Il Forex trading è un’attività che richiede un grande dispendio di energie intellettuali, un impegno intenso, l’applicazione di un bagaglio di competenze notevoli. Sono semplicemente tendenziose, quindi, le accuse che vedono il trading online – e soprattutto il Forex – come una variante del gioco d’azzardo. La dimostrazione di ciò, ossia della necessità di un approccio “tecnico”, è data dall’importanza che per i trader assumono la strategia di uscita e la strategia di ingresso. Entrambi definiscono i parametri dell’operatività del trading, stabiliscono l’inizio e la fine della loro attività. Rientrano, a dire il vero, nel più complesso contesto del money management, della gestione del rischio. Entrambi sono importanti, su questo non c’è dubbio, ma… Ci si dovrebbe focalizzare su una delle due in particolare? E’ possibile rispondere valutando i vantaggi dell’una e dell’altra strategia.

La strategia di uscita nel Forex trading

Per strategia di uscita si intende semplicemente l’individuazione del prezzo una volta raggiunto il quale la posizione viene chiusa. Tale chiusura può essere effettuata manualmente, ossia dal trader stesso sulla base di quanto deciso in precedenza, o automaticamente. In questo caso, si parla di stop loss e take profit e si rende necessario utilizzare un software robot.

Ad ogni modo, la strategia di uscita è importante, e anzi necessaria, per limitare le perdite. Può capitare che un trade vada male e che generi delle perdite. Il trader può mantenere aperta la posizione perché si aspetta una inversione di tendenza. Stabilire in anticipo il prezzo, però, magari appunto con uno stop loss, consente al trader stesso di “uscire” prima che le cose peggiorino in maniera irreversibile (o che lui giudica irreversibile). La questione principale, e il vero elemento di efficacia della strategia di uscita, è che l’abbandono della posizione avviene sulla scorta di una decisione presa in precedenza, di una programmazione, di un lavoro analitico effettuato con calma e ponderazione, non alla bell’e meglio e durante una sessione di mercato.

Un ragionamento simile può essere fatto in riferimento al secondo grande vantaggio della strategia di uscita: la protezione del guadagno. Quando un trade genera guadagno, si tende a lasciarlo aperto in modo da proseguire nell’acquisizione del profitto. Più ci si spinge in là, però, più alto è il rischio di andare incontro a una inversione di tendenza, che eroderà inevitabilmente i guadagni così faticosamente conquistati. Grazie alla strategia di uscita, però, il trader sa in anticipo quando levare le tende e portare a casa il risultato. In questo caso, si parla di take profit. Ovviamente, è il trader stesso a decidere – preventivamente, in sede di elaborazione della strategia – il tetto, quindi l’obiettivo.

Da questi due vantaggi, ne deriva un altro, forse il più importante: sfuggire al coinvolgimento emotivo. L’emozione, strano ma vero, è il più grande nemico del trader. Lo priva della lucidità necessaria a compiere scelte corrette, lo blocca (quando è negativa), lo rende imprudente (quando è positiva). Insomma, grazie alla strategia di uscita, che viene redatta ovviamente in largo anticipo rispetto all’apertura del trade, l’investitore può permettersi di non decidere quando non è in grado di farlo. I confini della operatività sono decisi a priori, sono frutto di analisi e non delle contingenze. Anche perché, come è facilmente intuibile, le contingenze nel Forex trading (e in genere quando sono in gioco dei soldi) producono un forte stress.

Infine, un vantaggio magari meno concreto ma non per questo meno utile ha a che fare con la disciplina. La redazione della strategia di uscita, e soprattutto il rispetto di quest’ultima, contribuisce ad aumentare il senso della disciplina. Questo concetto appartiene a tutti i trader di successo. E’ grazie a un approccio rigoroso e verrebbe da dire persino sobrio che l’investitore riesce a raggiungere in maniera sistematica i suoi obiettivi. Disciplina verso se stessi innanzitutto, in un contesto nel quale la coerenza rispetto al proprio piano di azione deve essere preservata ad ogni costo.

La strategia di ingresso nel Forex trading

Se la strategia di uscita è importante, lo è anche quella di ingresso. D’altronde sono due facce della stessa medaglia, due modi funzionali a disegnare i confini all’interno della quale è possibile operare o un trade ha ragione di esistere. Nello specifico, la strategia di ingresso suggerisce al trader il momento esatto nel quale aprire una posizione.

Il vantaggio principale è che, specie in un contesto di Forex trading automatico, consente di cogliere tutte le opportunità che il mercato offre, a prescindere dall’orario o dall’effettiva disponibilità del trader. Se si trasmette al robot la strategia di ingresso, un entry level, si può investire anche senza essere presenti, e quindi sfruttare le occasioni che altrimenti sarebbero state perse. Quello delle “opportunità” è un concetto importante: il Forex, infatti, è uno dei pochi mercati aperti 24 ore su 24, quindi… Perché non sfruttare questa caratteristica? Anzi, proprio negli orari più scomodi si possono portare a termine gli affari più profittevoli (per esempio, i momenti di volatilità post-risultati delle elezioni).

Un altro vantaggio che deriva dall’utilizzo della strategia di ingresso consiste nella sua adattabilità all’approccio intraday. Per i trade a “lunga scadenza”, che quindi si stagliano su un orizzonte ampio, non è necessario imporre una strategia che, in ogni caso, propone degli automatismi: il trader ha tutto il tempo per ragionare sul trade in corso. L’approccio intraday, e nello specifico quello “veloce” (scalping) impone un’attenzione maggiore e, soprattutto, la necessità di prendere decisioni in fretta, di decidere nell’immediato se è entrare o meno nel mercato. La strategia di ingresso solleva il trader dall’onere di decidere sul momento.

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Utilizzare e soprattutto rispettare la strategia di ingresso vuol dire obbligare se stessi a maturare e mettere in pratica un approccio più tecnico e scientifico al Forex trading. Non esiste strategia di ingresso (se per questo nemmeno di uscita) senza un lavoro di analisi tecnica dietro. Vincolarsi alla necessità di praticare l’analisi tecnica non può essere che positivo: svincola le attività di investimento dalla deriva del gioco d’azzardo, aumenta la comprensione del mercato, consente ai trader di avere una visione d’insieme che tornerà utile soprattutto quando si troverà a uscire dagli schemi.

In definitiva, è possibile affermare che la strategia di ingresso e la strategia di uscita sono entrambi importanti, e praticamente in egual misura. Sono due facce della stessa medaglia, due strumenti per raggiungere lo stesso obiettivo di fondere: definire i confini del trading e proteggere il capitale. Sono una risorsa del money management, un’arma contro il rischio. Certo, si può discutere se sia peggio perdere il capitale piuttosto che perdere un’occasione ma, in questo caso, siamo nel campo delle opinioni personali. Non è un’opinione bensì un fatto che tutti i trader, soprattutto quelli che intendano cimentarsi con il Forex trading automatico, debbano imparare a redigere strategie di uscita e ingresso.

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