Il trading lento si differenzia sotto molti aspetti dal trading veloce. Da questi due approcci, infatti, discendono molte strategie, le quali a loro volta determinano un modo di pensare diversificato e in buona sostanza trasfigurano l’attività di investimento a propria immagine e somiglianza.

Tra le varie differenze, alcune riguardano l’utilizzo di una risorsa universalmente riconosciuta come necessaria: il calendario economico. Sia chiaro, tanto chi pratica il trading lento quanto chi pratica il trading veloce fa riferimento al calendario economico. Solo in modo… Diverso.

Approfondiamo l’argomento in questo articolo. Parleremo del calendario economico, della sua centralità per il trading, infine, tratteremo il calendario economico dal punto di vista del trader lento e dal punto di vista del trader veloce.

La centralità del calendario economico

Il calendario economico riporta tutti gli eventi importanti per il mercato ma che riguardano l’economia, la finanza e in alcuni casi anche la politica. Un calendario economico degno di questo nome riporta in genere il nome dell’evento, il giorno e l’ora in cui si verificherà, un indicatore di importanza (in genere stelle presenti in un numero da uno a tre). 

Riporta anche il contesto su cui l’evento esercita la maggiore influenza. Per esempio, la pubblicazione delle decisioni di politica monetaria della BCE sono accompagnate dal simbolo che rappresenta la bandiera dell’Unione Europa. Ovviamente, riporta anche il dato atteso e il dato relativo all’ultima rilevazione. 

Per inciso, quando un evento incide su un asset in particolare, viene considerato un “market mover” per l’asset in questione. 

A cosa serve il calendario economico? A un livello superficiale, la risposta è molto semplice: per conoscere quegli eventi che hanno una probabilità elevata di incidere sui prezzi degli asset. In linea di massima, sapere cosa sta per succedere, e stimare correttamente l’esito degli eventi, significa riuscire a capire in anticipo dove si  muoverà il mercato. Insomma, lo scopo è simile a quello conseguito dall’analisi tecnica, ma le modalità e persino le dinamiche sono diverse. Anzi, radicalmente diverse.

L’analisi tecnica postula che la storia si ripete, e che tutto è scontato dai prezzi. L’analisi fondamentale invece afferma la necessità assoluta di guardare oltre i prezzi, a ciò che accade al di fuori del mercato ma che proprio dal di fuori può influenzarlo.

Appare evidente a chi non è coinvolto in dispute ideologiche e inutili diatribe che l’analisi tecnica e l’analisi fondamentale, dunque lo studio del grafico e lo studio di quanto riportato dal calendario economico, sono complementari. L’analisi tecnica e l’analisi fondamentale possono fornire una la controprova delle evidenze dell’altra. Possono e devono coesistere, in quanto semplicemente forniscono lo scenario ripreso da due prospettive diverse. 

Consigli generali per utilizzare il calendario economico

A prescindere dalla strategia utilizzata, e dall’orizzonte temporale che si adotta, sono necessari alcuni accorgimenti per utilizzare il calendario economico in modo corretto.

Il primo accorgimento riguarda la selezione degli eventi da seguire, analizzare e studiare. E’ impossibile, controproducente e sostanzialmente inutile prendere in esame l’intero calendario economico. Il motivo è semplice: buona parte degli eventi riportati non riguardano e non generano un impatto rilevante sugli asset in portfolio. 

Dunque, il consiglio è di passare in rassegna gli eventi e selezionare quelli che possono esercitare un’influenza. Badate bene, l’influenza può essere diretta, se vi è una comunione di contesti geografici (es. la BCE rispetto all’euro) ma anche indiretta. E’ necessario dunque un bagaglio di competenze e di conoscenze che riguarda le dinamiche di interazione e di interdipendenza tra asset, contesti ed eventi.

Un altro consiglio è quello di sviluppare delle prassi di analisi, in modo da ottimizzare il tempo che si presta all’analisi stessa. Studiare il calendario economico, e cercare di trarne evidenze utili all’attività di trading, può richiedere molto tempo e molte energie.

E’ ovvio: il tempo è denaro, e lo è a maggior ragione se si pratica il trading. Ciò vale sempre, ma soprattutto quando il trader non è supportato da strumento di trading automatico. Alcuni trader esperti consigliano di creare una routine, dedicando magari sempre la stessa quantità di tempo e lo stesso orario all’analisi fondamentale, posta la possibilità di aggiustare il tiro e intervenire in caso di necessità.

