Guadagnare con il trading online non è solo una questione di tecnica ma anche di psicologia. Anzi, alcuni credono che sia soprattutto una questione di psicologia… E non completamente a torto. Di certo, la sfera psicologica impatta in modo drammatico sulle attività di trading di ciascuno, tanto degli esperti quanto dei principianti. Le dinamiche riguardano l’essere umano in generale, e le modalità con cui funziona la nostra mente.

Eppure è possibile incidere sui processi cognitivi, anche a un livello profondo, ed eliminare le idiosincrasie che si frappongono tra l’individuo e il successo. Non che sia facile. Anzi, è molto complicato andare contro il proprio istinto e “ristrutturare la mente”. Tuttavia, è possibile raggiungere l’obiettivo e acquisire una skill che certamente torna utile per la propria attività di trading ma che può essere spesa in tutti gli ambiti della vita, da quella professionale a quella privata.

Ne parliamo in questo articolo, offrendo una panoramica dei processi cognitivi che coinvolgono tutti coloro che operano nel mercato e proponendo una soluzione percorribile da chiunque sia disposto a impegnare tempo e risorse e mentali.

Cosa accade nella mente del trader (e degli essere umani in generale)

Ovviamente, ognuno è diverso, ha le sue particolarità, anche nelle modalità con cui affronta i pericoli. Ciononostante, facciamo parte tutti della medesima specie, e siamo frutti dello stesso percorso evolutivo. In buona sostanza, condividiamo alcuni processi cognitivi, i quali impattano in modo drammatico e spesso consapevole sulle attività di tutti i giorni, trading online compreso.

Alcuni di questi meccanismi cognitivi, e in particolar modo quelli legati alle situazioni di pericolo, impattano con più forza di altri. Esatto, le situazioni di pericolo. A suo modo, il trading online può corrispondere a una situazione di pericolo “perenne”. A volte il pericolo è basso, altre volte è più intenso e in grado di minacciare conseguenze oggettivamente spiacevoli, come la perdita di denaro.

D’altronde, alcuni momenti sono più caotici di altri, e si caratterizzano per la rottura degli schemi, per l’insorgenza di imprevisti capaci di invalidare la più disciplinata delle analisi tecniche. E’ proprio in quel momento che le probabilità di sbagliare si fanno più elevate. Certo, le probabilità crescono al restringersi del bagaglio tecnico. I trader più navigati hanno più frecce al proprio arco, ma la tendenza all’errore aumenta a prescindere dal background personale.

Cosa accade in quei frangenti? Semplicemente, si attiva un meccanismo di fuga-attacco. La mente percepisce il pericolo, dunque agisce premiando l’istinto più che la razionalità. Lo scopo è ottenere un beneficio a breve termine, costi quel che costi. Un meccanismo, questo, acquisito nel passato più atavico dell’essere umano, quando il pericolo era rappresentato dalla presenza di un super-predatore. E’ un meccanismo di autoconservazione che si addice alle reali situazioni di pericolo di vita, e che si sposa male con le attività dell’uomo moderno, trading compreso, quando si dovrebbe preferire un beneficio a lungo termine.

Purtroppo, è un meccanismo che si attiva sempre, in automatico, senza che l’individuo se ne accorga. Nella vita di tutti i giorni, ciò si traduce in gesti e parole emessi in automatico, d’istinto. Nella maggior parte dei casi, tutto si risolve con una cattiva figura, nella peggiore delle ipotesi.

Ma che succede quando questo meccanismo si attiva nel bel mezzo di una sessione di trading? Ebbene, insorge un fenomeno che tutti i trader sperimentano: emergono sentimenti di paura, di tensione, si avverte uno stress crescente. Soprattutto, si avverte una certa fatica a ragionare con lucidità, i ragionamenti si fanno meno fluidi, i pensieri si accavallano. Contestualmente, alcuni avvertono anche alcuni sintomi, come l’aumento del battito cardiaco e un’abbondante sudorazione.

Insomma, aumenta la pressione psicologica. Il risultato è spesso un crollo dell’efficacia, una spiccata tendenza all’errore e, in definitiva, il fallimento del trader.

Questi meccanismi riguardano tutti i trader per un semplice motivo: riguardano tutti gli uomini in generale. Possono essere tenuti a bada con l’esperienza, in quanto la memoria procedurale in qualche modo interviene sul pensiero inconscio, limitandone gli effetti. Ma è ovvio: l’istinto di autoconservazione si attiva, e può fare danni comunque.

C’è una soluzione a tutto ciò? In linea teorica sì, e ha a che vedere con il concetto di ristrutturazione mentale.

Come ristrutturare la mente

Lo scopo è sopprimere alla bisogna l’istinto di autoconservazione, in moda da conservare una lucidità anche nei momenti più convulsi e ragionare a beneficio del lungo periodo, piuttosto che tendere a un beneficio momentaneo. Beneficio che nel bel  mezzo di una sessione di trading…. E’ perfettamente inutile.

Come fare a ristrutturare la mente? Il modo più diretto è formare delle immagini mentali che possano in qualche modo contrastare il pensiero inconscio, che possano riportare la mente a una situazione di chiude, spegnendo così il meccanismo dell’autoconservazione.

La produzione e la reiterazione di queste immagini mentali non è cosa da poco, ci vuole tempo, impegno e forza di volontà. Anche perché è come andare contro il proprio istinto, contro una risposta biologica.

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Tuttavia, è possibile adottare alcuni accorgimenti in grado di favorire questo processo di “razionalizzazione”. Per esempio, è possibile agire a partire dal corpo, dominando in prima battuta la propria risposta fisica. Se è vero che all’attivazione dell’istinto di autoconservazione corrisponde anche una reazione fisica, la quale comprende l’aumento del battito cardiaco, un aumento della sudorazione e una tensione muscolare allora non rimane che… Rilassarsi.

Rilassarsi in primis dal punto di vista fisico. Ognuno può trovare facilmente la sua strada ma nella maggior parte dei casi a funzionare sono i respiri lunghi e profondi, magari compiuti a occhi chiusi e nel silenzio più totale. Bastano pochi secondi per riuscire a ritrovare il controllo di se stessi, ed evitare di farsi controllare (non completamente almeno) dai propri istinti.

Si tratta, dunque, di integrare tecniche di meditazione nella propria attività di trading. E’ bene ripeterlo: non è semplice, perdere la concentrazione è la norma, ma con impegno ed esercizio si può raggiungere l’obiettivo.

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