Il Back Test è un passaggio importante, se non fondamentale, per verificare l’efficacia del proprio piano di trading o delle proprie strategie. Rappresenta, però, solo metà della questione. Il motivo è semplice: il Back Test da solo non è sufficiente. Il passato è un punto di riferimento necessario, quasi scontato, ma non è l’unico contesto nel quale l’efficacia di una strategia può e deve essere provata. Il contesto più importante, infatti, è il presente. D’altronde è proprio il “presente” la dimensione nel quale il trader investe. Ecco quindi svelata una piccola grande verità: il Back Test è solo un passaggio preliminare prima della prova su strada vera e propria. E questa prova su strada prende il nome di Forex Forward Test.

Il Forex Forward Test è l’applicazione del piano di trading nel contesto presente. Può essere effettuato nel mercato reale, mediante un account ordinario, o su un account demo. Ovviamente, se l’obiettivo è verificare l’esattezza o almeno l’utilità di un piano, quest’ultima è l’alternativa da prediligere.

I motivi per cui il Back Test non è sufficiente sono numerosi e riguardano tutti un aspetto fondamentale: il Back Test non tiene conto delle situazioni tipiche dell’attività di trading in tempo reale. Il riferimento, o per meglio dire uno dei tanti, è ai tempi morti, che nel trading vero e proprio abbondano e che, di contro, vengono totalmente trascurati in fase di Back Test. Per esempio, può capitare che si riposi, si lavori o si faccia qualsiasi altra cosa mentre nel mercato stanno accadendo avvenimenti di una certa importanza, magari imprevisti. La verità è che il passato è una pergamena già srotolata mentre il presente nasconda molte incognite.

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Perché fare il Forex Forward Performance Test

Un altro motivo per cui il Forward Performance Test è necessario risiede nell’affidabilità relativa del Back Test. Le chart, infatti, per quanto possa essere vero che nel mercato “la storia si ripete” possono svilupparsi secondo dinamiche leggermente differenti tra il passato e il presente, dal momento che anche il mercato, certo lentamente, si muove.

Importante è anche la questione degli spread, che sono il convitato di pietra di qualsiasi attività di trading. Ebbene, gli spread variano molto, anche perché sono frutto della politica economica dei broker. Con il Back Test, si trada necessariamente con degli spread che, con tutta probabilità, sono diversi da quelli reali.

Infine, il presente, per quanto vissuto in dimensione “demo“, pone in essere dinamiche psicologiche più realistiche. C’è il denaro di mezzo, per quanto finto, quindi si può imparare a gestire lo stress. Tutto ciò con il “test del passato” non è possibile.

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Insomma, lo scopo del Forward Performance Test è verificare un piano che, in linea di massima, ha dimostrato la sua affidabilità in un contesto certo realistico (Back Test) ma non identico a quello odierno.

Cosa fare prima del Forex Forward Performance Test

Non è possibile procedere direttamente con il Forward Performance Test. Il trader, infatti, è chiamato a compiere alcuni passaggi preliminari.

In primo luogo, deve prima sviluppare un approccio al trading razionale e scientifico, per quanto possibile. Un approccio che impone di procedere per gradi, partendo da una ipotesi e proseguendo con la conferma della stessa. Un approccio che, soprattutto, si avvale di strumenti tecnici, arricchito da un lavoro di analisi approfondito (sia tecnica che fondamentale). Insomma, l’ampia disciplina del “test” è preclusa a chi utilizza un approccio caratterizzato dall’improvvisazione.

In secondo luogo, prima di passare al Forward è necessario aver compiuto il Back. Una Forward senza Back è inutile, se non addirittura fuorviante. Nella migliore delle ipotesi è una perdita di tempo. E, sia chiaro, entrambe le fasi devono essere legate da un principio di coerenza: devono avere in comune il medesimo asset e lo stesso time frame.

Demo o Live Account?

Se il Back Test ha dato i suoi frutti, e quindi si è legittimati a procedere con il Forward Performance Test, allora è il momento di prendere una decisione: demo o account reale? Buona parte dei trader esperti consigliano di provare prima il piano sull’account demo, poiché solo esso mette al riparo dal rischio di perdere il denaro, che è oggettivamente alto, se si trada con un piano non ancora verificato al 100%. Basterebbe solo questa motivazione per rendere la scelta agevole e spazzare via tutti i dubbi del caso. Tuttavia, l’account reale merita che qualcuno spezzi una lancia a sua favore.

