Chi è alla ricerca di un broker per praticare il trading online, e in particolare il Forex, è chiamato a valutare molti elementi. In particolare, quello dei costi. La questione è cruciale, in quanto dai costi dipendono, in parte, le speranze di guadagno dei trader. Il rischio infatti è sì di generare profitti (cosa di per sé difficilissima), ma vedersi questi profitti erosi dai costi imposti dal broker.

Ora, quando si analizzano i costi dei broker, occorre valutare due voci: le commissioni e gli spread. Le due voci di spesa potrebbero essere presenti in contemporaneamente. Tuttavia, ci sono molti casi in cui sono presenti singolarmente. Ovvero, o si pagano le commissioni o si sconta uno spread.

In questo articolo offriamo una panoramica sulle commissioni e sugli spread, fornendo delle definizioni esaustive, ed elencando i casi in cui vengono realmente imposte dai broker.

Le commissioni

Le commissioni rappresentano una spesa che il trader deve effettuare quando esegue un’ordine di acquisto o di vendita. Il denaro corrispondente alla commissione, ovviamente, va a finire nelle tasche del broker, che in questo modo può finanziarsi e, in fondo, si vede ripagato di un servizio effettivamente erogato.

Esistono due tipologie di commissioni: fisse o in base all’eseguito. Nel primo caso, la commissione è sempre uguale a se stesso. Va semplicemente pagata ogni volta che si piazza un’ordine. Nel secondo caso, corrisponde a una percentuale sul volume mosso.

A quanto ammontano le commissioni

In genere le commissioni, quando si parla di strumenti valutari (es. CFD sul Forex) sono fisse. Si parla di pochi euro per ogni lotto eseguito. In alcuni casi, è presente un range. Tuttavia, è molto raro – persino tra le banche più costose – che le commissioni superino i 20 euro.

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Chi impone le commissioni

Le commissioni vengono imposte da broker di ogni tipo, sia ECN che Market Maker. Tuttavia, la stragrande maggioranza dei broker Market Maker rinunciano alle commissioni per focalizzarsi sugli spread. Ciò avviene soprattutto quando l’ordine riguarda un asset e non un prodotto derivato. In questo caso, il Forex vero e proprio e non i CFD sul Forex.

Queste dinamiche riguardano soprattutto i broker retail, ovvero quelle organizzazioni che si occupano quasi esclusivamente di servizi per il trader. Se si parla di banche commerciali che offrono anche servizi di trading, in buona parte dei casi vengono imposte delle commissioni.

Lo spread

Lo spread è una voce di spesa che nulla ha a che vedere con le commissioni. La logica che sta dietro è completamente diversa. Se la commissione è semplicemente il costo di un servizio di intermediazione, lo spread è il costo per un servizio di market making, ovvero di garanzia dell’ordine. Infatti, si definisce spread la differenza tra il bid e l’ask, ovvero tra il prezzo reale e il prezzo che il broker impone al trader. Questa dinamica trova origine nel vero servizio che alcuni broker erogano: garantire l’ordine del trader, prendendosene carico e solo successivamente cercando di rifarsi nel mercato reale. Dunque, quando un trader opera con un market maker, opera in realtà con il broker.

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Lo spread è appunto la differenza tra prezzo reale e prezzo proposto al trader. Non a caso in inglese spread vuol dire “differenza”. Lo spread si misura in pip, ovvero nell’unità di misura minima di un cambio.

A quanto ammontano gli spread

Gli spread cambiano da asset ad asset. In genere, più è liquido il mercato, minore è lo spread (perché è minore la fatica che il broker profonde quando cerca di eseguire l’ordine nel mercato reale). In genere, gli spread più bassi, anche inferiori al singolo pip, si ritrovano nel Forex, che è un mercato estremamente liquido. Di contro, gli spread più alti si ritrovano nelle azioni e nelle materie prime.

Ad ogni modo, gli spread possono essere variabili, ossia cambiare nel tempo anche per lo stesso asset. Alcuni broker optano per questa dinamica, che in effetti replica in maniera profittevole tanto per il broker stesso quanto per il trader i movimenti e le fluttuazioni del mercato reale.

Chi impone lo spread

Gli spread vengono imposti principalmente dai broker market maker. Anzi, questa tipologia di broker nella maggioranza dei casi impone solo gli spread. Inoltre, vi è la presenza degli spread quando le operazioni riguardano direttamente gli asset (Forex), e non i prodotti derivati (CFD).

Il consiglio, comunque, è di verificare sempre spread e commissioni. In linea di massima, gli spread costano meno delle commissioni, ma in alcuni casi potrebbe accadere l’esatto opposto. Dunque, analizzate i broker anche da questo punto di vista se volete evitare sorprese.