Warren Buffett un investitore, per quanto capace e attrezzato dal punto di vista delle competenze non dovrebbe mai fare il passo più lungo della gamba. Ovvero non dovrebbe mai investire del denaro che non può permettersi di perdere. Questa convinzione, che appare di buon senso, disegna una visione del money management solo apparentemente conservativa, ma in realtà capace di porre le basi per un processo di investimento relativamente sicuro e sereno.

Ma c’è un corollario. Se un trader deve investire solo quello che può permettersi di perdere, è ovvio: il trader non deve fare debiti. Certo, la ristrettezza dei capitali è un problema per molti che iniziano, ma farsi prestare il denaro è una scelta pessima, sia in termini di money management che in termini psicologici. All’ansia da prestazione causata dalla possibilità, sempre concreta di perdere il denaro, si somma il timore di non riuscire a pagare il debito, se l’attività di trading non dà i frutti sperati.

E’ un corollario doveroso, dal momento che il fenomeno dei trader principianti che si indebitano ancora prima di iniziare non è affatto marginale, ed è responsabile di grandi drammi individuali.

L’esempio di Trump

Ma con chi si è scagliato Warren Buffett? Prima di rivelare il contenuto della dichiarazione è bene offrire qualche coordinata. La dichiarazione in questione è stata pronunciata nientemeno nel 1991, durante un incontro dei giovani imprenditori all’Università di Notre Dame. L’aneddoto è stato rispolverato nel 2018 dalla CNB.

Ad ogni modo, durante quell’incontro, Warren Buffett stava discutendo dei limiti della leva finanziaria, al ché un giovane si fece avanti e gli chiese una opinione su Donald Trump (esatto, è proprio lui il bersaglio) all’epoca un rampante immobiliarista. La domanda non cadeva dal cielo: in quell’anno Trump fece ricorso alla normativa per la protezione dalla bancarotta in merito alla gestione del casinò Taj Mahal di Atlantic City. La risposta di Warren Buffet stupì tutti.

“Dove ha sbagliato Donald Trump? Il grosso problema con Trump era che non ne ne combinava mai una giusta. Pagava troppo per le sue proprietà, ma aveva gente disponibile a prestargli denaro.  Se guardate ai suoi asset, a quanto ha pagato per essi, e a quanto si è fatto prestare per averli, non c’era in essi alcun valore”.

Insomma, secondo Warren Buffett, l’allora immobiliarista Donald Trump aveva ripetutamente infranto la regola numero uno del money management: non investire più di quello che puoi prendere. Inutile dire che, dopo la citazione della CNB, la notizia ha fatto il giro del mondo più per l’attacco a Trump che per il grande insegnamento che si celava in quella vecchia dichiarazione.

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Come prendere le parole di Buffet

Ovviamente, si tratta di un aneddoto, anche abbastanza divertente, e va trattato come tale. Donald Trump, pur violando le “regole di Warren Buffett” è uno degli imprenditori più ricchi d’America, e non ci sono motivi per pensare che quel successo non sia stato meritato, o che dietro non ci sia un buon bagaglio di competenze. L’invito, però, è di prendere in considerazione questo aneddoto non solo per un momento di effimero divertimento, ma anche come spunto per una riflessione sul concetto di money management e sul rapporto tra trader e denaro. Un rapporto la cui gestione, ovviamente, risulta decisiva per le sorti della propria attività di trading.

Quale insegnamento si può trarre da questo aneddoto? E’ palese: un trader non dovrebbe mai fare il passo più lungo della gamba, non dovrebbe mai investire più di quello che si può permettere. Prima o poi, infatti, arriva il conto. Per i trader normali magari arriva subito, per gli imprenditori di livello come Trump magari arriva dopo qualche decennio. Tuttavia, è sempre meglio non rischiare e porre la propria attività di trading sui binari della prudenza.

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