Il Forex Trading è un’attività complessa. Non è possibile improvvisarsi investitori. O meglio, ci si può tentare, ma i risultati sono sempre pessimi. Occorre tanto studio e tanta preparazione. Al di là della questione tecnica, che comunque rappresenta buona parte dell’apprendistato, va considerata un’altra fase, ancora più propedeutica. Essa si articoli in vari passaggi, o meglio nella realizzazione di una to do list che riguarda argomenti nevralgici come la mentalità, l’approccio etc.

In questo articolo presentiamo questa to do list, ossia le 10 cose da fare prima iniziare anche solo a pensare di investire nel Forex Trading.

Creare una sicurezza economica

Chi aspira a diventare un trader del Forex parte spesso da un approccio sbagliato. Ossia pensa al trading come la soluzione ai suoi problemi economici, dunque come uno strumento di arricchimento come può esserlo una vincita al gioco. Ebbene, si tratta di un approccio sbagliato, potenzialmente “letale”. In primo luogo, perché il trading è un’attività difficile in cui in pochi riescono. Secondariamente perché se si parte con il piede sbagliato non si corre il rischio di perdere qualcosa, bensì di perdere tutto.

Dunque, se pensate di fare Forex trading, in primo luogo create una basa economica, una sicurezza, che vi consente di andare avanti e di proseguire con la vostra quotidianità anche qualora l’avventura nel Forex non andasse a buon fine. Basta davvero poco. Per esempio… Un lavoro. In ogni caso, non permettiate mai che il Forex Trading diventi per voi uno strumento di sopravvivenza.

Verificare se si è portati

Stando alle pubblicità che affollano internet, il Forex Trading è un’attività di massa. Ciò non è esattamente falso… Ma non è nemmeno verissimo. E’ vero che tutti, se inseriti in un percorso di formazione efficace, possono provare a fare trading, ma è anche vero che solo alcuni sono portati al 100%, ovvero hanno alle spalle un vissuto e una base caratteriale che si sposa bene con le dinamiche di questa attività.

Certo, se non vi riconoscete nell’ideal-tipo del trader, non vale la pena che gettiate la spugna prima di iniziare, tuttavia è senz’altro un indicatore da tenere d’occhio.

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Dunque, come verificare se si è portati? E’ sufficiente farsi un piccolo esame di coscienza. Se siete disciplinati, avete una forza di volontà, resistete bene allo stress, siete determinati, avete sangue freddo e imparate in fretta…. Sì, il trading fa per voi. Altrimenti, semplicemente impegnatevi ancora di più durante il percorso di formazione e colmate le lacune più importanti.

Rafforzare lo spirito

Se avete realizzato di non appartenere alla categoria di persone appena descritta, non disperate: potete sempre migliore. Non che sia un processo facile, tutt’altro: un paio di maniche è imparare a fare cose, un altro paio di maniche è essere. Niente di impossibile, comunque, se non ci si pone un obiettivo troppo arduo.

Anche se, in realtà, alcune qualità mentali si affinano solo con la pratica. Nel frattempo, è possibile impegnare il proprio tempo con del semplice training autogeno, ma anche con la pratica, nella vita di tutti i giorni, delle virtù che fanno bene al trading. Il riferimento è soprattutto alla disciplina, che è la qualità più importante tra le qualità importanti.

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Ritagliare del tempo

Questa indicazione si ricollega alla prima. Il Forex Trading, almeno fino all’inizio o fino a quando non siete diventati dei veri e propri professionisti, non deve essere un’attività primaria, o per meglio dire la vostra attività principale. La prospettiva è quella di una sicurezza economica di fondo che prescinde da ciò che vi potrebbe accadere facendo trading.

Si può comunque considerare l’attività di trading come se fosse un secondo lavoro. Questa dimensione è funzionale al raggiungimento dei risultati, in quanto non conferisce all’investimento più importanza di quanto non sia necessario, ma allo stesso tempo permette di considerlo come una “cosa seria”.

Propedeutico a questo passaggio mentale è la questione del tempo. Prima di iniziare, ritagliate una parte della giornata per il trading, come se fosse un hobby a cui tenete particolarmente. Basta qualche ora, purché rappresenti un appuntamento stabile.

Dimenticare il gioco d’azzardo

Questo è un passaggio importantissimo. Gli aspiranti trader che falliscono per primi, e soprattutto falliscono in maniera rovinosa, generalmente saltano questo passaggio. E’ il primo step per garantirsi un approccio funzionale ai risultati, per mettersi in condizione di percepire il trading nella maniera più esatta.

Il trading non c’entra nulla, ma proprio nulla con l’azzardo. A livello puramente intellettuale, questa è una verità che tutti sono in grado di imparare, e per giunta nell’immediato. Ma una cosa è capire la regola, un’altra cosa è interiorizzarla. Ebbene, dovete interiorizzare la consapevolezza che il Forex Trading e il gioco d’azzardo sono due mondi distinti e lontani.