La verità è che anche l’account reale è un’ottimo strumento per il Forward Performance Test, a patto che sia…. Piccolo. Il motivo di ciò risiede in un fatto acclarato: le demo insegnano tutto eccetto, forse, la cosa più importante: gestire lo stress. Lo stress è causato dalla paura di perdere il denaro, ma se l’account è demo allora non vi è alcuna possibilità di perdere denaro, quindi viene a mancare del tutto l’elemento psicologico. Elemento psicologico che invece è presente (eccome se è presente) nel live account. Certo, se l’account è piccolo la paura è minore, quindi il trader assaggio solo un po’ dello stress che proverà in futuro, ma è già qualcosa. Insomma, l’account reale rappresenta il giusto compromesso tra la necessità di testare anche psicologicamente il piano di trading e la necessità di proteggere il capitale (almeno nella fase di testing).

Anche perché la differenza tra investire 1 dollaro e investire zero dollari è di gran lunga superiore alla differenza tra investire 1 dollaro e investire 100 dollari. Insomma, è come giocare con le carte “a soldi”, anziché giocare senza soldi, tutto un altro paio di maniche.

Come tracciare i risultati

Una volta che il trader ha compiuto una decisione, e ha optato per l’account reale piuttosto che per l’account demo, è di fronte a un’altro nodo da sciogliere. Un nodo rappresentato dalla domanda: “come tracciare i risulati”? In linea di massima, come per qualsiasi altra attività che preveda il monitoraggio di un risultato e la verifica della performance, è sufficiente utilizzare Excel. Però, se si parla di trading, e in particolar modo di Forex Forward Performance Test, esistono soluzioni migliori.

La verità è che compilare un foglio su Excel richiede tempo, tempo che viene sottratto all’attività di trading o di testing. Quindi, perché non utilizzare software automatici? Già, esistono software in grado di automatizzare anche l’attività di tracciamento e monitoraggio dei risultati. Il riferimento è a MyFxBook, che tra le altre cose è gratis e facile da utilizzare. L’importane è prendere nota quotidianamente delle proprie operazioni nel mercato, siano essere compiute a partire da un account demo piuttosto che da un account reale.

Iniziare a fare trading

A questo punto, è tutto pronto. Il trader ha eseguito un’approfondita operazione di Back Testing, ha scelto la tipologia di account, ha persino scelto un metodo di tracciamento. Non gli rimane che procedere, questa volta sul serio, con il Forward Performance Test. La domanda giunti a questo punto è: come fare?

Semplice, come è stato sempre fatto. Il consiglio, anzi l’unica raccomandazione possibile, è eseguire le medesime operazioni che sono state effettuate in fase di Back Test. L’unico dubbio, semmai, è di natura quantitativa. Quanto tempo trascorrere in modalità Forward Test? La risposta cambia da soggetto a soggetto. Ovviamente, se il trader si sente a suo agio con il piano di trading, e questo ha dato ottimi risultati, allora può procedere con il trading reale. Di norma, anzi per convenzione, si reputa esaurita una fase di Forward Performance Test quando sono stati effettuati almeno un centinaio di trade in modalità test. Ovviamente, se il timeframe scelto è troppo grande, i risultati perdono in realismo, quindi è bene indugiare ulteriormente.

L’analisi dei risultati

Una volta che sono stati effettuati cento o più trade in modalità Forward Performance Test, è l’ora di analizzare i risultati. Le difficoltà, da questo punto di vista, sorgono quando i risultati sono contrastanti rispetto a quelli del Back Test. Quando i risultati sono simili o identici a quelli del Back Test non possono esserci dubbi sul verdetto finale.

Ecco alcuni motivi per cui i risultati possono essere contrastanti.

Hai scelto male il periodo di riferimento del Back Test, selezionando (per sbaglio o volutamente) solo quel periodo in cui il piano di trading aveva più possibilità di funzionare. Ciò è un male, dal momento che il piano di trading deve essere “buono per tutte le stagioni“.

Non ha dedicato il tempo necessario al Back Test. Se in quella fase non hai raccolto un numero sufficiente di dati, il valore statistico è nullo, quindi dal confronto con l’attività di Forward Performance Test, quand’anche compiuta bene, non possono che uscire risultati contrastanti.

Hai cambiato il piano di trading nel passaggio da Back a Forward Test. Questo, sia chiaro, può accadere anche inconsapevolmente.

Hai adottato un approccio al rischio diverso rispetto a quello che ha caratterizzato la fase di Back Test. E’ ovvio, cambiare la tolleranza al rischio vuol dire falsare le probabilità di vittoria, e ciò si ripercuote prepotentemente sui risultati.

Ecco, adesso avete tutti gli ingredienti per iniziare con il Forward Performance Test, un’attività importante in quanto consente di verificare l’esattezza del proprio piano di trading ed evitare così di perdere il proprio capitale a causa di una strategia sbagliata.

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