Coinbase e Binance sono nell’occhio del ciclone. La SEC, la massima autorità per gli investimenti finanziari negli Stati Uniti, ha mosso accuse circoscritte verso le due piattaforme Exchange, in alcuni casi davvero gravi. Rischiano grosso? Come sta reagendo il mercato? Quali conseguenze si prospettano per i trader delle criptovalute?

Cerchiamo di risponde a queste domande, facendo il punto della situazione e operando una riflessione sull’impatto che queste vicende eserciteranno sul mondo crypto.

Coinbase, Binance, SEC: costa sta succedendo

Coinbase e Binance sono le due piattaforme Exchange più importanti in assoluto per quanto concerne le criptovalute. Sono attive da molti anni, durante i quali hanno funto da riferimento per gli investitori crypto, offrendo servizi comodi, predisponendo un’offerta vasta e dando vita ad alcune interessanti attività collaterali, a tal punto da essere paragonate a banche vere e proprie.

La SEC però rischia di rompere le uova nel paniere tanto a Coinbase quanto a Binance. La notizia è abbastanza recente, ma ha già fatto il giro del web. La SEC si è mossa in particolare contro Binance, in quanto le accuse ad essa rivolta sembrano oggettivamente più gravi rispetto a quelle che hanno interessato Coinbase. Il 5 giugno la SEC ha chiesto addirittura il congelamento degli asset “in pancia” a Binance, mentre il giorno dopo l’ha addirittura citata in giudizio.

Ma in cosa consistono queste accuse? Proviamo a riassumerle.

A Coinbase viene “semplicemente” contestato di operare con asset non regolamentati. Un’accusa che potrebbe apparire addirittura inevitabile, viste le ben note difficoltà di accreditamento del mondo crypto rispetto alle istituzioni propriamente dette.

A Binance viene invece contestato di aver dirottato parte del denaro depositato dagli investitori in un conto separato che sarebbe riconducibile al fondatore di Binance medesimo, Changpeng Zhao. Non un dettaglio di poco conto, e per la gravità del fatto in sé e per le cifre in ballo, che sarebbero nell’ordine dei miliardi di dollari.

In ogni caso, le accuse sembrano derivare direttamente dal carattere centralizzato delle piattaforme, che a detta di molti esperti sarebbe poco coerente con il carattere decentralizzato delle criptovalute. Tra gli altri, a pensarla così è Leonardo Maria De Rossi, docente di blockchain e cryptoasset all’Università Bocconi di Milano, recentemente intervistato da Trend-Online.com.

Le risposte di Coinbase e Binance

La reazione delle piattaforme  non si è fatta attendere. Particolarmente coriacea è stata quella di Coinbase, che ha dichiarato di aver tentato più volte, nel corso degli anni, di chiarire la sua posizione e di aver trovato sempre delle resistenze ingiustificate. E’ passata poi al contrattacco, accusando la SEC di nuocere all’economia americana.

Più sintetica, ma non meno ferma, la risposta di Binance, che ha semplicemente bollato come false le accuse della SEC, negando ogni coinvolgimento del fondatore Chanpeng Zhao nel presunto “giro” di fondi dai conti dei clienti a conti riconducibili alla sua persona.

L’impatto sul mercato delle criptovalute

Queste vicende, al di là della reale sussistenza delle accuse, aggiungono un tassello a una questione annosa: il rapporto tra le criptovalute e le istituzioni; nonché, in prospettiva, l’integrazione delle criptovalute medesime nell’alveo degli asset regolamentati, aventi una propria dignità.

Tale dignità, va detto, è in genere riconosciuta dalla comunità di investitori, che da qualche anno tendono ad assegnare alle criptovalute un rango se non proprio nobile, almeno paragonabile a quello degli altri asset speculativi.

Si può ovviamente ragionare sull’effetto che tali vicende sortiranno nel mercato. Il miglior modo per farlo è analizzare, utilizzando il classico BTCUSD come benchmark, le reazioni degli investitori alla diffusione delle notizie circa le accuse mosse dalla SEC a Coinbase e Binance. Ebbene, una reazione c’è stata, ma questa è almeno potenzialmente sovrapponibile alle oscillazioni “tra il tiepido e l’intenso” che da qualche tempo caratterizzano l’andamento di Bitcoin. Nel giro di un paio di giorni, la criptovaluta si è deprezzata del 10%. Troppo poco per parlare di un impatto clamoroso.

Certo, ancora tutto è da decidere, ma è ragionevole pensare che il tenore delle reazioni possa rimanere questo. Ovviamente, la situazione potrebbe cambiare nel caso in cui la SEC la spuntasse su tutti i fronti, e le sue accuse si risolvessero in una reale messa al bando, se non di Coinbase (che potrebbe cavarsela con una multa salata), almeno di Binance. Non bisogna dimenticare, infatti, che la SEC ha chiesto addirittura il congelamento dei fondi.

ftmo