Il Money Management è una delle discipline che il trader principiante è chiamato a imparare al più presto. E’ uno strumento di difesa, uno dei pochi veramente efficaci per limitare gli effetti di un mercato che spicca per complessità e imprevedibilità (nonostante l’analisi tecnica e fondamentale).

Il Money Management è anche una disciplina difficile, specie nella sua forma avanzata. Nell’articolo che segue, dopo aver proposto una panoramica sul Money Management, offriremo 10 consigli pratici per applicarlo con il massimo risultato e il minimo sforzo.

Perché il Money Management

Il Money Management è quella disciplina che consente al trader di mantenere il controllo sul proprio capitale, a prescindere da quello che può accadere. E’ un insieme di regole che offrono al trader la percezione di sapere sempre quanto potrà guadagnare e quanto potrà perdere. La sua utilità sta proprio qui: nella possibilità di programmare i trade dal punto di vista finanziario.

Il Money Management produce due effetti, entrambi molto benefici. Innanzitutto, un effetto tecnico e concreto. Grazie al Money Management il trader è veramente in grado di proteggere il capitale, anche perché può evitare i trade che anche solo potenzialmente possono causare il disastro finanziario. O, al limite, modificare gli ordini in modo che tale disastro non possa avvenire, o che non possa avvenire nemmeno una semplice perdita poco sostenibile.

Il secondo effetto, non meno importante e decisivo per le sorti del trading, è psicologico. Il trader opera, di base, con una perenne sensazione di incertezza. Questa dinamica è strutturale, vista l’incredibile imprevedibilità del denaro. Inoltre, crea ripercussioni dal punto di vista emotivo, riduce la lucidità e di conseguenza anche l’efficacia dell’attività di trading.

Ma se il trader mette in campo accorgimenti che gli restituiscono il controllo sulle sue finanze, ecco che la sensazione di incertezza diminuisce, e contestualmente aumentano lucidità ed efficacia.

10 Consigli per un Buon Money Management

Come già anticipato, il Money Management è una disciplina complicata. Certo, a un livello basico può essere approcciata anche dai trader principianti, ma per renderla veramente efficace è necessario mettere in campo azioni un po’ più complesse. Di seguito elenchiamo alcune di queste azioni, spiegate però in modo da risultare comprensibili ai più (con l’aiuto di Traderpedia, che ha approfondito l’argomento in maniera molto intelligente).

Stabilite una percentuale massima di capitale da dedicare a ogni trade

E’ una delle regole fondamentali del Money Management. E’ anche molto semplice da seguire. Ovviamente, non è l’unica. Ad ogni modo, quando decidete l’entità dell’investimento, non andate oltre il 2%. Ovvero, non investite più del 2% del vostro capitale. Se potete, dimezzate la percentuale. Inoltre, contestualizzate la scelta della dimensione del trade al tipo di trading che intendete condurre. E’ ovvio: se fare Scalping il 2% è già una percentuale immensa e letteralmente fuori scala.

Fate attenzione al “tipo” di denaro che investite

Il denaro non è tutto uguale, soprattutto per chi lo detiene. A caratterizzare il denaro è anche la sua provenienza. In base alla provenienza, chi lo detiene lo usa in un modo piuttosto che in un altro, con prudenza o meno prudenza. Ciò vale per tutti gli aspetti della vita, trading compreso. Il consiglio è di tenere a mente questa dinamica, e di utilizzare solo denaro di “qualità”, ovvero denaro che significa molto. Ora, qual è il denaro che significa di più? Ovviamente, quello “lavorato”, quello frutto di una qualsiasi attività professionale o che semplicemente ha comportato sforzo o fatica.

Il corollario immediato è quindi questo: non utilizzate denaro che avete preso in prestito. Il legame con questo tipo di liquidità è labile, quindi vi è il rischio di entrare, certo inconsapevolmente, in un circolo vizio, di instaurare una dinamica caratterizzata da imprudenza

Riservate una certa quantità di denaro per gli eventi eccezionali

Nel trading, soprattutto nel Forex Trading, non sempre le cose vanno come preventivato. Anzi, quasi mai. Certo, alcuni eventi sono più difficili da gestire di altri. Inoltre, ci sono eventi veramente difficili da gestire, davanti ai quali non ci si può fare altro che difendere. Ecco, è in questi casi che occorre utilizzare della liquidità aggiuntiva, se serve per riparare i danni di una perdita improvvisa e non preventivata. Ora, questa dinamica va gestita in modo ordinata, e altrettanto ordinata deve essere la messa a punto di azioni “riparative”.

Ordine, quando si parla di Money Management, vuol dire prevedibilità della spesa. Da qui la necessità di riservare un “salvadanaio speciale” a eventi particolarmente traumatici e imprevedibili.

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Siate più prudenti quando la volatilità aumenta

Ovviamente, se il periodo di volatilità non esplode all’improvviso, e in qualche maniera viene annunciata da segnali e avvenimenti vari, essa può essere gestita con maggiore efficacia. Può essere persino sfruttata per generare profitto, visti i differenziali che si formano in così breve tempo. Tuttavia, se avete a cuore il vostro capitale, e non intendete fare il passo più lungo della gamba, dovreste agire con maggiore prudenza del solito. Il ché, se si parla di Money Management, vuol dire soprattutto ridurre l’esposizione.

Il consiglio da seguire è esattamente questo: se vi trovare in un periodo di volatilità, ma volete comunque entrare a mercato, cercate di ridurre la vostra esposizione.

