L’analisi tecnica nel Forex assume un’importanza fondamentale. Si tratta, infatti, di quella attività che consente di acquisire una visione quanto più realistica e dettagliata del mercato, al fine di stimare i movimenti futuri e, di conseguenza, progettare trade vincenti.

Praticare l’analisi tecnica nel Forex è tuttavia complicato, come del resto lo è per tutti gli altri mercati. Cionondimeno, è un impegno imprescindibile, che tutti i trader, professionisti e meno professionisti, competenti e meno competenti, sono costretti ad assolvere.

Alcune prassi si acquisiscono col tempo, e solo con il tempo un trader può affinare le sue abilità di analisi. Tuttavia, fin da subito è possibile evitare alcuni errori di impostazione che possono cagionare alcuni problemi ed esporre l’investitore a rischi importanti. Ne parliamo in questo articolo.

Perché l’analisi tecnica è importante nel Forex

Prima di elencare questi errori di impostazione, è bene fare una panoramica del ruolo che ricopre l’analisi tecnica nel Forex e l’impatto che esercita sulle chance di profitto.

Abbiamo già accennato allo scopo dell’analisi tecnica: comprendere la reale situazione in cui versa il mercato, stimare i movimenti futuri, consentire di progettare trade degni di questo nome.

È interessante, però, indagare i meccanismi che fanno dell’analisi tecnica uno strumento fondamentale. I meccanismi hanno quasi tutti a che vedere con uno dei principi fondanti dell’analisi tecnica: quello secondo cui “la storia si ripete“. Questa frase effetto cela in realtà una dinamica tutto sommato consolidata, ovvero quella che sottintende a una certa prevedibilità delle reazioni. Dato un evento X, è molto probabile che adesso seguirà l’evento Y.

Insomma, posti certi stimoli, le reazioni tendono a essere sempre le medesime. Ovviamente, si tratta di un principio astratto il quale, benché si traduca spesso in fenomeni reali, è a volte smentito da eventi imprevedibili, i quali, va detto, “esplodono” in ambiti esterni al mercato. Pensiamo ai famosi cigni neri o, più banalmente, a quegli eventi che generano panico o euforia nei mercati.

Queste dinamiche possono essere rintracciate in tutti i mercati ma coinvolgono soprattutto il Forex. il mercato valutario, infatti, appare piuttosto equilibrato per quanto concerne il rapporto tra market mover e dinamiche di contrattazione. In buona sostanza, i prezzi sono frutto del comportamento degli investitori ma anche dell’impatto di quanto accade nel contesto economico, finanziario, finanche sociale e politico.

Alla luce di ciò, nel Forex (come negli altri mercati) l’analisi tecnica assume i contorni di uno strumento indispensabile per orientarsi in un ambiente che, a primo acchito, può essere percepito come imprevedibile e imponderabile.

Come già accennato, l’analisi tecnica non è la più facile delle attività. Non lo è per un motivo semplice: il mercato è un’entità complessa, frutto delle azioni di una moltitudine di investitori è dell’impatto di’ un numero elevatissimo di fattori. Non stupisce dunque l’abbondanza di prassi e tecniche che disciplinano l’analisi dei mercati.

Analisi tecnica Forex: 2 errori di impostazione

Imparare a svolgere una buona analisi tecnica non è un gioco da ragazzi. Sono necessari impegno, una certa intelligenza, forza di volontà e un buon percorso didattico, da autodidatta o precostituito che sia.

Non è questa la sede per fornire una guida completa sull’analisi tecnica. Tuttavia, possiamo circoscrivere alcuni errori di impostazione che tutti i principianti tendono a commettere e che possono essere facilmente evitati. Li elenchiamo nei prossimi paragrafi.

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Utilizzare un solo indicatore

Gli strumenti d’elezione per svolgere una buona analisi tecnica sono gli indicatori. Si tratta di risorse in grado di estrarre dal mercato determinati dati e “lavorarli” in modo che il trader possa trarre evidenze circa lo stato attuale del mercato stesso e i movimenti futuri. Gli indicatori sono quasi tutti frutto di una modellizzazione, che procede dall’uso di meccaniche di tipo statistico e predittivo.

Alcuni indicatori sono facili da usare, altri lo sono molto meno. Imparare a utilizzare un indicatore è piuttosto complicato e richiede più di qualche sforzo. Per questo motivo, soprattutto i principianti tendono a imparare a utilizzare un indicatore e…  Fermarsi lì. Insomma, si tende a utilizzare un indicatore è uno soltanto.

A primo acchito, può sembrare una scelta prudente, di chi non vuole fare il passo più lungo della gamba. Tuttavia, questa strategia presenta un vizio di fondo, in grado di aggiornare più di qualche problema è esporre i trader a rischi importanti.

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La verità è che tutti gli indicatori presi singolarmente presentano un ampio margine di errore. In parole povere, possono emettere falsi segnali, traendo in inganno il trader e spingendolo a progettare trade fallimentari.

L’unico modo per evitare i falsi segnali o, per meglio dire, ridurne l’incidenza è utilizzare più indicatori. In questo modo, un indicatore  può fungere da controprova per l’altro.

Il trader che utilizza più indicatori non è detto che navighi sul velluto, ma certo riduce grandemente il rischio di incorrere in segnali fasulli. Molto banalmente, si fiderà solo dei segnali che vengono emessi in contemporanea da tutti gli indicatori da lui utilizzati. Un approccio all’apparenza semplice ma che  spesso e volentieri “toglie le castagne dal fuoco”.

Complicarsi la vita

Se l’utilizzo di un solo indicatore rappresenta un approccio  sostanzialmente errato, lo stesso si può dire dell’utilizzo di troppi indicatori… E troppo complicati.

Sia chiaro, non esiste un indicatore di per sé complicato. Tutto dipende dalle competenze del singolo trader . Ciò non toglie, che un approccio troppo ipertrofico possa portare a conseguenze negative per l’attività di trading.

Per approccio ipertrofico possiamo intendere l’utilizzo di svariati indicatori, magari afferenti a una tipologia che il trader mastica a poco. Può accadere benissimo che un principiante adotti più strategie contemporaneamente in virtù dell’opinione di alcuni esperti, senza filtrare le opinioni attraverso quelle che sono le sue esigenze e le sue reali competenze.

Si rischia di ricevere troppi segnali e troppo discordanti. Nella migliore delle ipotesi, il trader occuperà troppo tempo per analizzare il mercato e progettare un trade. Nella peggiore delle ipotesi si muoverà in modo sbagliato, prendendo le classiche lucciole per lanterne.

Il consiglio di non fare il passo più lungo della gamba e di utilizzare solo gli indicatori di cui si conoscono i meccanismi e le dinamiche. Inoltre, il paniere di indicatori non dovrebbe essere mai troppo nutrito.