Il Forex trading è un’attività complessa, che richiede un certo bagaglio di conoscenze e una mentalità particolare. Tutto può essere appreso, sia chiaro, quindi anche i “profani” del mestiere possono diventare dei trader affermati. 

A prescindere da ciò, e dal percorso effettuato, i trader devono affrontare dei rischi specifici, di natura prettamente tecnica, connessi al mercato Forex. Rischi che meritano di essere conosciuti e temuti, in modo da gestirli nel migliore dei modi e limitare i danni. 

Ne parliamo in questo articolo, dove descriveremo i rischi più importanti e, soprattutto, trasversali alle tipologie di trader (principianti, esperti, professionisti). 

Forex Trading, non un gioco da ragazzi

Prima di parlare dei rischi, è bene fare una panoramica del concetto di “difficoltà” connesso al Forex Trading. E’ bene mettere le cose in chiaro: il Forex Trading non è un gioco da ragazzi. Sembra strano doverlo ribadire, dal momento che l’investimento sulle valute è comunque un’attività conosciuta, anche nella sua variante online. Il problema risiede nella comunicazione di certi Broker che, più o meno lecitamente, disegnano un quadro che non corrisponde alla realtà. Un quadro che suggerisce la presenza di un tesoro, disponibile per ognuno, a portata di mano. 

In realtà, il Forex trading presenta tutti i pro e i contro, le opportunità e i rischi di qualsiasi altra attività di investimento speculativa.

Dunque, sono necessarie conoscenze, esperienza e “forza mentale” per emergere. Come già accennato, tutti possono imparare a fare trading con il Forex, anche i profani. Si tratta, per l’appunto, di studiare, quindi di rimboccarsi le maniche ed effettuare un percorso di formazione più o meno lunga, a seconda della propria condizione di partenza. 

Specificato ciò, possiamo passare all’analisi dei rischi principali per i trader del Forex, e che coinvolgono i principianti quanto gli esperti.

Il rischio di cambio

Con questa espressione si indicano tutte quelle dinamiche che, per i motivi più svariati, alterano gli equilibri della domanda e dell’offerta e, quindi, anche il valore delle valute. Il rischio è tanto più elevato quanto tali alterazioni non sono prevedibili, o al di fuori delle normali attività monetarie. Per esempio, un rischio di cambio “accettabile” in quanto abbastanza prevedibile è quello determinato dalle modifiche del tasso di interesse che le banche centrali effettuano nell’ambito della loro “regolare” attività. A tal proposito, è bene ricordare che le banche centrali agiscono sui tassi per mantenere l’inflazione entro livelli ottimali (ma si segnalano anche altri scopi).

Un rischio di cambio meno gestibile riguarda sempre le politiche monetarie, ma quelle di natura emergenziale. Pensiamo solo all’ingerenza delle autorità circa la quantità di denaro in valuta estera presente nel sistema economico. Spesso, vi è la necessità di intervenire per prevenire o risolvere squilibri. Ebbene, in questi casi l’impatto sulla domanda e sull’offerta è significativo, con tutto ciò che ne consegue per la pratica di analisi condotta dai trader.

La leva finanziaria

Anche la leva finanziaria può rappresentare un pericolo. D’altronde, stiamo parlando della più famosa tra le “armi a doppio taglio” a disposizione dei trader. Per inciso, con leva finanziaria si intende quello strumento che moltiplica (nel bene e nel male) gli effetti degli investimenti. Per esempio, con una leva di 10:1, si investono 1000 euro, ma si guadagna o si perde come se fossero stati investiti 10.000 euro. E’ proprio questo il punto: quando si guadagna, la leva finanziaria avvantaggia il trader. Quando si perde, genera danni davvero ingenti.

Il rischio, in questo caso, è fare il passo più lungo della gamba e condannarsi alla perdita totale o parziale di capitale, con effetti – nel caso dei principianti – quasi irreversibili. Per inciso, alcuni Broker, consapevoli del problema, pongono seri limiti all’uso della leva finanziaria. Stesso discorso per le istituzioni europee, che vietano le operazioni in leva “esagerate”. 

Dunque, prima di utilizzare la leva, prendete tutte le precauzioni del caso. In particolar modo, alla leva dovrebbe essere associata una pratica quanto più prudenziale possibile del money management. In buona sostanza, dovreste fare in modo che, anche qualora si avverasse lo scenario peggiore, la leva non porti a conseguenze pesanti o in grado di compromettere seriamente l’attività successiva. 

Le strategie sbagliate

Chi pratica il Forex Trading, come qualsiasi altra forma di trading speculativo del resto, corre il rischio di adottare una strategia poco consona alle sue possibilità e ai suoi obiettivi, e di accorgersene troppo tardi. Non è un evento così raro, nemmeno tra gli esperti. Ovviamente, il rischio è inversamente proporzionale. Sicché, l’eventualità che un principiante adotti una cattiva strategia è davvero frequente.

Cosa si intende per strategia sbagliata? Può essere definita tale una strategia che non prende in considerazione le specificità del trader, e dunque impone obiettivi poco raggiungibili, al di fuori della sua portata, espone a rischi di capitale che difficilmente possono essere gestiti. Il consiglio, dunque, è ovviamente quello di adottare le strategie già affermate, ma di adattarle sempre e comunque al proprio vissuto, alle proprie caratteristiche, alle proprie aspirazioni. 

Il deficit di formazione

Di norma, questo rischio dovrebbe riguardare esclusivamente i principianti. Tuttavia, può riguardare anche i trader navigati, soprattutto quando esplorano per la prima volta acque “nuove”, avulse da quello che è stato il loro percorso. In quel caso, l’eventualità di fare il passo più lungo della gamba è davvero frequente e genera danni difficilmente reversibili.

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Per quanto concerne i principianti, la questione riguarda la preparazione generale all’attività di trading. Sono diffusi alcuni pregiudizi, come quelli secondo cui basti veramente poco, magari un banale tutorial per iniziare a fare trading. Vi è il pregiudizio positivo, ma pur sempre pregiudizio, che il trading sia un gioco da ragazzi, e che sia sufficiente una mera infarinatura delle regole.

In realtà, per giungere preparati all’appuntamento con il mercato è necessario effettuare un percorso formativo vero e proprio. Un percorso che incentrato sulla teoria e sulla pratica, quest’ultima esperibile attraverso i tanti conti demo messi a disposizione. Un percorso che coinvolga le principali aree di interesse: analisi, strategia, operatività, gestione del rischio e del capitale.

Il processo formativo di norma non è breve, ma ciò non toglia che sia alla portata di tutti, o di molti. E’ sufficiente profondere la giusta dose di impegno e di abnegazione.