Limiti ordine, profondità e volatilità sono tre concetti fondamentali per chiunque voglia cimentarsi nel Forex Trading in maniera professionale. Ecco qual è il loro vero significato e come possono essere utilizzati per trarre profitto.

Limiti ordine. Meglio conosciuti con il nome inglese di “limit order”, sono spesso confusi con gli stop loss. Entrambi, infatti, altro non sono che istruzioni, consegnate al broker, di chiudere una posizione una volta che l’asset ha raggiunto un prezzo stabilito. La differenza sostanziale è la seguente: gli stop loss intervengono nelle posizioni in perdita, mente i limiti ordine intervengono nelle posizioni in guadagno. Che necessità c’è di chiudere una posizione in guadagno? Semplice, se il prezzo ha raggiunto una resistenza ma non l’ha sorpassata, allora è probabile che l’asset si introduca in un trend ribassista, erodendo l’utile conquistato fino a quel momento. Da qui la necessità di chiudere la posizione anche se, almeno per quel momento, in guadagno. I Limiti Ordine sono conosciuti anche con il nome di Take Profit.

Profondità. La profondità di mercato, e in questo caso del Forex, non è altro che la liquidità presente nel mercato. Il mercato dell’euro-dollaro è profondo, per esempio, quando i volumi di trading sono consistenti e consentono, senza problemi rilevanti, lo scambio a tutti i livelli. Un mercato poco profondo, e quindi con liquidità ridotta, è molto volatile perché è sufficiente un investimento di grandi dimensioni per modificare i prezzi (es. una posizione aperta da una banca centrale). Inoltre, più il mercato è profondo, minore è lo spread in quanto il margine di azione dei broker market maker si riduce. Le coppie più famose godono di una profondità quasi sempre ottimale. Le coppie esotiche, invece, spesso soffrono di una profondità piuttosto bassa.

Volatilità. Il concetto di volatilità è semplice da spiegare ma non altrettanto semplice da misurare. Si definisce come volatilità la tendenza di un asset a subire variazioni di prezzo importanti e frequenti in un arco di tempo stabilito e, in genere, breve. Ora, è difficile dare un volto alla volatilità. Anche perché alcuni asset sono fisiologicamente più volatili di altri, quindi una variazione frequente e importante di prezzo potrebbe non significare nulla dal punto di vista strategico. L’unico modo per capire se un asset è inserito in un periodo di volatilità è confrontare il suo andamento con le serie storiche. A tal proposito, sono stati elaborati alcuni indici di volatilità, cui i trader possono fare riferimento ogni volta che ne avvertono  la necessità.