Gli ETF e i fondi passivi sono strumenti di investimento simili ma non intercambiabili. Ecco la differenza e le caratteristiche principali di ognuno.

Tra gli strumenti di investimento che attraggono maggiormente i potenziali investitori retail e istituzionali, gli Exchange Traded Fund (ETF) e i fondi passivi o fondi comuni di investimento sono quelli maggiormente negoziati che stanno conoscendo un rilevante grado di diffusione.

Sebbene vi sia la convinzione che gli ETF e i fondi passivi siano la stessa cosa e siano prodotti sostituibili, in effetti intercorrono delle differenze che occorre capire ed approfondire.

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Questa guida si propone proprio di analizzare la differenza tra gli ETF e i fondi passivi o fondi comuni di investimento.

ETF e Fondi passivi: qualche punto in comune?

Sempre più investitori privati nell’analizzare e valutare le diverse strategie di investimento puntano agli Exchange Traded Fund o ETF che mostrano sul mercato italiano un sempre più crescente trend.

Il successo degli ETF deriva dall’economicità, dalla trasparenza e dalla flessibilità offerta da questi strumenti di investimento che sono sempre più utilizzati dagli investitori per esporsi a mercati su cui sarebbe quasi impossibile investire in maniera diretta, come il settore immobiliare.

Anche i Fondi passivi o Fondi comuni di investimento sono un prodotto di gestione del risparmio molto prediletto dai trader, anche se si ritiene erroneamente che sia gli ETF che i Fondi passivi siano “fratelli” e prodotti perfettamente interscambiabili. In effetti, non è così. L’unico punto in comune ed affinità intercorrente tra Fondi Passivi ed ETF è riconducibile alla capacità di replicare in modo passivo la performance di un indice.

ETF e Fondi passivi: la differenza

I fondi passivi o fondi comuni di investimento richiedono la presenza di un soggetto collocatore che sia una banca o un promotore finanziario; in buona sostanza, non essendo quotati necessitano dell’intervento di un intermediario.

Per quanto concerne gli ETF che sono quotati in Borsa danno la possibilità ai potenziali investitori e ai trader di avere un Conto titoli con una banca o con una Piattaforma di Trading online per acquistarli ed investirci direttamente con il proprio capitale, senza la necessità dell’intervento di un promotore finanziario.

Un’altra differenza tra ETF e Fondi passivi che viene spesso trascurata è quella ascrivibile al fatto che i fondi comuni di investimento hanno una gestione attiva che giustifica la discrezionalità del gestore e richiede la necessità di implementare diverse decisioni di investimento nel tempo.

Gli ETF hanno una gestione passiva e il loro rendimento è legato alla quotazione di un indice borsistico e non all’abilità strategica di compravendita del gestore del fondo.

La “gestione passiva” rende gli ETF molto convenienti ed economici, con spese di gestione solitamente inferiori all’1%, e quindi sono maggiormente competitivi e più appetibili rispetto ai Fondi comuni di investimento che richiedono un esborso di commissioni maggiore.

Per quanto concerne la quotazione per i Fondi passivi non si conosce il prezzo delle singole quote del fondo dato che il sottoscrittore dà l’ordine di acquisto prima che sia stato stabilito il valore della quota. Per gli ETF, il trader è in grado di conoscere ex ante il prezzo prima di sottoscrivere l’ordine.

Altra ed ultima differenza sostanziale che intercorre tra gli ETF e i Fondi passivi concerne i costi di gestione dei fondi passivi che sono molto più alti di quelli degli ETF. Perché? Sul prezzo maggiormente esoso dei Fondi passivi incide profondamente la fee del Promotore finanziario che gestisce attivamente il portafoglio.

Per questo i costi di gestione dei Fondi comuni rispetto a quelli applicati agli ETF possono essere superiori di 4 volte: un consiglio utile per un investitore è quello di optare per i Fondi passivi sole se la performance degli stessi è in grado di superare i maggiori costi di gestione applicati dal gestore.

In caso contrario, è preferibile investire sugli ETF senza avere problemi di rivolgersi ad un Promotore finanziario, dato che sono direttamente acquistabili sulle migliori Piattaforme di Trading online.

Fare Trading con ETF: Broker e Piattaforme

Una volta che abbiamo compreso che cosa sono gli ETF e come funzionano, iniziamo a fare trading con i migliori Broker e Piattaforme.

Oltre alla normale compravendita di ETF che avviene sul mercato borsistico, è possibile utilizzare i trading di CFD ovvero Contract For Difference, o contratto per differenza che viene stipulato tra broker e trader.

I CFD non sono altro che un prodotto finanziario derivato, il cui valore è ancorato a quello di un altro asset detto sottostante, in questo caso, gli ETF.

Tutti i Broker che consentono di negoziare CFD permettono l’apertura di posizioni sia al rialzo che al ribasso e permettono l’acquisto di mini-contracts.

Rispetto ai Futures, i CFD non hanno scadenza e non è prevista una consegna fisica dell’asset, inoltre non esistono costi di rollover sulle posizioni aperte.

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Quali Broker scegliere? Per iniziare a fare trading con i CFD con asset sottostante ETF, è possibile affidarsi a validi Broker regolamentati, sicuri ed affidabili.

Trading CFD su ETF con eToro

eToro è il leader del Social o Copy Trading che consente di condividere e seguire strategie di altri trader e di replicare nel proprio portafoglio tutte le operazioni e tattiche strategiche messe in atto dagli eToro Popoular Investor.

Oltre alla possibilità di seguire ed interagire con gli altri iscritti alla Community di eToro, è possibile beneficiare di una piattaforma di trading all’avanguardia, user friendly e intuitiva da utilizzare. Inoltre, è possibile aprire un Conto Demo prima di poter passare a quello Reale.

Per chi inizia a fare trading di CFD su ETF con il Broker eToro, si ha la possibilità di optare per un ampio ventaglio di asset su cui investire.

Plus500: Trading CFD su ETF

Plus500 è uno dei principali Broker regolamentati dalla EFSA (Plus500EE AS è autorizzata e regolamentata dall’Autorità di vigilanza e risoluzione finanziaria estone con licenza n. 4.1-1/18), dalla FCA britannica e anche dalla ASIC australiana. Offre una piattaforma di trading completamente web-based assolutamente semplice da utilizzare e user friendly, adatta anche per i principianti, i quali possono beneficiare della possibilità di aprire un Account Demo.

Per fare trading su ETF, si deve procedere seguendo questi semplicissimi step:

  • collegarsi alla pagina principale di Plus500, (il 82% dei conti al dettaglio di CFD perdono denaro)
  • cliccare il comando “Negozia”, posto sulla parte sinistra,
  • il comando aprirà la lista completa degli asset negoziabili, tra le voci gli ETF,
  • basta cliccare ETF e si aprirà un sottomenu da cui si ha accesso alla lista disponibile,
  • al centro dello schermo è possibile visionare una lista con i valori ETF presenti sulla piattaforma sui quali è possibile negoziare.

Con Plus500 si può fare trading di ETF con leva massima di 1:5. Non bisogna dimenticare che fare trading di CFD su ETF è sempre rischioso e comporta una buona dose di oculatezza e di valutazione, onde evitare di perdere l’intero capitale.