Il piano di trading è uno strumento fondamentale per produrre profitti nel Forex Trading. E’ semplicemente impensabile frequentare il mercato senza un piano e aspettarsi dei risultati. Anche perché il trading, nel Forex come altrove, è una attività razionale, che poggia su solide basi che, se non sono scientifiche, hanno come minimo la statistica dalla loro.

Uno degli errori più grandi che i principianti commettono, pur consapevoli della necessità di un piano di trading, è scegliere la via più facile, ovvero adottare un piano elaborato da altri, magari da un trader esperto, e seguirlo pedissequamente. La soluzione migliore, anzi l’unica capace di garantire qualche possibilità di successo, prevede o una elaborazione propria del piano oppure un adattamento dei piani altrui. Ciò è vero perché, molto banalmente, qualsiasi piano è efficace solo se si adatta al proprio stile di trading.

Ma c’è di più: per rendere un piano profittevole è necessario predisporre se stessi al suo utilizzo, maturare alcune scelte e coltivare alcune qualità che vanno in una specifica direzione: l’aumento dell’efficacia dell’azione di trading.

Per fare tutto ciò, è necessario accompagnare la redazione del piano o il processo di adattamento a tutta una serie di iniziative. Queste portano, appunto, a un potenziamento del piano stesso e a un miglioramento della propria capacità di sfruttarlo in maniera efficace.

Fai pratica con le Demo

Prima di iniziare a fare trading sul serio, dovete studiare. Questa è una verità che certamente avrete avuto modo di assimilare. Libri, ebook, manuali, video corsi… Va bene tutto, purché inserito in un programma di apprendimento equilibrato e corretto. Tuttavia, non basta. La teoria è fondamentale ma rappresenta una faccia della medaglia. L’altra faccia è costituita dalla pratica. La domanda da porsi è: come fare pratica senza provocare un disastro economico? La risposta sta proprio negli account Demo, che consentono di fare trading nel mercato reale ma con denaro finto. Si tratta di una soluzione a portata di mano: la stragrande maggioranza dei broker mette a disposizione una versione Demo dei suoi account.

Cosa c’entra la Demo con il piano di trading? Semplice, che tu sia principiante o esperto, puoi utilizzarla per provare la tua strategia, e all’occorrenza metterla a punto, senza rischiare nulla. Dunque, si tratta di una risorsa da sfruttare assolutamente. Anche perché l’alternativa (o semplicemente una risorsa aggiuntiva) è il backtesting, che è certamente più laborioso e complicato.

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Allena la tua mente

E non solo dal punto di vista intellettuale. Certo, affinare le proprie capacità di analisi e di interpretazione è importante, anzi fondamentale, dal momento che il trading è un attività che si svolge con la testa. Tuttavia, la sfera psicologica, e non solo quella cognitivo-intellettuale, a ricoprire un ruolo prioritario.

Nello specifico, occorre allenare la propria resistenza allo stress. Se in ballo non c’è niente di patologico, ovvero se non siete tipi ansiosi, è sufficiente l’esperienza e la pratica del mercato. Tuttavia, se ne siete capaci o siete stati istruiti in merito, anche il training autogeno può dare i suoi frutti.

In particolare, dovrete puntare su pensieri che ridimensionano l’importanza della sconfitta nel trading, che la riconducono a un evento – entro certi limiti – normalissimo.

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Solo in questo modo si potrà sfruttare appieno il piano di trading. Anzi, qualsiasi piano di trading. Avere una giusta mentalità, essere capaci di gestire lo stress, consente di evitare una pericolosa dinamica: legare la strategia alla propria autostima, vedere il fallimento del piano di trading come un fallimento proprio. Dunque, non riuscire a modificarlo, se serve.

Individua i tuoi limiti

Nello specifico, i limiti finanziari. Quando un trader adotta un piano di trading elaborato da altri ha a che fare con un problema quasi fisiologico: il piano lo espone a rischi che sono tarati su capacità finanziarie non sue ma bensì del suo creatore (o di un trader idealtipico a cui si è fatto riferimento in fase di elaborazione). Le conseguenze di questa dinamica sono facilmente intuibili.

Dunque, il trader è chiamato in primo luogo a definire i suoi limiti, ossia la quantità di denaro che può permettersi di perdere nella peggiore delle ipotesi senza che ciò causi problemi nella vita reale. Una volta individuata questa cifra, deve verificare se il suo piano di trading non lo espone a rischi maggiori. Nel caso lo faccio, ovviamente, deve modificare il piano di trading.

Si tratta di un passaggio essenziale, in quanto determina non tanto le speranze di profitto quanto le probabilità che il trading si trasformi da attività profittevole a catastrofe finanziaria.

Individua il tuo target di profitto

Nel paragrafo precedente abbiamo parlato della peggiore delle ipotesi, ovvero presentato un accorgimento per attutirne gli effetti. In questo paragrafo parliamo del suo esatto contrario, ossia la migliore delle ipotesi (o comunque favorevole). Se è importante stabilire la massima perdita sopportabile è anche necessario stabilire il profitto atteso, ovvero l’obiettivo dell’intera attività di trading.

