Le piazze finanziarie europee reagiscono positivamente al rinvio dei dazi USA

I mercati azionari del Vecchio Continente hanno aperto la settimana con decisi rialzi, sostenuti dalla decisione del presidente americano Donald Trump di posticipare l’implementazione dei dazi del 50% sui prodotti dell’Unione Europea. L’annuncio ha portato sollievo agli investitori, preoccupati per le potenziali ripercussioni di una nuova escalation nella guerra commerciale transatlantica. Lo Stoxx 600, l’indice paneuropeo che raggruppa le principali società quotate, ha registrato un progresso dell’1% alle 12:06 ora di Londra, con tutti i settori in territorio positivo. Performance particolarmente brillanti per il DAX tedesco, salito dell’1,6%, mentre il CAC 40 francese ha guadagnato l’1,1%. La borsa di Londra è rimasta chiusa per festività.

Il settore automobilistico recupera terreno

Tra i comparti più dinamici spicca quello automobilistico europeo, che ha recuperato le perdite del 3% della seduta precedente con un rialzo dell’1,1%. Il settore, particolarmente esposto alle minacce tariffarie americane, rappresenta insieme ai macchinari la principale voce di export dell’UE verso gli Stati Uniti. I costruttori tedeschi hanno guidato il recupero: Mercedes-Benz ha guadagnato l’1,6%, Volkswagen è salita dell’1,4% e BMW ha segnato un progresso dell’1,1%. Questi titoli erano stati particolarmente penalizzati nelle sedute precedenti dall’incertezza sulle politiche commerciali americane.

La cronologia delle tensioni commerciali USA-UE

La vicenda ha avuto inizio venerdì scorso quando Trump, attraverso la sua piattaforma Truth Social, aveva annunciato l’intenzione di imporre dazi del 50% sui prodotti europei a partire dal 1° giugno. Il presidente americano aveva accusato il blocco europeo di essere “molto difficile da trattare” e aveva lamentato che i negoziati commerciali con l’UE non stavano “andando da nessuna parte”. La situazione si è poi evoluta domenica, quando Trump ha comunicato di aver accettato di posticipare l’entrata in vigore dei dazi al 9 luglio, a seguito di una conversazione telefonica con la presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen. Quest’ultima ha risposto su X (ex Twitter) affermando che l’UE è “pronta ad avanzare nei colloqui in modo rapido e decisivo”.

Zealand Pharma guida i rialzi dello Stoxx 600

Sul fronte dei singoli titoli, Zealand Pharma si è distinta come migliore performance dello Stoxx 600 con un balzo del 7,3%. Il movimento è stato supportato dalla conferma del rating “overweight” da parte di Cantor Fitzgerald. L’analista Prakhar Agrawal ha evidenziato in una nota ai clienti che il titolo presenta “una significativa disconnessione valutativa rispetto alle prossime milestone per petrelintide e l’opportunità multi-blockbuster per gli analoghi dell’amilina nel trattamento dell’obesità”.

Il contesto globale dei mercati

Mentre l’Europa festeggiava il rinvio dei dazi, i mercati asiatici hanno mostrato andamenti contrastanti nella sessione notturna. Le borse giapponesi e sudcoreane hanno chiuso in rialzo, mentre i listini cinesi e di Hong Kong hanno registrato perdite, riflettendo le persistenti preoccupazioni per la crescita economica della Cina. Wall Street è rimasta chiusa lunedì per il Memorial Day. Nella seduta di venerdì, gli indici americani avevano subito vendite generalizzate proprio dopo la minaccia iniziale di Trump di imporre nuovi dazi sull’UE, con il settore tecnologico particolarmente colpito, incluso il gigante Apple.

Le implicazioni per gli investitori

Il rinvio dei dazi offre una finestra temporale cruciale per le negoziazioni tra USA e UE. Gli analisti sottolineano che questo periodo potrebbe essere utilizzato per trovare un compromesso che eviti l’escalation delle tensioni commerciali, particolarmente dannose in un momento di incertezza economica globale. Per gli investitori, la volatilità legata alle politiche commerciali rimane un fattore di rischio significativo. I settori più esposti al commercio transatlantico, come l’automotive e i beni industriali, continueranno probabilmente a mostrare sensibilità alle notizie relative ai negoziati. La diversificazione geografica e settoriale resta quindi una strategia prudente in questo contesto di incertezza geopolitica.