Quello del Posizion Sizing è un problema che riguarda tutti i trader, e quelli del Forex in particolare. Il mercato valutario, infatti, espone a un certo grado di rischio, e ciò impone l’adozione di alcune misure specifiche, le quali a loro volta si legano alla più grande tematica del money management. Insomma, la questione è abbastanza complicata. Sappiate però che vi aiuterà a rispondere a una domanda: quanto devo investire esattamente?

Cerchiamo di rispondere in questo articolo, in cui parleremo dettagliatamente del Position Sizing e forniremo alcuni strumenti pratici per dirimere la questione.

Perché il Position Sizing è importante

Per Position Sizing si intende l’individuazione dell’investimento più adatto per il singolo trade. Decidere di investire 10 euro piuttosto che 100 è già Position Sizing. E’ una tema importante, in quanto l’esposizione è correlata al rischio ma anche con le opportunità. Investendo molto si rischia di perdere molto, ma ci si garantisce la possibilità di guadagnare tanto. Il Position Sizing, dunque, è un’attività che si poggia su un equilibrio delicato, quello tra rischio e opportunità, perdita e vincita, impoverimento e arricchimento. E’ evidente che non possa essere lasciata al caso e nemmeno all’intuito.

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Come tutti i trader hanno sperimentato sulla propria pelle, effettuare scelte in base all’intuito è una pessima idea. La lucidità e la capacità di ragionare con freddezza sono due beni preziosi, ma anche aleatori, soprattutto in momenti di stress. E la pratica del trading, Forex compreso, è un momento stressante. Forse è uno dei momenti di stress acuto più impegnativi in assoluto. Anche perché in palio c’è sempre del denaro. E’ ovvio dunque che si corre il rischio di farsi travolgere dalle emozioni, e le emozioni quasi per definizioni riducono lo spazio per la lucidità, per il ragionamento speculativo.

C’è una soluzione a tutto questo? Ovviamente sì. Non stiamo parlando della bacchetta magica, bensì di una risorsa che torna certamente utile, e che fornisce una bussola durante fasi che, altrimenti, sarebbero governato dal caos o, peggio ancora, dall’emotività. Questa soluzione è rappresentata dalle regole. Chi stabilisce per se stesso delle regole, pone davanti a sé un binario da seguire. In questo modo, è più difficile “perdersi”, è più difficile sbagliare. Ciò vale ovviamente anche per il Position Sizing. Se si stabilisce l’esposizione secondo un sistema di regole, è tutto più semplice. Soprattutto, si corre un rischio minore di sbagliare.

Un metodo semplice semplice

Meglio mettere le mani avanti: non esiste un metodo infallibile, nemmeno quando si parla di Position Sizing. Parte dell’attività di trading è vincolata al concetto di alea, ovvero al caso. C’è sempre il rischio che un trade vada male, anche quando esso è frutto di un approccio prudente e soggetto a regole razionali. Allo stesso modo, un’esposizione può rivelarsi azzardata o di contro troppo “timida” anche quando si applicano i migliori metodi di Position Sizing. Può accadere benissimo che a posteriori un investimento possa risultare troppo striminzito, e sapere di occasione sprecata. Accade altrettanto di frequente che un investimento possa risultare troppo ardito, ovviamente dopo una perdita.

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In ogni caso, lavorare con regole fallaci è sempre meglio che lavorare senza regole. Ora, di regole, anzi di metodi per il Position Sizing ce ne sono tanti. In questo paragrafo presentiamo il più semplice, mentre nel prossimo presentiamo quello che, nel corso degli ultimi anni, ha riscosso il maggior successo.

Il metodo più semplice è talmente semplice da non avere un nome. Possiamo affermare che risponda all’istinto naturale di qualsiasi investitore, principiante o esperto che sia. E’ frutto di una specie di illusione ottica, di un bias cognitivo che costringe la mente a ragionare per proporzioni, e quindi sempre in relazione una cosa con un’altra.

Potremmo definirlo come il metodo delle percentuali. Molto semplicemente, si tratta di investire sempre la stessa percentuale di capitale. In questo modo si evitano i colpi di testa, che tra l’altro possono sempre capitare quando si fa trading: come abbiamo già anticipato, il trader rischia di farsi travolgere dalle emozioni, e tra queste c’è la rivalsa, che spinge ad investire sempre di più per recuperare una perdita.

Ad ogni modo, la percentualmente universalmente (e arbitrariamente) riconosciuta come equilibrata è il 2%, sebbene alcuni tendano a scendere intorno all’1% e altri puntino al 3%. Questa semplice regola, per esempio, suggerisce di investire 200 euro se il capitale è di 10.000, 400 euro se il capitale è di 20.000 euro e via dicendo. E’ un metodo palesemente conservativo, anche perché mette a disposizione la possibilità di perdere per ben cinquanta volte di fila, prima di arrivare a zero.

Il metodo Kelly

Discorso radicalmente diverso per il metodo di Kelly. Anzi… Per la formula. Kelly non era un trader, bensì un fisico. Nel 1965 ideò una formula per gestire il problema dei rumori di fondo per le chiamate telefoniche, subito però ci si rese conto che quella formula era in verità utile soprattutto per gestire il rischio, ovvero l’esposizione allo stesso. Una formula solo all’apparenza complicata, ma che in verità può essere utilizzata da qualsiasi trader. La formula è la seguente.

K = W – ((1-W/R)

Dove K sta per per la percentuale di capitale che sarebbe bene investire per singolo trade. Si tratta di una percentuale normalizzata a 1, sicché il valore 0.1 corrisponde in realtà al 10%, il valore 0.01 all’1% e così via.

W sta per probabilità di vincita. Questo valore può essere ricavato semplicemente mettendo in rapporto il numero delle vincite ottenute tradando su quell’asset con il numero dei trade eseguiti (sempre sullo stesso asset). Il tutto, ovviamente, normalizzato a 1.

R è invece il rapporto tra la media delle vincite e la media delle perdite, sempre per lo stesso asset oggetto del Position Sizing.

Proviamo a fare un esempio. Immaginiamo una probabilità di vincita del 40% e un rapporto vincita media perdita media dello 1.6. La formula sarà la seguente:

0.4 – ((1 – 0.4)/1.60

Espressione che risolta produce:

0.4 – (0.6/1.6) = 0.025

In questo caso, sarebbe bene investire il 2,5% del capitale.

Consigli per un buon Position Sizing

Quello che abbiamo descritto fin qui è solo una parte del gigantesco tema del Position Sizing, che a sua volta è solo uno dei tanti argomento del money management e del risk management. Padroneggiare questi semplici metodi, però, offre già un certo vantaggio. A patto, però, di prendere la questione seriamente, e di adottare un approccio intelligente. Per farlo, seguite questi consigli.

Stabilite per regole per il Position Sizing molto prima di fare trading. Scegliere in stato di stress è pericoloso, e questo vale anche per le regole del Position Sizing. Il consiglio, quindi, è di stabilire le regole in una condizione di serenità, al riparo dalle pressioni.

Provate più metodi, ma in tutta sicurezza. E’ legittimo provare più metodi di Position Sizing, ma per farli utilizzare i conti demo o i back testing, ovvero testate i metodi o in una simulazione vera e propria (conto demo) o su momenti passati del mercato (backtesting).

Non derogate mai dalle regole che vi siete dati. Una volta che avete compiuto una scelta, a meno di forti evidenze che vi dimostrino che è sbagliata, continuate per quella strada. Cambiare spesso non è una buona idea, se non è supportata da dati probanti.

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