Supporti e resistenze sono due elementi, o due tipologie di elemento, che giocano un ruolo di primo piano nell’attività di trading di principianti ed esperti. Se utilizzati con cautela e intelligenza, consentono realmente di trarre informazioni per muoversi efficacemente nel mercati, e di conseguenza aumentare le chances di profitto.

Nell’articolo che segue dedicheremo molto spazio ai supporti e alle resistenze, offrendo una definizione esaustiva ma comprensibile, fornendo indicazioni precise sulle corrette modalità d’uso. Infine, offriremo un consiglio niente affatto scontato, e quindi spesso disatteso.

Supporti e resistenza: definizione e usi

Supporti e resistenze vengono chiamati anche punti pivot. Infatti, sono livelli di prezzo molto particolari, che fungono un po’ da orientamento per i trader. Nello specifico, però, sono livelli di prezzi raggiunti il quale il titolo compie una certa fatica a compiere determinate azioni.

Il supporto, in particolare, è il livello di prezzo al di sotto del quale il titolo fa fatica a scendere.

La resistenza, di contro, è il livello di prezzo al di sopra del quale il titolo fa fatica a salire.

Possono essere considerate delle barriere “invisibili”, al di là dei quali il mercato prosegue con una certa difficoltà.

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Sia chiaro, supporti e resistenze non sono insormontabili, tutt’altro. Ciò accade spesso, e anzi proprio un loro attraversamento produce segnali e informazioni precise.

Che tipo di segnali? L’interazione tra il prezzo e i supporti / resistenze offrono informazioni circa i futuri movimento del prezzo.

Se il titolo in trend rialzista rimbalza sulla resistenza, e soprattutto lo fa per molte volte consecutive, è probabile che si assisterà a una inversione di trend. Se lo stesso titolo, sempre in trend rialzista, oltrepassa la resistenza e continua la sua marcia, ciò viene generalmente visto come segnale di prosecuzione del trend, che quindi acquisisce ulteriore forza.

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Stesso discorso, ma speculare, per il supporto. Se il titolo in fase ribassista rimbalza sul supporto, specie per più volte consecutive, allora potrebbe essere vicina una inversione di trend tutt’altro che temporanea. Se lo stesso titolo, sempre in fase ribassista, sfonda il supporto ciò viene considerato come un segnale di conferma del trend.

Per capire la natura di supporti e resistenze occorre fare due precisazioni.

Non esiste un solo supporto e una sola resistenza. In realtà, come vedremo nel prossimo paragrafo, sono molti i livelli di prezzo che possono fungere da supporto e resistenza. La questione non è oggettiva, ma cambia forma e modalità in base alle contingenze, alle esigenze del trader e soprattutto all’orizzonte temporale dell’attività di trading. Esploreremo queste dinamiche più avanti, ma per ora basti sapere che un day trader calcola supporti e resistenze in maniera completamente diversa rispetto a quanto in genere faccia uno swing trader. Inoltre, dipende anche dallo stile di trading, dalla capacità (e volontà) di utilizzare strumenti complessi etc.

Esistono supporti / resistenze statici e dinamici. Questa è una delle informazioni che va interiorizzata e assimilata più velocemente, anche perché le due varianti di punti pivot pongono in essere differenze in termini di applicazione pratica e modalità di ricezione dei segnali. Si definisce supporto o resistenza statica un supporto o una resistenza corrispondenti a un punto di prezzo ben definito e immutabile. Si definisce supporto e resistenza dinamica una linea formata da supporti e resistenze che cambiano al variare del prezzo. In breve, i supporti e le resistenze dinamiche accompagnano il titolo, quasi a fornire un tetto e un pavimento permanenti.

4 metodi per trovare supporti e resistenze

Come già anticipato, supporti e resistenze non disegnano un quadro oggettivo. Ciò vale per le loro applicazioni, certo, ma anche per i metodi di individuazione. D’altrocanto, esistono svariati metodi per individuare supporti e resistente, alcuni più validi di altri, alcuni più adeguati a rispondere a un determinato tipo di trading. Ad ogni modo, ecco i metodi in questione, elencati in ordine di complessità.

Il metodo della soglia psicologica

Individuare le soglie psicologiche è un buon metodo per stabilire supporti e resistenze. Il motivo è abbastanza intuitivo. Se è vero che supporti e resistenze generano un certo arresto o comunque una decelerazione del trend, ma una volta sorpassate ne imprimono velocità, la stessa dinamica può essere assegnata alle soglie psicologiche.

Queste, in teoria, sono arbitrarie. Ovvero, corrispondono a particolarità grafiche o numeriche. Per esempio, parlando di euro dollaro, 1.00 sarebbe una soglia psicologica davvero rilevante e potrebbe essere considerato un supporto fortissimo.

