Sei un trader d’azzardo o un trader professionista? Se hai iniziato da poco a praticare il trading dovresti porti questa domanda. In primo luogo, perché il trader d’azzardo è destinato a “finire male”, e quindi a perdere tutto il suo capitale. Secondariamente, perché almeno all’inizio è difficile rendersi conto che ci si sta comportando come un giocatore d’azzardo, piuttosto che come un investitore propriamente detto, benché speculativo.

E’ dunque utile passare in rassegna le caratteristiche del trader d’azzardo, anche quelle meno scontate e meno visibili, in modo che anche tu possa riconoscere l’eventuale presenza di segni premonitori ed evitare una pericolosissima deriva.

Le caratteristiche del trader d’azzardo

L’espressione “trader d’azzardo” dice tutto, o quasi. In estrema sintesi, è un trader che pratica l’investimento speculativo come se stesse giocando d’azzardo. Ora, l’immaginario collettivo associa spesso il trading con il gioco, ma si tratta di un collegamento che non ha ragion d’essere, basato su assurdi pregiudizi e che causa fraintendimenti anche a chi professa le migliori intenzione. La verità è che intendere il mercato come se fosse il tavolo di un casinò è la strada più breve per perdere tutto il proprio denaro.

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Come si riconosce un trader d’azzardo, almeno rispetto alla sua controparte “nobile” e contraria, ovvero il trader professionista?

Ecco le sue caratteristiche principali.

  • Scambia l’incoscienza con la fiducia. Il trader d’azzardo è in genere incosciente, investe grandi somme di denaro senza considerare i rischi, senza adottare specifiche strategie di contenimento del danno. Insomma, agisce da incosciente. E’ consapevole che il suo atteggiamento è borderline, ma si autoconvince che la sua non sia incoscienza, bensì fiducia in se stesso.
  • Le sue motivazioni sono simili a quelli del ludopatico. Un trader investe per ricercare il profitto. Un trader d’azzardo investe anche e soprattutto per soddisfare la sua emotività, il suo senso di rivalsa, per sostenere la sua autostima. In parole povere, riproduce gli schemi di chi soffre di ludopatia.
  • Confida in tecniche che non hanno ragion d’essere. Proprio come un giocatore d’azzardo incallito, o addirittura un ludopatico, confida in tecniche e “trucchetti” che secondo lui gli permettono di prevedere cosa accadrà da lì a poco nel mercato. Queste tecniche non hanno ragion d’essere. In primis perché non hanno alcun fondamento scientifico o statistico. Secondariamente perché una delle più grandi e spiacevoli verità del trading è che… Il mercato non si può prevedere.
  • Ignora discipline importanti come il Money Management e il Risk Management. Di converso, il trader d’azzardo disdegna tutte quelle tecniche che gli permetterebbero di gestire il rischio e di contenere le perdite, anche qualora si avverasse la peggiore delle ipotesi. D’altronde, sono abbastanza difficili da gestire, e il trader d’azzardo ricerca sempre le scorciatoie.

Come evitare la deriva dell’azzardo

Alcuni segnali sono concreti, dunque è possibile individuarli più o meno nell’immediato. Per esempio, è relativamente facile fare un piccolo esame di coscienza e constatare che si sta conferendo poca importanza al Money Management e al Risk Management.

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Di contro, è molto più complicato riconoscere i segnali puramente psicologici, come la tendenza a comportarsi in maniera imprudente nel tentativo di professare fiducia. Ancora più difficile è riconoscere, nel proprio comportamento, le dinamiche dell’individuo ludopatico. Per fortuna, non tutti i trader d’azzardo presentano tratti ludopatici, anche perché sono quelli in grado seriamente di segnare un punto di non ritorno.

In ogni caso, il consiglio è di dedicare all’autoanalisi del tempo, e di farlo con una certa regolarità, a prescindere dalle prestazioni della propria attività di trading. Se questa, poi, non sta dando i frutti sperati, e anzi è compromessa da perdite ingenti e frequenti, è bene fermarsi un attimo a riflettere, ripercorrere le proprie mosse, passare in rassegna azioni e motivazioni. Per questo motivo gli esperti consigliano, fin da subito, di tenere un diario: torna certamente utile quando si dovrà procedere con l’autoanalisi.

I pilastri del trader professionista

Lo scopo è sopprimere fin dai primi vagiti il trader d’azzardo che è in sé, o di cambiare rotta nel caso in cui si fosse già intrapresa la “cattiva strada”.

Insomma, dovresti puntare a diventare un trader professionista, se ancora non lo sei diventato o se la tua traiettoria sembra portati lontano da questa meta.

Il trader professionista, o che comunque “sa quello che fa”, si riconosce per alcune caratteristiche.

In primo luogo, cerca di avere un approccio scientifico-statistico. Ovvero, opera per mezzo di strumento in grado di analizzare il mercato, e le sue azioni sono il frutto di queste evidenze. Ciò non significa che sopprima la sfera emotiva, anche perché sarebbe impossibile. Più che altro, cerca di non farsi condizionare.

Il trader professionista,  poi, non lega l’esito dei suoi trade alla propria autostima. Sa benissimo che la sconfitta fa parte del gioco, il trucco sta, se mai, nel riuscire a limitare le perdite, quando queste risultano ineviabili, e nel riuscire a sfruttare al massimo i movimenti favorevoli. Non lo fa certo per un qualche moto istintuale, per pura ispirazione. Semplicemente, analizza e applica regole.