Infine, un consiglio “doloroso” ma utile: studiate il passato. Il miglior modo per comprendere quanto ogni singolo evento del calendario economico pesi sugli asset in portafoglio, è studiare come gli stessi eventi e gli stessi asset hanno interagito in passato. Il consiglio è doloroso perché l’attività di studio, in questo caso, è pregna e pesante, soprattutto lunga.

Calendario economico e strategie di trading

Passiamo ora alla domanda che ha aperto l’articolo: come cambia l’uso del calendario economico dal trading lento al trading veloce? Ovviamente, rispondere a questa domanda è tutt’altro che semplice. I motivi sono due. In primo luogo, gli stessi concetti di trading lento e trading veloce sono semplificatori. Esiste una pletora di strategie e approcci che si avvicinano ora all’uno ora all’altro ideale. 

In secondo luogo, non è detto che tutti i trader veloci utilizzino il calendario economico allo stesso modo; e lo stesso vale naturalmente anche per i trader lenti. Il trader ha comunque la facoltà di personalizzare le prassi e ha tutto il diritto di trovare la sua via per il guadagno. Dunque, si tratta in ogni caso di generalizzare. Di certo, possiamo arrangiare una riflessione, in modo da definire l’approccio tendenziale

Rimane comunque il problema dell’abbondanza di strategie e approcci. Una soluzione, per questa fattispecie di interrogativo, è prendere in considerazione due strategie agli antipodi, e porle come metri di paragone per tutte le altre strategie. Potremmo prendere in esame lo Scalping e lo Swing Trading. Perché non il trading di lungo periodo? Il motivo è semplice: per questo tipo di trading, il calendario economico assume un ruolo meno importante. Trada infatti basandosi sui lunghi cicli, che non sono influenzati più di tanto dalle notizie settimanali, mensili etc.

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Dunque, ecco le differenze tra l’utilizzo che generalmente uno scalper fa del calendario economico, e l’utilizzo che altrettanto generalmente ne fa uno swing trader.

Il calendario economico e lo scalper

Per chi non lo sapesse, lo scalping è la strategia “veloce” più estrema in assoluto. Lo scopo dello scalper è sfruttare le piccole oscillazioni di prezzo, per cui si trova a dover entrare e uscire dal mercato nel giro di pochissimi minuti. E’ una strategia difficile, in quanto richiede intuito, conoscenze e una capacità di prendere decisioni radicale. E’ anche stressante, proprio perché il tempo a disposizione è sempre ridotto.

Ebbene, gli scalper in genere utilizzano il calendario economico proprio per intuire il momento in cui il prezzo si muoverà in maniera repentina. Agiscono sul filo del rasoio, sull’attimo. Ovviamente, devono essere in grado da un lato di intuire l’esito dell’evento, e dall’altro di capire come – in base a quell’esito – il prezzo si muoverà. 

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Facciamo un esempio: la BCE sta per comunicare le decisioni di politica monetaria. Lo scalper deve in primo luogo intuire la decisione e in secondo luogo muoversi con la massima rapidità per entrare a mercato e uscire col “malloppo”. 

E’ sufficiente che sbagli una delle due azioni, affinché la manovra vada a male. E l’esempio che abbiamo fatto non è nemmeno il più estremo. D’altronde, le decisioni di politica monetaria se non sono esattamente annunciate, poco ci manca. Altri eventi, o per meglio dire market mover, pongono in essere maggiori difficoltà, ed esprimono un esito complicato da prevedere.

Il calendario economico e lo Swing trader

A dire il vero, lo Swing Trading non è una strategia di trading lento. Potrebbe essere definita una strategia di trading a medio termine, in quanto sfrutta le grandi oscillazioni di prezzo, ovvero i trend. Lo Swing Trading cerca di capire quando l’asset inverte il trend in maniera stabile e ne inizia un altro. 

Per questo motivo, fa affidamento all’analisi tecnica più che a quella fondamentale, in quanto i trend sono più spesso supportate da elementi un po’ più strutturati che una notizia in grado di rompere (sovente momentaneamente) gli equilibri.

Ciò significa che lo swing trader ignora il calendario economico? Ovviamente no. Semplicemente lo usa in modo… Diverso. Lo studio, rileva gli eventi che possono impattare sul mercato, ne giudica l’influenza e… Li evita. Esatto, nella stragrande maggioranza dei casi, lo swing trader utilizza il calendario economico per capire quando non entrare a mercato, in quanto il trend potrebbe risultare in qualche modo compromesso o deviare dalla sua traiettoria naturale. 

Questo atteggiamento pone in essere la necessità di maturare competenze comunque importanti circa lo studio del calendario economico e, di conseguenza, l’analisi fondamentale.