Il metodo della soglia psicologica è efficace? Da un certo punto di vista sì. Le soglie psicologiche sono veramente supporti e resistenze da prendere in considerazione. Tuttavia, è impensabile fare trading utilizzando solo questo metodo, anche perché in genere i prezzi sono ben lontani dalle soglie psicologiche.

Il metodo dei minimi e dei massimi

Tra i metodi per così dire “tecnici” è quello più semplice da realizzare. Molto banalmente, si analizzano i minimi e si elevano a supporto, si analizzano i massimi e si elevano a resistenza. Il motivo è anche in questo caso intuitivo: sia i minimi e i massimi sono livelli che vengono superati con difficoltà, in quanto considerati “importanti” dagli investitori, dunque possono fungere da supporto e da resistenza.

Il metodo dei minimi e dei massimi è impiegato dai cosiddetti minimalisti dell’analisi tecnica, ovvero da coloro che considerano la semplicità come un valore da perseguire anche nel trading, rigettando quindi un impiego massivo (che è vero, spesso degenera nell’abuso) di indicatori e oscillatori.

Certo è un metodo che espone a molti rischi. Per esempio, quello di scegliere massimi e minimi sbagliati. Già, perché nel grafico abbondano. Ci sono minimi e massimi di sessione, settimanali, mensili etc.

Il consiglio è di adeguare la scelta dei massimi e dei minimi al proprio orizzonte temporale.

Il metodo dell’analisi grafica

Questo è un metodo molto particolare. Molto banalmente, si elevano a supporto e resistenza specifiche parti di determinati pattern dell’analisi grafica.

Prendiamo per esempio il Rettangolo. Tale figure indica un consolidamento della fase laterale o una continuazione di un precedente trend. Tuttavia, forma automaticamente una resistenza ben precisa in quanto è composta da massimi che si ripetono più o meno identici. Lo stesso accade con i minimi, che formano un supporto altrettanto definito. In questo caso, è stata la figura a indicare chiaramente supporto e resistenza. Ciò, a dire il vero, accade con buona parte delle figure, a prescindere dalla loro tipologia (consolidamento, continuazione, inversione).

Il difetto più grande di questo metodo è che non è replicabile a comando. Infatti, può essere utilizzato solo quando si attiva una figura. Inoltre, hanno in genere un ciclo di vita molto breve. Il Rettangolo, per esempio, prima o poi “sparisce” per dar vita a un trend.

Il metodo delle medie mobili

E’ il metodo più tecnico in assoluto. Per giunta, presenta più varianti. Quella più semplice consiste nell’impostare due medie mobili di diverse velocità (una lentissima e una velocissima). La media mobile mobile che si trova al di sopra del prezzo assumerà le sembianze di una resistenza dinamica, mentre la media mobile che si trova al di sotto del prezzo fungerà da supporto dinamico.

La seconda variante consiste nell’impiego degli indicatori a base, appunto, di media mobile. Alcuni di loro, come le Bande di Bollinger, applicano alla medie mobili una deviazione standard, tale per cui possano stazione sempre al di sopra e al di sotto del prezzo. In questo caso, i livelli di resistenza e di supporto dinamico sono più stabili e possono vantare una significatività maggiore.

Due consigli riguardo supporti e resistenze

La questione dei segnali è stata più o meno chiarita. Quando uno dei punti pivot viene sorpassato, il segnale che ne trae è di conferma del trend in atto. Quando uno dei punti pivot è artefice di rimbalzo, il segnale che se ne trae, almeno a livello ipotetico, è di inversione del trend. Ciò, ovviamente, non basta per riuscire a sfruttare al cento per cento supporti e resistenze. E’ bene, a tal proposito, offrire due indicazioni molto utili e semplice da seguire.

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Non utilizzare un solo metodo di individuazione. I metodi, come abbiamo visto, differiscono per grado di complessità e meccanismi di base. Non ne esiste uno migliore dell’altro. Certamente, non ne esiste uno che possa vantare una esclusiva autonomia. Il consiglio, quindi, è di individuare (con metodi diversi) più supporti e resistenze. In quel modo, è possibile verificare il segnale per mezzo di più punti pivot.

Non utilizzare esclusivamente supporti e resistenze. Certo, sono elementi molto utili, risorse per la ricezione di segnali. Tuttavia, il mercato è un’entità troppo complessa da poter essere addomestica solo attraverso i punti pivot. Il consiglio, quindi, è di associare all’individuazione e allo studio di supporti e resistenze anche altri indicatori e oscillatori, magari in grado di leggere con efficacia e semplicità i volumi.

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