Calcolate lo Stop Loss sulle prospettive di profitto

Questo punto può sembrare anti intuitivo. Anche perché lo Stop Loss in genere viene calcolato sulle prospettive di perdita. Ovvero si considera la massima perdita tollerabile, la si traduce in pip rispetto al punto di ingresso, e si sottrae questo numero al punto di ingresso stesso. E’, in effetti, un metodo che funziona, per quanto non sia il miglior metodo possibile.

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Tuttavia, vi è un altro parametro da considerare, e questo è esattamente la prospettiva di profitto. Esso consente, appunto, di modulare l’esposizione.

Il consiglio migliore che si può dare in questo caso, e che in qualche modo riprende il comune sentire, è mantenere un rapporto di 1 a 3. Ovvero, fate corrispondere 1 punto di stop ogni 3 di guadagno.

Modulate le posizioni in base all’operatività

Questa è una norma di buon senso. Se la vostra operatività frenetica, riducete l’esposizione per singolo trade. Per operatività frenetica si intende semplicemente la tendenza a piazzare molti ordini in un lasso di tempo predefinito. I day trader hanno un’operatività frenetica, e gli scalper ce l’hanno ancora di più.

Il principio è di buon senso per almeno un motivo: se si aumenta la frequenza di entrata a mercato, aumenta anche il rischio di sbagliare. Il rischio si somma ad altro rischio. Ora, una delle regole basilari del Money Management, o più precisamente del Risk Management (le due discipline vanno letteralmente a braccetto) consiste proprio nel diminuire l’esposizione all’aumentare del rischio. Dunque, tenete conto di questa dinamica ed evitate il classico passo più lungo della gamba.

Non incrementate trade in perdita

Questa è una tendenza che sviluppano soprattutto i trader principianti, coloro che da un lato non riescono ancora a gestire le emozioni negative con sufficiente efficacia e che dall’altro non hanno ancora accettato il concetto di sconfitta. Tale tendenza si manifesta nella difficoltà a “lasciar perdere un trader”. Quando la situazione è insalvabile, o salvarla diventa ancora più rischiosa, non rimane che ritirarsi.

Spesso, invece, i trader principianti continuano a rimpinguare il trade, nella speranza o nella pallida prospettiva che volga al positivo. Ciò, sia chiaro, è slegato da ogni evidenza tecnica. In ogni caso, sarebbe comunque sbagliato.

Riflettete prima di incrementare trade in guadagno

Stesso discorso per i trade che “volgono al bello”. Il primo pensiero è il seguente: che male c’è se aumento l’esposizione se sto guadagnando? Dal punto di vista logico, niente da eccepire. Dal punto di vista tecnico, e in fondo fattuale, è tutto molto rischioso. In primis perché il mercato può mutare segno anche improvvisamente. Secondariamente, perché il Money Management è previsione di guadagni e perdite, ma se si improvvisa un aumento dell’esposizione tale carattere predittivo si perde.

Dunque, prima di rimpinguare una posizione, fosse anche in forte guadagno, pensateci più volte.

Monetizzate subito i guadagni

Come già anticipato, e come sanno tutti i trader, il mercato è un’entità complessa, che nasconde in sé elementi di imprevedibilità. Un trend ascendente può diventare discendente, una fase di lateralità può esplodere in una lunga serie di ribassi e rialzi, o viceversa. Proprio in questi casi, ad offrire una grossa mano di aiuto è proprio il Money Management, certo associato qui al Risk Management.

Il riferimento è, ovviamente al Take Profit. Compatibilmente con le evidenze tecniche del mercato, portate a casa la vittoria ogni volta che potete. Scegliete sempre la via della prudenza, se siete davanti a un bivio e l’analisi non fornisce risposte certe.

Non fidatevi della vostra mente

La mente può ingannare. Anzi, quando si intraprende un’attività molto stressante, in cui la pressione emotiva raggiunge e spesso supera i livelli di tollerabilità, la mente inganna quasi sempre. E’ il caso del trading e in particolare del Forex Trading. Per questo motivo è necessario affidarsi a discipline che mettono un po’ di ordine nell’attività di investimento, come appunto il Money Management.

Non fidatevi della vostra mente, dunque. Se avete calcolato uno Stop Loss, trasformatelo in uno Stop Loss automatico. Se l’uscita del mercato dipende comunque dalla vostra capacità decisionale, sappiate che nel momento critico il rischio di perdere la lucidità è alto.

In breve, lo “Stop Loss mentale” potrebbe venire disatteso, con tutto ciò che ne consegue in termini di perdita di capitale. Ovviamente, questa dinamica riguarda anche il Take Profit, sebbene in questo caso il rischio sia il mancato profitto (che può essere comunque considerato una perdita, da un certo punto di vista).

Non partite dalle regole più complicate

Certo, l’ideale è raggiungere in breve tempo una padronanza delle varianti più raffinate del Money Management. D’altronde, un Money Management più avanzato consente una protezione più efficace, e una protezione più efficace a sua volta amplia il margine di discrezione del trader e il suo raggio d’azione.

Tuttavia, come già anticipato a inizio articolo, il Money Management è anche un’attività complessa. Dunque va approcciata anch’essa con prudenza. Anche perché le dinamiche che stanno alla sua base lo consentono. Vi è una certa modularità nel Money Management. Certo, le regole basilari garantiscono una protezione efficace solo in caso di trade poco rischiosi. Le due cose vanno di pari passo. Tuttavia, procedete con gradualità, percorrete lentamente ma inesorabilmente la curva di apprendimento.

Un consiglio: non associate Money Management basico e trade rischioso. Il Money Management non è uno specchietto per le allodole, un feticcio psicologico che serve esclusivamente a tranquillizzare: è una risorsa concreta, uno strumento che, certo con gradualità, va sviscerato.