L’analisi grafica è un branca dell’analisi tecnica. I principi di base sono i medesimi, e anche le meccaniche di impiego. A cambiare è lo strumento di analisi, che non il prezzo (non in senso stretto) ma il grafico stesso. O, per meglio dire, le “figure” che vengono a formarsi nel grafico.

L’analisi grafica, pur non essendo “obbligatoria” come l’analisi tecnica e l’analisi fondamentale, è comunque una risorsa da prendere in considerazione. Come minimo, per confutare o convalidare le evidenze raccolte mediante le altre analisi. Inoltre, è più intuitiva rispetto all’analisi tecnica e – sulla carta – più semplice rispetto all’analisi fondamentale.

In questo articolo offriamo una panoramica dell’argomento, dando una definizione precisa, elencando i principi di base e il funzionamento, descrivendo i più importanti pattern grafici.

Cos’è l’analisi grafica

L’analisi grafica è una pratica che consente di trarre segnali e orientarsi nel mercato per mezzo dello studio dei grafici. Fin qui, la definizione è simile a quella dell’analisi tecnica. Rispetto a quest’ultima, però, i segnali non vengono ricavati da modelli statistici rilevanti l’interazione tra prezzo e altri altri elementi (i cosiddetti indicatori) bensì dalle semplice evidenze “visive” del grafico. Ovvero, dai pattern, o figure.

Il grafico, che deve essere rigorosamente a candele, disegna delle figure. Alcune di queste sono significative, ovvero si ripetono ogni qual volta l’asset sta per comportarsi in una certa maniera. Dunque, dalle figure – o pattern – disegnati dal grafico si può, a certe condizioni, stimare il movimento futuro del prezzo.

Va specificato un punto. Proprio come l’analisi tecnica – ma anche la fondamentale – l’analisi grafica non offre certezze assolute. E’ semplicemente una disciplina, una pratica la quale certamente ha la statistica dalla sua ma comunque basata sul concetto di “probabilità”. Dato un pattern, è probabile che il prezzo si muoverà in un certo modo ma non è assolutamente certo.

Per il resto, siamo nel campo disegnato dall’analisi tecnica, almeno dal punto di vista dei principi. Ovvero…

Il mercato sconta tutto. L’analisi grafica, come l’analisi tecnica, si base sulle evidenze riportate dal grafico. Non prende assolutamente in considerazione ciò che accade al di là degli scambi. Da questo punto di vista, è marcata la distanza rispetto all’analisi fondamentale. Questo principio, che è poi un dogma, è sintomo di una debolezza, ovvero della non autosufficienza dell’analisi grafica. Da sola, quindi, non basta: va accompagnata allo studio dell’ambiente economico in funzione della previsione dei prezzi.

La storia si ripete. Anche qui, siamo nel campo dell’analisi tecnica, di cui – è bene ripeterlo – quella grafica è semplicemente una branca. In buona sostanza, il mercato reagisce alla stessa maniera a determinati stimoli, sicché a partire da un elemento è possibile ricavare informazioni preziosi. Questo è un principio, tra le altre cose, condiviso anche dall’analisi fondamentale. E’ la condizione necessaria, a dire il vero, per qualsiasi tipo di analisi. Se il mercato fosse sempre imprevedibile, e in grado di scrivere ogni giorno una storia nuova, semplicemente non potrebbe essere oggetto di studio..

I pattern dell’analisi grafica

Abbiamo detto che l’analisi grafica fa uso dei pattern o delle figure e che, anzi, questi rappresentano lo strumento principale di analisi, l’unica fonte (all’interno di questa disciplina) per ricevere segnali.

Ora, l’analisi grafica è una disciplina a suo modo complessa, non tanto nei meccanismi quanto in termini di quantità. E’ incredibilmente elevato, infatti, il numero di figure o pattern che, in qualche modo, sono significativi e capaci di offrire segnali al trader. Talmente numerosi da essere classificati in specifiche categorie. Quelle più importanti sono tre, suddivise per il tipo di segnale che lanciano: di continuazione, di inversione, di consolidamento.

I pattern di continuazione

Con il termine “pattern di continuazione” si intende una figura dell’analisi grafica, significativa in quanto capace di lanciare segnali. Nella specifico, appunto, segnali di continuazione, ovvero di prosecuzione del trend in atto. Se il grafico sta per formare o ha già formato un pattern o una figura di continuazione, il trader recepisce un segnale di proseguimento, quale esso sia.

I pattern di continuazione sono i più diffusi e, in un certo senso, anche quelli più difficili da rintracciare. I loro elementi, infatti, sono straordinariamente semplici. Sono ottimi, dunque, sia per chi vuole praticare il trend follow, sia per chi vuole fare trading andando contro trend (in questo caso le figurano segnalano l’impossibilità di aprire una posizione).

I pattern di inversione

Con il termine “pattern di inversione” si intende una figura che, pur essendo anch’essa significativa e in grado di lanciare segnali come quelli di continuazione, suggerisce informazioni, anzi stime, di natura completamente opposta. I pattern di inversione segnalano che il mercato sta per invertire la sua rotta.

Sono mediamente più difficili da studiare in quanto visivamente più complicati. E’ facile confondere, infatti, un semplice movimento laterale con una ipotetica inversione di trend.

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I pattern di consolidamento

Stesso discorso, ma al contempo opposto, per i pattern di consolidamento. Essi sono figure significative, che lanciano segnali ma di natura “strana”. Ovvero, né di inversione né di continuazione. Quando il grafico compone una figura di consolidamento, ciò significa che il mercato è destinato a muoversi in laterale, almeno per qualche tempo.