In caso contrario, correrete il rischio di utilizzare un approccio “d’azzardo” anche se sapete che non è giusto. Ciò in genere si verifica nelle fasi più concitate, quando la lucidità rischia di venire meno.

Capire il trading

Il lavoro su se stessi è importante, ma non è il solo da compiere se si intende arrivare preparati come persona e non solo come trader all’appuntamento del mercato. C’è da interiorizzare, oltre che una serie di approcci che riguardano il proprio rapporto con il trading, anche le dinamiche del trading stesso. Ovviamente, la maggior parte del lavoro, in questo senso, si compie durante il percorso di formazione, ma una porzione è appannaggio anche di questa specie di “anticamera”, di questa fase “più che preparatoria”.

Occorre, insomma, capire cosa sia realmente il trading, e nello specifico il Forex Trading. A parole è facile spiegarlo, ma, di nuovo, si tratta non di imparare un concetto bensì di interiorizzarlo. E’ necessario realizzare a un livello profondo che il trading è un’attività complessa, che richiede impegno, studio, attenzione, qualità morali etc.

Essere consapevoli della sconfitta

E’ probabilmente il passaggio più difficile da compiere. Consiste, infatti, nell’interiorizzare che la pegggiore delle ipotesi non solo non è impossibile, ma è per certi versi anche probabile. Certo, si spera, in una versione non definitiva e irreversibile. Ma tant’è: la sconfitta nel trading, e soprattutto nel Forex Trading, se proprio non è il pane quotidiano di ciascun trader poco ci manca.

Occorre capire che la sconfitta fa parte del gioco. Soprattutto, è bene capire che la sconfitta non è mai un evento irreversibile e definitivo. A patto, ovviamente, che si siano presi i necessari accorgimenti, che si stia praticando un buon risk e money management. Questi due elementi, però, riguardano una fase avanzata della preparazione. In questa, che rappresenta il primissimo step, è sufficiente interiorizzare il concetto di sconfitta come elemento ordinario e, purtroppo, irremovibile.

Non illudersi

E’ il passaggio appena successivo. Una volta compreso il “male” o per meglio dire il pericolo che si annida in una attività che da fuori appare certamente adrenalinica, è bene fare un ragionamento un filino complicato: non è detto che l’avventura nel trading, anche qualora si ammettesse una certa lentezza, prevede le tappe che ci si è immaginati in partenza. Potrebbe finire tutto subito, e male; potrebbe svilupparsi in maniere tutto sommato lineare.

Certo, l’ombra del fallimento rimane, l’abisso è dietro l’angolo. Sono le statistiche a dirlo: l’85% dei trader conclude l’anno solare in perdita. Dunque, non c’è niente – ma proprio niente – di scontato.

Va menzionata, però, anche l’altra faccia della medaglia, ossia la vittoria. E’ ovvio che, alla luce di così tanti sconfitti, chi vince rischia di vincere molto.

Imparare la teoria

Gli ultimi due passaggi sono operativi. Si entra, per così dire, in quello che può essere definito come il periodo di formazione del Forex trading.

Il periodo di formazione inizia con la teoria. Questa porzione di strada è lunga e incredibilmente difficile, anche se la difficoltà dipende dal grado di preparazione iniziale. C’è chi, per studio o per lavoro o per interesse personale, ha una infarinatura circa i meccanismi del mondo degli investimenti. C’è invece chi è completamente bianco.

Ad ogni modo, il percorso di formazione deve essere ben organizzato, sviluppato secondo la direttrice generale-particolare. Ovvero, è bene partire dai concetti generali per poi arrivare ai dettagli. Innanzitutto, quindi, va compreso il contesto.

Il consiglio è di dedicare almeno un paio di ore di lavoro allo studio, di integrare i grandi classici della lettura del trading ma di utilizzare al contempo tutti i canali possibili: blog, forum, video corsi, seminari etc.

Fare pratica

E’ l’ultimo passaggio in assoluto, quello che trasformare un aspirante trader in un trader… Principiante, certo ma pur sempre trader.

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In linea di massima, si potrebbe pensare che fare pratica voglia dire gettarsi nella mischia, rischiare quanto rischiano gli altri. Una scelta pericolosa, dal momento che giungere preparati non al 100% all’appuntamento con il mercato vuol dire rischiare di perdere parecchio.

Per fortuna, da qualche anno a questa parte i broker hanno trovato la soluzione: gli account demo. I broker mettono a disposizione account particolari in cui è possibile fare trading nel mercato reale ma con denaro finto. In questo modo si esegue una vera e propria prova su strada, ma non si rischia di schiantarsi. Il pericolo è ridotto a zero.

L’unico difetto delle demo è che, giocoforza, mancando il pericolo, non riescono a restituire la dimensione di stress, a volta di paura, che caratterizza il trading “reale” e con cui ciascun utente deve imparare, presto o tardi, ad averci a che fare.

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