In realtà, lo scopo dell’obiettivo è fornire una meta, una direzione. Anche qualora non lo si raggiungesse, anche solo un avvicinamento dovrebbe essere considerato in termini positivi. Nonostante il sottofondo di aleatorietà, è necessario anche in questo caso stabilire una cifra. Il target di profitto deve essere quantificato. Non solo, deve essere anche dotato di un termine temporale. Insomma, dovete stabilire quanto volete guadagnare e in quanto tempo. Ovviamente, scegliete solo obiettivi possibili. In caso contrario, il “numero” non sarà sufficiente a rappresentare una forza trainante né uno strumento di orientamento.

Sia la massima perdita accettabile che il target di profitto rappresentano “materiale” per una corretta elaborazione del piano di trading, che deve essere scritto in funzione di essi.

Informati sul mercato e sull’ambiente economico

Il mercato non dorme mai, almeno il Forex Trading. E’ aperto ventiquattro ore su ventiquattro, cinque giorni su sette. In questo lasso di tempo accadono molte cose, sia nel mercato che nell’ambiente economiche, e tutte in grado di influenzare i prezzi. Dunque, è bene mantenersi aggiornati su quanto accade.

Non è solo una norma utile per realizzare una buona analisi, ma anche per rendere più efficace il piano di trading o, per meglio dire, evitare cali di prestazioni. Il motivo? Semplice: potrebbe accadere un evento, magari improvviso, che il piano di trading, per come è costruito, non è in grado di sfruttare al meglio o di gestire. In quel caso, il trader deve prendere pieno possesso della sua attività, disinserendo, almeno per un breve lasso di tempo, il pilota automatico. Oppure, e questa è la migliore alternativa, integrando il nuovo elemento all’interno del piano di trading.

Cristallizza i punti pivot

Uno degli accorgimenti che molti trader principianti trascurano quando elaborano un piano di trading riguarda i punti pivot. Essi, molto banalmente, sono rappresentati dai supporti e dalle resistenze, dei livelli molto utili in quanto le loro interazioni con il prezzo generano segnali di una certa affidabilità.

Ora, ci sono vari metodi per individuare i punti pivot. Tutti sono efficaci, anche se dipende un po’ dalle situazioni. L’importante, è individuare un metodo e seguire sempre e solo quello, se ha dimostrato di dare i suoi frutti.

Dunque, integrate nel piano di trading le istruzioni per calcolare ogni giorno e nella maniera più rapida / precisa possibile i punti pivot.

Il consiglio, almeno all’inizio, è non cimentarsi in tecniche complicate, bensì fare riferimento semplicemente ai massimi e minimi giornalieri, settimanali, mensili etc.

Pianifica le entrate e le uscite

Questi sono i punti salienti di un buon piano di trading. Eppure, c’è chi li trascura. Ad ogni modo, è bene dedicarvi un po’ di spazio. I punti di entrata e di uscita non solo altro che tecniche di individuazione dei segnali di entrata e di uscita. Ciascun piano di trading utilizza una tecnica diversa, anche se convenzionalmente si punta sempre sulle solite due o tre.

Per quanto riguarda i segnali di entrata, essi coincidono in genere con la rottura di un punto pivot, che può essere un supporto o una resistenza a seconda della direzione del trade (short o long). Per quanto riguarda l’uscita, si parla quasi sempre di stop loss e take profit. Questi livelli di prezzo hanno la stessa funzione: una volta superati, segnalano la necessità di uscire dal mercato. Nel caso dello stop loss, per evitare ulteriori perdite. Nel caso del take profit, per evitare che il guadagno venga eroso da un breakout.

Tieni un diario

Il diario è una risorsa spesso snobbata, anche perché è visto un po’ come uno strumento da adolescenti. In realtà, non si tratta del “classico diario”, bensì di una specie di “giornale di bordo”.

Il diario, o giornale di bordo che dir si voglia, non è una velleità letteraria. Tutt’altro: è l’unico modo per guardare in retrospettiva la propria attività di trading, l’unico strumento per riuscire a capire in modo plastico e preciso dove si è sbagliato. Se tale errore dipende non dal proprio comportamento bensì da una cattiva costruzione del piano di trading, ecco dimostrato come il diario rappresenti uno strumento di perfezionamento.

Come si redige un buon diario? Non è difficile: basta selezionare i punti di entrata e di uscita, e fare un report delle analisi che hanno portato a quel trade. Ovviamente, vanno inseriti anche i risultati. Se possibile, periodicamente redigete una piccola statistica, in modo da poterla consultare in modo agevole. Ovviamente, utilizzate programmi specifici, non andate di carta e penna!

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Accetta i consigli degli altri

Non sono frequenti i casi in cui l’attività di trading permette di relazionarsi con gli altri trader. Anche perché l’ambiente è estremamente competitivo e ovviamente ognuno gioca per se stesso ma anche contro l’altro. Tuttavia, il consiglio è di frequentare una community e accogliere i consigli degli altri, specie quando riguardano il piano di trading. Ovviamente, interagite con chi interviene su asset diversi dai vostri in modo da non porre in essere conflitti di interesse.

Fai autocritica

Se il vostro obiettivo è potenziare il piano di trading e, attraverso di esso, efficientare la propria attività di trading, dovete scrollarvi di dosso, se ancora ce l’avete, gli atteggiamenti negativi e controproducenti. Tra questi, spicca la difficoltà a fare autocritica. Essa è fondamentale nel Forex Trading in quanto tutti sbagliano e tutti perdono, e chi non è in grado di imparare dai propri errori fa poca strada.

A fine giornata, dunque, passate in rassegna ciò che avete – anche con l’aiuto del diario – e fate un bell’esame di coscienza.

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