La psicologia riveste una enorme importanza nel trading online. Il successo non è solo una questione di tecnica e competenze, bensì anche di testa. Anzi, soprattutto di testa. Nella maggior parte dei casi, però, soprattutto se si è alle prime armi, permangono alcuni “difetti di mentalità”, dei pensieri sbagliati che insinuandosi nella mente del trader, lo ostacolano nel raggiungimento degli obiettivi. In particolare, vi è un atteggiamento molto deleterio, all’apparenza dettato dalla semplice insicurezza, ma che può essere accantonato definitamente con una tecnica molto semplice da eseguire. Ecco di cosa si tratta.

Il difetto di mentalità più diffuso dai trader: l’ossessione

Uno dei motivi più ricorrenti per cui i trader non riescono a raggiungere il successo è il seguente: rimangono bloccati in un circolo vizioso, fatto di una serie interminabile di trade, di monitoraggio continuo del prezzo, di tentennamenti e di ritardi. Questi trader in maniera istintiva si espongono troppo, investono troppo denaro per singolo trade. Se si fa trading “di grosse dimensioni”, il rischio è di diventare troppo dipendenti da ciò che accade nel mercato, sicché non escono fino a quando il mercato non dà loro ragione, e ciò significa uscire decisamente troppo tardi.

Fai parte della categoria se svolgi una attività di trading decisamente “ossessiva”, ossia se controlli freneticamente il tuo cellulare o il tuo computer per tutto il giorno, quasi senza soluzione continuità, se addirittura ti svegli nel cuore della notte per controllare il prezzo. Ecco, se avverti in maniera ossessiva la necessità di controllare cosa sta succedendo, allora hai un problema. Questa è la cattiva notizia, la buona notizia è che la soluzione è alla portata di mano. Prima di parlare della soluzione, però, è necessario capire da cosa è originato questo comportamento ossessivo. In genere, i motivi principali sono tre.

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La posizione è troppo grande. Se il denaro investito è troppo, il trader viene percorso dalla spirale dell’ansia. Semplicemente, la posta in gioco è troppo alta. E l’ansia, si sa, nel trading come nella vita, porta all’ossessione. Il ché si traduce nella tendenza a perdere troppo tempo a controllare i grafici, a rimaneggiare le posizioni, a uscire o entrare troppo tardi.

La formazione è scarsa o insufficiente. Questo è un problema grosso ma, purtroppo, molto diffuso. Le persone iniziano spesso a fare trading senza che abbiano maturato le competenze necessaria. Non è solo la superficialità a causa questo. Sovente, mancando un percorso formativo chiaro e soddisfacente da un punto di vista oggettivo, il trader è portato a credere di essere preparato, quando invece non lo è. Ecco che, quando affronta la prova del mercato, viene pervaso da un senso di insicurezza, il quale si traduce in ansia e che porta quindi all’ossessione.

Dipendenza dall’analisi tecnica. Non è proprio una patologia, ma è comunque un disturbo. Alcuni trader è come se venissero confortati dalla visualizzazione del grafico. A dire il vero, tale disturbo non è esclusiva di questo campo: si tratta semplice di un atteggiamento compulsivo, di cui molti sono affetti e che non riguarda uno specifico gesto. In questo caso è il monitoraggio, ma potrebbe essere qualsiasi cosa.

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Come sconfiggere i pensieri e gli atteggiamenti ossessivi

Come abbiamo detto, la soluzione è a portata di mano. Non si tratta di intraprendere viaggi introspettivi particolarmente profondi. Semplicemente, si tratta di adottare alcune semplici misure pratiche. Certo, il problema dell’ossessione, se è patologico e non contingente, non può essere risolto in questo modo, ma sicuramente si approderebbe a una attenuazione dei sintomi. Ad ogni modo, ecco quattro consigli utili a scacciare i pensieri e gli atteggiamenti ossessivi.

Ridurre l’esposizione. Se l’atteggiamento ossessivo è determinato in via quasi esclusiva dalla grandezza dell’esposizione, non rimane che fare una cosa: ridurre il capitale investito. Questo consiglio è utile, quando non risolutivo, e va eseguito a prescindere dal proprio percorso di Money Management. Se questo, infatti, magari definendo una esposizione massima del 2%, produce comunque posizioni troppo grandi per essere gestite dal punto di vista emotivo, allora è bene, per qualche tempo, essere ancora più prudenti.

Adeguare l’esposizione al proprio bagaglio tecnico. E’ meglio essere franchi: spesso, i trader iniziano a tradare come se fossero professionisti, anche se in realtà non lo sono affatto. Ciò vuol dire che se siete sul mercato da qualche mese, è bene che investiate solo somme minime, a prescindere da quanto il vostro sistema di Money Management vi suggerisce. Inoltre, il consiglio è di ridurre il tempo di trading, in modo da ritagliare dello spazio per accrescere la propria formazione, fermo restando che il metodo più rapido per imparare è sul campo. Possiamo definire questo periodo come un tirocinio extracurriculare o come una forma sui generis di alternanza scuola-lavoro.

Esercitare una routine. Gli atteggiamenti ossessivi sono per definizione ripetitivi. Questo vuol dire che il trader ossessivo ha già una routine, solo che è sbagliata. Dunque, ripartite da capo: redigete un programma, trasformatelo in routine (fissando le singole azioni, stabilendo un preciso orario per ciascuna di esse) ed esercitatevi nel rispettarla. All’inizio sarà molto difficile e servirà una enorme forza di volontà, ma dopo un po’ la forza dell’abitudine farà il suo corso e sarete, almeno in via superficiale, guariti.

Svagarsi. Questo è un consiglio molto utile ma al quale molti non pensano nemmeno. Molti trader, semplicemente, si dimenticano di svagarsi. Essi sono presi completamente dal trading, fanno fatica ad uscire dalla gabbia che loro stessi si costruiti. Eppure staccare la spina non è solo utile, è vitale. Serve a ricaricare le energie, a svuotare la mente, a evitare pericolosi sovraccarichi. Dunque, fate tutto ciò che, avulso dal mercato, vi possa fare stare bene: coltivate gli hobby, uscire, divertitevi….