Lo scalping trading è un approccio molto difficile da adottare. E’ per veri esperti del trading, per investitori particolarmente dotati dal punto di vista tecnico, in grado di interpretare le situazioni con rapidità, ma anche dotati di sangue fredda e di resistenza allo stress. I ritmi serrati che caratterizzano lo scalping pongono in essere difficoltà completamente inedite per i trader “normali”, ossia per coloro che aprono e chiudono posizioni nell’arco della settimana, ma anche per i più scafati trader intraday. Tali difficoltà generano tensioni emotive non indifferenti, visto che la posta in gioco, pur non essendo più alta rispetto agli altri approcci, è senz’altro più complicata da conquistare, visto il ristretto spazio di manovra.

In questa sede, offriremo consigli di tipo esclusivamente tecnico, accantonando per una volta il discorso sulla pur importantissima sfera psicologica. Nello specifico, parleremo di come studiare il mercato.

Scalping trading: la scelta degli asset

Da questo punto di vista, le difficoltà si diradano, poiché convenzionalmente il mondo del trading ha individuato in una specifica classe di asset la materia prima di base per fare uno scalping efficiente.

Nello specifico, chi fa scalping non può prescindere dagli asset che si caratterizzano per le seguenti caratteristiche:

Liquidità: la liquidità è un fattore importante per i trader che praticano lo scalping. Anche perché un asset liquido è sempre un asset che ispira una certa partecipazione da parte dei trader. Ciò stimola le situazioni di ipercomprato e di ipervenduto, nonché la volatilità.

Leggibilità: gli scalper professionisti puntano a inserirsi nei periodi di volatilità improvvisa, ossia quando un evento, per quanto programmato, genera decisi movimenti di prezzo. Affinché questo metodo possa essere sfruttato al meglio, l’asset deve essere “leggibile”, ossia ben coperto dal punto di vista analitico e mediatico. Ciò accade, ovviamente, per gli asset più liquidi e popolari.

Partecipazione: gli scalper professionisti approfittano delle condizioni di ipercomprato e di ipervenduto. Sono queste, infatti, a causare gli scostamenti di prezzo maggiori, i quali sono propedeutici a rendere profittevoli persino i trade che si caratterizzano per un orizzonte temporale molto ristretto.

Scalping: quali elementi guardare

In fondo, ogni scalper ha la sua tecnica, il suo approccio e la sua routine. Esistono però elementi dai quali non può prescindere, che devono essere monitorati sempre e comunque. Ecco quali.

Chiusura e apertura. Nello specifico, la chiusura della sessione precedente e l’apertura della sessione odierna. Nel caso in cui l’apertura sia superiore alla chiusura, quest’ultima può essere considerata un valido livello di supporto. In caso contrario, ossia quando l’apertura è inferiore alla chiusura, quest’ultima diventa una resistenza.

Massimo e minimo settimanali. Allo stesso modo, possono essere considerati come supporto e resistenza. Ovviamente, vanno considerati come supporti e resistenze di secondo livello. Lo stesso discorso può essere fatto con i massimi e i minimi mensili, trimestrali, annuali e persino storici. D’altronde, lo scalper lavora spesso sui breakout.

Supporti e resistenze dinamici. Ovviamente, vanno considerati anche i livelli di supporto e resistenza elaborati per mezzo dell’analisi tecnica e non solo dell’osservazione del grafico. Lo scalper, in questo caso, può agire in due modi. Ovvero assecondando il trend, e quindi entrando long sulle resistenze, nella speranza che venga rotta; o entrando short sul supporto, per lo stesso identico motivo. L’alternativa è l’approccio “contrarian”, che prevede un posizionamento avverso al trend. In questo caso, il trader entra long sui supporti e short sulle resistenze, sperando in entrambe le situazioni in un cambio di rotta certamente più profittevole.

Valori del tempo. Quando entrare nel mercato? Tutti i trader si pongono questa domanda, ma per gli scalper essa riveste una importanza molto significativa. Infatti, alcune zone registrano una particolarità elevate, quindi vanno evitate dagli scalper principianti e sfruttate invece da quelli esperti. Queste zone sono: l’apertura (almeno per mezz’ora), i periodi a ridosso del rilascio di importanti dati economici (che sono estremamente volatili), l’inizio della sessione americana (che spesso ribalta le evidenze della sessione europea).