Il nemico uno del trader è l’emozione, sia essa positiva o negativa. Una verità, questa, in contrasto con il messaggio di molte campagne pubblicitarie, che fanno affidamento sulle emozioni, principalmente di euforia, per stimolare la curiosità del pubblico. Il problema è serio: se un trader, sia questi esperto o meno, consente alle emozioni di giocare un ruolo importante la sua efficacia viene drasticamente meno. Il rischio è di perdere il proprio capitale, di abbandonare la carriera da trader.

Perché le emozioni sono così pericolose? Innanzitutto, sono fuori luogo. Il Forex trading, come il trading in generale, non è un passatempo. Non è un divertimento. Certo, ci si può divertire, ma è un effetto collaterale. Il trader deve concepire il Forex come un’attività di investimento speculativo, quale è in effetti è, un impegno serio nei confronti di se stesso. Ben lungi dall’essere un gioco, è un’attività nel quale vanno profuse competenze e intelletto. Non c’è spazio per le emozioni.

Vi è poi il fattore umano. Le emozioni compromettono la lucidità, la capacità di prendere le decisioni. E tanto più stressante è l’evento, quanto più difficile è reagire alle difficoltà. Ciò vale sia per le emozioni positive che per quelle negative.

La paura, per esempio, paralizza. Spinge il trader a ignorare le opportunità, a perdere un treno dopo l’altro. La paura, e nello specifico la paura di perdere il proprio capitale non è affatto rara nel Forex trading. Se non è possibile eliminarla del tutto, va tenuta come minimo sotto controllo.

L’euforia, magari derivante da un trade particolarmente riuscito, è altrettanto dannosa. Rende imprudenti, spinge a compiere gesti sconsiderati, ad agire in maniera rischiosa. Idem per lo stress, anche se non è propriamente un’emozione. Lo stress è un elemento fondamentale, estremamente ricorrente. Quando è presente nella giusta misura, aumenta l’efficacia. Quando è eccessivo, compromettere le capacità decisionali. Anch’esso va tenuto sotto controllo.

Come può un trader bandire le emozioni o almeno controllarle? Semplice: trasformare l’operatività in qualcosa di automatico, ridurre lo spazio per le decisioni. Lo si può fare in due modi. Uno, redigendo una strategia totalizzante, ossia che prenda in considerazione tutte le evenienze, ma allo stesso tempo flessibile, in modo che il trader sappia esattamente cosa fare e quando farlo.

Due, affidandosi ai robot, ossia praticare il trading automatico, che esclude quasi completamente l’uomo dalla fase in cui le emozioni rischiano di prendere il sopravvento. L’operatività, appunto.