Le criptovalute, e in particolare il Bitcoin, sono al centro dell’attenzione di investitori, analisti ed economisti. Sono uno dei fenomeni che ha caratterizzato il contesto finanziario degli ultimi anni. Fenomeno che, però, è ancora ben lungi dall’essere circoscritto o indagato nella sua interezza. Le criptovalute, infatti, sono oggetti complessi, e presentano un carattere inedito. Molti si scagliano contro, giudicandole pericolose, altri invece intravedono una opportunità, specie se a lungo termine.

La domanda da porsi, per quanto paradossale, è la seguente: cosa sono in realtà le criptovalute? Gli aspetti tecnici sono chiari, sono definizioni e ruoli a mancare.

In questo articolo cercheremo di fare chiarezza, presentando una riflessione sulle tre anime che, ad oggi, vengono attribuite al fenomeno criptovalute.

Le criptovalute sono monete?

D’altronde, è lo stesso termine con cui vengono chiamate a suggerire il carattere monetario. Criptovalute è sinonimo di valute virtuali. In effetti, sono nate con questo scopo, ovvero per sostituire o come minimo integrare (certo nel lunghissimo periodo) le valute tradizionali. Di certo, il cammino appare lungo dal momento che, è bene specificarlo in prima battuta, sono rari i casi in cui effettivamente le criptovalute vengono utilizzate per acquistare beni e servizi. Ma procediamo con ordine, presentando elementi che dimostrano che sì, le criptovalute possono essere considerate monete ed elementi che invece confutano questa tesi.

Perché le criptovalute possono essere considerate monete

In realtà, la risposta a questa domanda è piuttosto banale: perché sono state pensate per realizzare transazioni. Ciò è tecnicamente possibile, anzi vi è attorno a ciascuna criptovaluta una infrastruttura che consente il passaggio di “denaro”.

Un altro elemento a favore risiede nella possibilità, niente affatto teorica, di “comprare qualcosa” con le criptovalute, e in particolare con il Bitcoin. E’ bene ripeterlo: usi di questo tipo non sono ancora granché diffusi. Tuttavia, sono una realtà. Alcuni beni possono essere acquistati con le valute virtuali. C’è ovviamente il rovescio della medaglia: vista la natura dei beni in questione e i luoghi in cui le transazioni avvengono (non di rado il deepweb), il fenomeno cryptocurrencies è stato tacciato di scarsa trasparenza.

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Perché le criptovalute non possono essere considerate monete

Rovesciando la prospettiva, una prova del carattere non monetario delle criptovalute risiede proprio nella sporadicità e nella particolarità delle situazioni in cui queste vengono utilizzate effettivamente come mezzo di pagamento. Il tutto è condito dal fattore tempo: se le criptovalute fossero monete, ad oggi, ad anni dalla loro introduzione, sarebbero già diffuse.

Esistono poi tutta una serie di elementi tecnici che creano un solco tra il concetto di valuta come lo conosciamo e le caratteristiche oggettive delle criptovalute. Per esempio, non hanno un valore stabile, che è un elemento a cui qualsiasi moneta non può rinunciare. Inoltre sono completamente decentrate, non c’è nessun organismo che in maniera diretta può modificare la massa monetaria, proprio in funzione stabilità.

Le criptovalute sono gioco d’azzardo?

Questa è ovviamente una tesi che si pone agli antipodi rispetto alla precedente. Se l’associazione criptovaluta-moneta effettiva conferisce autorevolezza al fenomeno, l’associazione criptovaluta-gioco d’azzardo fa l’esatto opposto: esprime una idea di opacità e lancia una promessa di rischio. Tuttavia, guardando la questione nella maniera più oggettiva possibile, le criptovalute sono gioco d’azzardo? Anche in questo caso, chi porta avanti questa tesi possiede alcuni argomenti, validi o no che siano; così come chi invece la rigetta in toto.

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Perché le criptovalute sono azzardo

Il primo elemento che balza all’occhio è l’estrema volatilità. In effetti, le criptovalute sono i “beni” (possiamo chiamarli così, in via provvisoria) più volatili a disposizione. E’ sufficiente dare un’occhiata al grafico quinquennale del Bitcoin, per accorgersi di aumenti a tripla cifra e di cali che rasentano il 70% nel giro di pochi mesi. Stando ai detrattori delle criptovalute, questa volatilità è frutto dell’imprevedibilità. 

Le criptovalute avrebbero un valore sostanzialmente indefinibile e imprevedibili, così come qualsiasi elemento che si basi sul concetto di scommesso. Secondo questa teoria, chi scambia criptovaluta si trova nella stessa posizione di chi gioca alla roulette: non può fare previsioni su quanto, alla fine dei giochi, si ritroverà tra le mani.

Perché le criptovalute non sono gioco d’azzardo

Questi argomenti, per quanti dotati di una loro autorevolezza, possono essere facilmente smentibili con ragionamenti semplici. In primo luogo, le criptovalute sono parecchio volatili, è vero, ma ciò non implico che siano completamente imprevedibili. Anche perché sono suscettibili di alcuni market  mover, concetto che nell’azzardo non ha alcuna cittadinanza.

La verità è che alcuni eventi, parametri e avvenimenti impattano in maniera abbastanza coerente sulle criptovalute. Che tali market mover non siano fissi, regolari e periodici come accade con le valute tradizionali è un altro discorso, ma non ha nulla a che vedere con il concetto di gioco d’azzardo.

Le criptovalute sono un asset di investimento?

Se si analizzano le due tesi e, soprattutto, si indaga sulle caratteristiche oggettive e sulla storia delle criptovalute, si scopre che la definizione di “asset di investimento” è, per ora, quella che calza in maniera più aderente al fenomeno delle criptovalute. A dimostrarlo sono le dichiarazioni di alcuni investitori di rilievo e di alcuni policymaker che persino in contesti di critica assoluta alle criptovalute, hanno riconosciuto la loro natura di asset di investimento.

Tra i detrattori di questo tipo, la tesi che va per la maggiore è che le criptovalute non sono monete e non potranno mai esserlo, ma possono essere considerati degli asset di investimento speculativi, per quanto rischiosi.

A favore della tesi criptovalute-asset di investimento c’è anche il già citato discorso dei market mover. Le criptovalute, per quanto difficili da indagare, vantano alcuni market mover, proprio come se fossero asset di investimento. E’ chiaro che si tratta di asset molto particolari, sui generis, con caratteri assolutamente inediti. Il riferimento è, ovviamente, all’estrema volatilità. La quale, ovviamente, pone in essere pericoli drammatici ma può anche essere fonte di guadagno.

Come al solito, dare un giudizio morale su un oggetto di investimento è complicato. A questo punto, è meglio ragionare sulla sua utilità, e sulle dinamiche che permettono, pur in contesti caotici, di cogliere il meglio da dinamiche ed elementi consolidati, senza porsi domande che, per un investitore speculativo, hanno poco senso. Scopri Introduzione a Forex e Crypto (Analisi Automatica).