Futures azionari USA in calo con i rendimenti obbligazionari ai massimi

I futures sui principali indici azionari americani hanno aperto in territorio negativo venerdì mattina, con i rendimenti dei Treasury che continuano a frenare la propensione al rischio degli investitori. I contratti sul Dow Jones sono scesi dello 0,04%, quelli sul Nasdaq 100 hanno perso lo 0,09%, mentre i futures sull’S&P 500 si mantengono piatti. Questi movimenti seguono una seduta contrastata di giovedì, dove S&P 500 e Dow hanno registrato il terzo calo consecutivo, mentre il Nasdaq Composite ha guadagnato lo 0,3%.

Rendimenti dei Treasury a lungo termine toccano i massimi da ottobre 2023

I rendimenti delle obbligazioni governative a lunga scadenza hanno raggiunto livelli preoccupanti. Il Treasury a 30 anni è salito fino al 5,161%, un picco non visto da ottobre 2023, prima di ripiegare leggermente. Il decennale ha brevemente superato la soglia del 4,6%, alimentando i timori sull’impatto dei crescenti deficit fiscali legati alla nuova legge fiscale promossa dall’amministrazione Trump. La proposta, già approvata dalla Camera e ora al vaglio del Senato, potrebbe aggiungere quasi 4.000 miliardi di dollari al deficit nazionale, scatenando nervosismo nel mercato obbligazionario e sollevando interrogativi sulla sostenibilità del debito americano.

Il downgrade di Moody’s pesa sul sentiment

Il sentiment di mercato resta cauto, aggravato dal recente declassamento del rating creditizio USA da parte di Moody’s a Aa1. Questa decisione ha amplificato le preoccupazioni sulla sostenibilità del debito pubblico americano, in un contesto già caratterizzato da politiche fiscali espansive.

Performance settimanale negativa per i principali indici

Gli indici azionari stanno registrando perdite settimanali significative: – S&P 500: -2%Dow Jones: -1,9%Nasdaq: -1,5% Gli investitori si preparano inoltre a un weekend lungo, con i mercati statunitensi che resteranno chiusi lunedì per il Memorial Day.

Earnings in arrivo prima dell’apertura

Prima dell’apertura delle contrattazioni, alcuni report trimestrali potrebbero influenzare il sentiment settoriale, fornendo indicazioni sulle tendenze della spesa dei consumatori e sui contratti governativi. Questi dati saranno osservati con attenzione per valutare la resilienza di specifici settori dell’economia.

Dinamiche dei rendimenti obbligazionari

I rendimenti hanno mostrato un lieve ripiegamento nelle prime ore di venerdì, ma restano su livelli elevati: – Treasury 30 anni: 5,025% (-3 punti base) – Treasury 10 anni: 4,518%Treasury 2 anni: 3,986% I mercati rimangono estremamente sensibili alle implicazioni della politica fiscale, con preoccupazioni crescenti riguardo all’aumento dell’offerta di obbligazioni e ai rischi inflazionistici di lungo termine che stanno riducendo la domanda per il debito statunitense.

Analisi tecnica dell’S&P 500

I futures E-mini sull’S&P 500 si mantengono sopra la media mobile a 50 giorni (5.616,4), ma sono scivolati sotto quella a 200 giorni (5.887,85), segnalando un indebolimento del momentum dopo il recente massimo a 5.993,50. La tendenza di breve termine appare orientata al ribasso, con un cluster di supporto tra 5.616,50 e 5.596,00 che rappresenta il prossimo obiettivo principale. Per un’inversione rialzista, i compratori dovranno riconquistare la media a 200 giorni per poi testare nuovamente i 5.993,50 e puntare verso quota 6.236,50.

Fattori chiave da monitorare

Il driver principale per la sessione odierna resta la reazione del mercato ai rendimenti elevati dei Treasury e ai timori sulla sostenibilità del debito, alimentati dalla proposta fiscale dell’amministrazione Trump. L’attenzione sarà rivolta anche ai dati sulle vendite di nuove abitazioni e a potenziali cambiamenti nelle aspettative sui tassi d’interesse. Con i rendimenti obbligazionari su livelli elevati e le preoccupazioni sulla qualità creditizia in aumento, il sentiment di rischio appare fragile in vista del lungo weekend festivo. Gli operatori manterranno un approccio cauto, valutando attentamente l’evoluzione del quadro fiscale e monetario statunitense.