Diventare trader è una missione difficile, ma non impossibile. Tutto ciò, a prescindere dal grado di preparazione, a patto che questo, ovviamente, non sia infimo. Di base, chiunque abbia una preparazione media può diventare trader, se profonde impegno e sa come formarsi. Le difficoltà, tuttavia, nascono dal fatto che non esiste un vero e proprio percorso ufficiale, non c’è una università – per esempio – che insegni a fare trading online.

Per questo motivo, proponiamo un percorso a 4 step che può essere effettuato grossomodo da chiunque, e di facile comprensione.

Studiare i mercati

E’ impensabile diventare trader maturare una conoscenza approfondita sui mercati, sulle dinamiche che li coinvolgono, sul modo in cui vengono “gestiti” dagli investitori. Il primo passo, quindi, è studiare in modo generale, senza soffermarsi su un asset in particolare. Anche perché alcune dinamiche si ripetono a prescindere dall’asset con cui si fa trader.

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In questa fase, è essenziale studiare sui classici manuali, che certamente, almeno nelle rispettive prime parti, consentono di acquisire una prima infarinatura. Questa è anche una fase particolare, in quanto si declina in modo differente in base al background dell’aspirante trader. Per formazione personale o, più spesso, per percorso di studi, alcuni aspiranti trader sono più avvantaggiati di altri. Sta al singolo quanto e come studiare.

Di seguito, due consigli di ordine generale. In primis, affrontare lo studio in modo “professionale”, ovvero dedicando del tempo in maniera regolare, cercando di porre in essere una sorta di routine. Secondariamente, di prendere in considerazione i contenuti formativi di carattere generale che, sempre più spesso, vengono realizzati dai broker. Alcuni, infatti, la prendono “larga” e forniscono strumenti formativi per assoluti principianti.

Compiere le giuste scelte strategiche

La seconda fase è quella nevralgica, e consiste in alcune prese di posizioni che, senza dubbio, determineranno i caratteri e, perché no, le speranze di successo della futura carriera di trader. Diventare trader, infatti, vuol dire anche scegliere bene. Ecco le scelte più importanti che devono prendere coloro i quali intendono intraprendere una carriera nel trading.

Asset. “Su cosa investo?” E’ questa una delle prime domande che il trader deve porsi. La risposta è meno scontata di quanto si possa immaginare. Anche perché il consiglio più utile è di puntare su una ristretta cerchia di asset, e specializzarsi solo di quello. Passare di palo in frasca causa una dispersione di energie e, alla lunga, produce inefficacia.

Broker. Questa è una scelta tutt’altro che banale. Infatti, un broker non vale l’altro. Anzi si differenziano per tutta una serie di aspetti, posto la condizione necessaria e non sufficiente, ovvero l’onestà e il possesso di una regolare licenza. Valutate i broker in base a parametri quali la confortevolezza dell’ambiente di trading, l’offerta di asset, l’offerta di strumenti analitici e formativi, i costi.

Tipo di impegno. Avete in mente di diventare trader professionisti o part time? Per voi il trading sarà solo un hobby o, di contro, intendete farne un lavoro. Da queste domande, dipenderà l’approccio generale della vostra attività. Quella tra professionismo e non professionismo è una scelta da prendere quasi subito.

Capitale. Quali risorse potete o volete mettere in campo? Sta solo a voi deciderlo. Certo, partire con un capitale ampio fornisce un boost non indifferente all’attività di trading. Tuttavia, fate molta attenzione a non fare il passo più lunga della gamba, ovvero a non investire buona parte del capitale prodotto attraverso sacrifici. Investire denaro che “vi serve nella vita” può causare un aumento esponenziale dello stress.

Individuare una strategia

Anche questa è una fase cruciale.. E per nulla semplice. Anche perché fare trading senza una strategia è pericolosissimo, anzi rappresenta la strada più veloce verso il fallimento. L’improvvisazione, quando si tratta di fare trading, dovrebbe essere bandita. D’altronde, improvvisare nel trading è un po’ come giocare d’azzardo.

Una strategia dunque ma.. Quale strategia? In giro per internet si trovano strategie confezionate, pronte all’utilizzo? Sul loro reale valore si può dire molto, ma la verità è che la migliore strategia è la stratega non confezionata, bensì personalizzata. Ovvero cucita sulle proprie possibilità, sul proprio approccio di trading, sui propri obiettivi. Il consiglio è sì, magari fare riferimento a una strategia già esistente, ma di metterci mano per renderla adatta alla propria attività di trading.

Ad ogni modo, una strategia di trading degna di questo nome dovrebbe coprire ambiti quali il money e il risk management, l’analisi tecnica e fondamentale, l’operatività nuda e cruda. C’è tanto da decidere. Tuttavia, una volta individuata la strategia esatta, fare trading diventa più facile, se non altro dal punto di vista emotiva. Navigare a vista genera stress, nel trading come nella vita, mentre avere un “piano” riassicura, oltre a porre in essere un percorso ottimizzato e, almeno potenzialmente, efficace. Ovviamente, la strategia va testata prima di essere impiegata. Questo ci porta dritto all’ultimo step.

Fare pratica

In teoria, a questo punto potreste essere pronti per il mercato, a diventare trader a tutti gli effetti. In teoria, appunto. E la pratica? Di norma, si dovrebbe fare pratica tradando, ma ciò risulterebbe pericoloso. Il rischio di perdere denaro in questa ipotetica fase sarebbe altissimo. I broker, consapevoli di questa dinamica, hanno messo in campo degli strumenti pensati appositamente per consentire agli aspiranti trader di fare pratica: i conti demo. Questi sono account che assomigliano in tutto e per tutto ai conti reali, con l’unica differenza che… I soldi sono finti! Il trader dunque simula l’attività di trading, e ciò gli consente di testare le sue capacità e la strategia. Non solo, gli permette anche di “provare” il broker e le piattaforme.

I conti demo hanno solo due limiti. In primo luogo, spesso la loro apertura è vincolata all’apertura di un conto reale, dunque sono gratuiti solo sulla carta. Secondariamente, non permettono di fare pratica circa una delle più grandi sfide che il trader deve affrontare: la pressione emotiva. Essa è infatti generata dal rischio, ma se il rischio non esiste in quanto il denaro è finto, allora la pressione emotiva non può essere “simulata”. Si tratta di un limite strutturale, invalicabile, un problema cui – molto banalmente – non può essere trovata soluzione.