Vladimir Putin si schiera contro il pagamento di beni/servizi mediante l’utilizzo di asset finanziari digitali. Per la firma ci è voluto più di un mese dalla presentazione della proposta alla Camera Bassa del Parlamento russo. La Duma di Stato russa ha dichiarato che Putin ha puntato il dito contro alcune normative contenute nella legge federale “Sulle Banche e sulle Attività Bancarie”. Quest’azione ha messo il divieto di utilizzare ogni sorta di criptovaluta per il pagamento di beni e servizi. La bozza presentata il 7 giugno indicava specificamente il “divieto di introdurre altre unità monetarie o surrogati monetari sul territorio della Federazione Russa”.

L’8 giugno c’è stata l’approvazione da parte del presidente della Duma. Successivamente, in seguito a svariate modifiche, è stata approvata anche dalla Camera Alta. Si ricorda ai lettori che secondo la Costituzione russa, ogni legge deve essere approvata dalle due camere prima di essere firmata dal presidente. Nella legge si introduce la definizione dicitura “piattaforma elettronica”, intesa come sistema informatica in cui sono registrare tutti gli asset finanziari digitali. queste piattaforme dovranno redigere tutti i documenti inerenti alle transazioni alla Banca Centrale Russa.

Asset Finanziari Digitali: Al Vaglio Altre Due Proposte Di Legge

Il Parlamento russo sta esaminando altre due proposte di legge per quanto riguardo gli asset finanziari digitali.  Una legge denominata “Sulle Valute Digitali” disciplina le condizioni che le aziende gestrici delle transazioni di asset digitali devono rispettare, come la concessione di licenze e divulgazione caratteristiche dati. L’altra legge va a regolamentare il mining di crypto, obbligando i miner a registrarsi come imprese individuali o lavoratori autonomi.

Asset Finanziari Digitali, Bitcoin Come Sta Procedendo Sui Mercati

Intenzionalmente ho citato Bitcoin nella trattazione della legislazione degli asset finanziari digitali in Russia, essendo BTC la regina delle criptovalute. Dopo il massimo toccato a novembre 2021, il prezzo è iniziato a scendere e la corsa ribassista non accenna ad arrestarsi. Le medie a 9 e 21 periodi fungono da forti resistenze dinamiche e il prezzo non riesce a romperle in quanto non sostenuta dalle vicende economico-finanziarie. La pandemia che non arretra, la guerra in Ucraina che non termina, questi elementi determinano la debolezza delle crypto in questo momento storico molto delicato. In aggiunta anche l’aumento dei tassi d’interesse delle banche centrali per contrastare l’inflazione non gioca a favore dei mercati più rischiosi. Per rivedere il rialzo, un miglioramento della situazione bellica ed economica è auspicabile, ma non avverrà nel breve/medio termine. Dal punto di vista tecnico, la rottura di 22.000 dollari può dare segnali di forza, almeno nel brevissimo termine.