I pattern di consolidamento sono quelli più difficili da studiare. Anche perché vengono spesso confusi con altre tipologie di segnali. Il rischio di falsi segnali è sempre in agguato. Nello specifico, si tende a prendere un segnale di inversione per un segnale di lateralità (e viceversa).

I pattern più importanti dell’analisi grafica

Di seguito, alcuni dei pattern più importanti, ovvero i più significativi e quelli che appaiono più spesso.

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Rettangolo. Figura tra le più semplici, segnala una prosecuzione del trend rialzista o ribassista. Nella sua variante rialzista, si manifesta con un movimento rialzista, seguito da un ritracciamento, seguito da un piccolo minimo, seguito da un ritracciamento, seguito da un piccolo identico al precedente, seguito da un altro ritracciamento e via così, fino alla ripresa del trend rialzista. Più lungo è il rettangolo, maggiore è l’affidabilità.

Triangolo. Figura simile al rettangolo, anch’essa di continuazione. In questo caso, però, i picchi sono sempre più bassi del precedente e i ritracciamenti sempre meno profondi del precedente. E’ un pattern un po’ meno affidabile rispetto al rettangolo, anche perché, in questo caso, è raro che vengono toccati dei supporti di significativa importanza.

Doppio massimo. Pattern di inversione, appare come un iniziale movimento rialzista, seguita da un massimo, seguito da un ribasso pesante (definito come neckline), seguito da un nuovo massimo, seguito da un movimento ribassista che va oltre la neckline. Il doppio massimo è molto semplice da individuare e altrettanto semplice da leggere. E’ uno dei pattern più affidabili, anche perché, di mezzo, c’è quasi sempre un supporto (che corrisponde alle neckline).

Doppio minimo. Questo pattern è veramente simile a quello precedente. La forma è la stessa, ma rovesciata. Il segnale è anche in questo caso l’inversione del trend. Appunto, è uguale e contrario al doppio minimo. Nello specifico è formato da un movimento ribassista, seguito da un minimo, seguito da un rialzo deciso (definito neckline), seguito da un nuovo minimo, seguito da un movimento rialzista. L’idea di base è la stessa: se si sfonda un punto pivot avverso al trend, l’inversione è probabile.

Testa e spalle. Figura molto complessa e allo stesso tempo diffusa. E’ anche affidabile, ma solo se appare nella sua interezza, disegnando l’ideale tipo del pattern. Nello specifico, si presenta con un movimento rialzista, seguito da un piccolo massimo, seguito da un movimento ribassista, seguito da un massimo molto più alto, seguito da un ribasso più pesante del precedente, seguito da un massimo uguale al precedente, seguito da un movimento ribassista. E’, come facilmente intuibile, una figura di inversione. Esiste anche un Testa e spalle inverso, sempre segnalante una inversione di trend (ma dal rialzista al ribassista).

Flag. Figura di continuazione, è formata da un movimento ribassista, seguito da un piccolo ritracciamento, seguito da un movimento rialzista che va ben oltre quello precedente. La figura assomiglia, appunto, a una bandiera. E’ un pattern affidabile, specie se il ritracciamento percorre un supporto (e vi rimbalza).

Formazione a V. Come suggerisce il nome, questa figura appare come un movimento ribassista seguito da un movimento rialzista. E’ una figura di inversione, anche se può comparire durante una fase laterale. E’ uno dei pattern più controversi, in quanto oggetto di varie polemiche. Secondo alcuni, non è affidabile e non è a rigor di termini considerabile come se fosse un pattern. Tuttavia, se si accompagna a una forte crescita dei volumi questa (non) figura diventa veramente affidabile. Va comunque presa in considerazione in quanto si verifica spesso.

Consigli per una buona analisi grafica

Posta in questo modo, l’analisi grafica sembra un gioco da ragazzi. D’altronde, è sufficiente un colpo d’occhio per individuare le figure (se ci sono) e tratte le evidenze necessarie a un trade degno di questo nome. Tuttavia, le cose sono più complicate di così. Anche l’analisi grafica è fallibilissima e anche l’analisi grafica è in grado di lanciare falsi segnali. Di seguito, qualche consiglio per scongiurare questo pericolo.

Guardate… Bene. Di base, come già specificato, sembra tutto molto semplice. E invece l’occhio umano è facilmente ingannabile. Spesso, quando si desidera vedere un qualcosa, quel qualcosa appare. O meglio, si interpreta in modo pregiudizievole. Il rischio, nell’analisi tecnica, è confondere una figura con un’altra, o vedere una figura dove vi è un formazione non significativa. Il consiglio, quindi, è di guardare bene, senza pregiudizi, senza aspettarvi nulla.

Non strafare. Alcune figure sono oggettivamente semplici (come il doppio massimo o il doppio minimo), altre sono molto più complicate (come la testa e spalle). Ovviamente, quando una figura appare, non è possibile ignorarla. Tuttavia, evitate di aprire una posizione sulla scorta di una figura complessa, almeno inizialmente. Anche l’analisi grafica, come l’analisi tecnica e fondamentale del resto, necessita di tempo per essere padroneggiata al meglio. Così come è bene non partire dagli indicatori complicati per fare l’analisi tecnica, è bene non partire dai pattern complicati per fare l’analisi grafica.

Non rinunciare alle altre analisi. L’analisi grafica da sola non basta. Anzi, il rischio è di incappare spesso in falsi segnali. Essa va accompagnata dalle altre analisi, a mo’ di conferma. O, per meglio dire, di conferma reciproca. Questo, in verità, è un consiglio che può andare bene per l’analisi in generale. Se avete tra le mani un segnale, non fermatevi, bensì verificatelo, fosse anche con altri indicatori o utilizzando più discipline.