Investire in azioni è un passo come molta gente comune vorrebbe compiere. Ovviamente, se si possiede un certo capitale. Il passaggio è quello da un approccio conservativo, sintetizzato alle attività di conservazione del risparmio, a un approccio proattivo, caratterizzato da una certa spinta alla speculazione.

Ciò non toglie che investire in azioni non sia affatto semplice. L’espressione “giocare in borsa”, per quanto capace solo parzialmente di definire il complesso mondo del trading azionario, dà l’idea dei pericoli cui si va incontro quando si investe. Se è un gioco, si può vincere e si può perdere.

Ecco qualche consiglio utile per chi vuole, partendo da zero, investire in azioni.

Definire un obiettivo concreto. Diventare ricco non è un obiettivo concreto. “Guadagnare abbastanza soldi per acquistare il veicolo X” lo è. Per impostare un piano di investimento efficace, è necessario conoscere il punto di arrivo, e quest’ultimo è utile strategicamente solo se misurabile.

Decidere se muoversi in maniera autonoma. Le opportunità sono due. La prima è affidarsi a un consulente finanziario o alla propria banca. In questo modo, lo spazio decisionale si riduce fin quasi a scomparire, così come la fatica. Certo, si ha un minore controllo circa il proprio destino. Per i consigli che seguono, quindi, prenderemo in considerazione la seconda opzione: quella di fare per sé.

Studiare il mercato per scegliere gli asset. La scelta degli asset, ossia dei titoli azionari sui quali investire, non può essere fatta a cuor leggero. Deve procedere, infatti, da un attento lavoro di studio del mercato, e deve essere coerente con gli obiettivi. Se si punta a un rendimento solido e costante, è bene optare per i titoli anticiclici. Se l’obiettivo è guadagnare cifre considerevoli a scapito della sicurezza, è meglio rivolgersi a titoli più volatili

Scegliere un benchmark. Con questo termine si intende un asset in grado di riassumere o simboleggiare le prestazioni di un intero comparto. Può essere un titolo azionario e un indice. Fare riferimento a un benchmark è necessario per comprendere se l’investimento sta performando in maniera soddisfacente. L’esistenza di un guadagno, infatti, non implica di per sé una prestazione positiva, se per esempi il benchmark performa molto di più.

Monitorare i risultati e correggere eventualmente il tiro. Una volta che una certa somma è stata investita, si è solo a metà del lavoro. Il monitoraggio dei risultati è importante, dal momento che consente di cambiare rotta se necessario.