L’Ucraina potrebbe presto entrare nel ristretto gruppo di Paesi che riconoscono ufficialmente le criptovalute come asset strategici. È stato infatti presentato alla Verkhovna Rada – il Parlamento ucraino – un nuovo disegno di legge (n. 13356) che propone di autorizzare la Banca Nazionale dell’Ucraina (NBU) a includere Bitcoin e altri cripto-asset tra le riserve dello Stato. Si tratterebbe di una novità senza precedenti per la politica economica del Paese, che si avvicinerebbe così ai modelli già adottati in parte da Stati come El Salvador. L’attuale quadro normativo consente alla banca centrale di detenere esclusivamente riserve in valuta estera e metalli preziosi.

Con questa proposta, invece, le criptovalute verrebbero aggiunte come nuova categoria di asset. Tuttavia, non si tratterebbe di un obbligo: la NBU manterrebbe piena autonomia decisionale, potendo scegliere liberamente se, quando e in quale misura allocare risorse in valute digitali. Secondo quanto riferito dal deputato Yaroslav Zhelezniak, uno dei sostenitori del provvedimento, sarà proprio l’istituto centrale a definire tempi, criteri e ammontare delle eventuali operazioni. Lo scopo della norma, ha spiegato, è offrire uno strumento legale che renda possibile una futura integrazione della riserva statale di criptovalute.

L’apertura al mondo delle criptovalute: un segnale geopolitico

Zhelezniak ha sottolineato che l’introduzione del disegno di legge non va interpretata come una sponsorizzazione dell’uso delle criptovalute, ma piuttosto come un gesto di apertura verso un sistema finanziario globale in rapida trasformazione. Il rischio, secondo i legislatori, è che l’Ucraina resti indietro rispetto alle innovazioni digitali ormai diffuse in vari Paesi del mondo. Il parlamentare ha citato casi emblematici come gli Stati Uniti e El Salvador, che già stanno sperimentando l’integrazione delle criptovalute nelle riserve pubbliche. In tale contesto, l’Ucraina intende attrezzarsi per non essere esclusa dalle dinamiche economiche emergenti, allineandosi con le nuove tendenze finanziarie.

Uno degli obiettivi principali del progetto è quello di rafforzare la stabilità macroeconomica del Paese. In tempi segnati dall’incertezza – dovuta principalmente alla guerra in corso con la Russia – avere una strategia di diversificazione delle riserve appare cruciale per garantire una maggiore solidità del sistema finanziario nazionale. L’inserimento di cripto-asset tra le riserve statali viene visto come un possibile scudo contro future crisi economiche, oltre che come uno strumento per incentivare lo sviluppo dell’economia digitale. Secondo i fautori della legge, una corretta gestione di queste risorse digitali potrebbe migliorare l’equilibrio macroeconomico e attrarre investimenti nel settore tecnologico.

Il futuro delle riserve statali è digitale?

L’iniziativa lanciata dal Parlamento ucraino potrebbe aprire la strada a una trasformazione globale delle politiche di riserva. Se la legge dovesse essere approvata, altri governi potrebbero trarre ispirazione e iniziare a valutare i cripto-asset come strumenti strategici, accanto all’oro e alle valute fiat. In un mondo dove le crisi sono sempre più frequenti e la tecnologia corre veloce, la capacità di adattamento sarà decisiva per determinare il successo economico delle nazioni. E l’Ucraina, con questo progetto, mostra di voler giocare un ruolo da protagonista nella finanza del futuro.

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