E’ difficile, in verità, ricavare qualche insegnamento utile dalla vita degli imprenditori di successo di questa epoca. Molte storie, infatti, sono ricche di colpi di scena, di eventi casuali che, come a simboleggiare l’onnipotenza del “butterfly effect”, hanno portato a una serie di eventi positivi, fino alla meta finale: la ricchezza e la popolarità. Un esempio calzante è Patrick Bet-David, imprenditore iraniano naturalizzato statunitense.

E’ protagonista di un video che ha fatto molto scalpore, sia per il contenuto ma perché, oggettivamente, fatto veramente bene. Fatto per emozionare. Lo trovate facilmente su youtube. In meno di un minuto e mezzo, lo stesso Patrick Bet-David ha raccontato come ha conquistato il successo, senza fare riferimenti alle sue vicende personale bensì all’atteggiamento che ha avuto mentre lottava per farsi spazio in un’America che, oggi come allora, spicca per competitività.

A chi guarda il video, rimangono impresse due parole, che la voce narrante (lo stesso Patrick Bet-David), ripete ossessivamente, quasi come un mantra: “every day“, ogni giorno.

Si parla di lavorare duro, ogni giorno. Di imparare da un proprio mentore, ogni giorno. Di non nascondere le proprie debolezze ma anzi venirci a patto, ogni giorno. Di provare e riprovare, di cercare di migliorarsi, ogni giorno. Si evince, tanto nel tono della voce che nella scelta lessicale, l’ingrediente principale della ricetta per il successo targata Bet-David: la ripetizione, in un certo senso declinabile nel più classico degli “never give up“.

Il tema della ripetizione, della goccia che scava la pietra, è ormai preponderante nel dibattito del self-entrepreneurship. Marco Montemagno, guru di Facebook, ci ha persino scritto un libro.

La storia di Patrick Bet-David si è svolta su questo binario? E’ stata la “ripetizione” la sua arma principale? A ben vedere, no. Il suo percorso non è stato mai lineare. Non ha intrapreso una strada e l’ha seguita. Piuttosto, ne ha provata più di una e infine ha imboccato la via giusta.

Patrick è nato in Iran. nel 1987, a soli 9 anni, è scappato con la sua famiglia dal paese natio, coinvolto in una sanguinosa guerra contro l’Iraq. Ha vissuto due anni da profugo in Germania e infine, ovviamente con la sua famiglia, è emigrato negli Stati Uniti. La sua storia è quindi quella di un migrante di successo, come ce ne sono molte in America, in netto contrasto con la vulgata politica corrente (vedi Trump).

Ad ogni modo, Bet-David non ha studiato, o almeno non lo ha fatto fino ai livelli più alti. Si è arruolato nell’esercito statunitense e si è congedato molto presto, a 26 anni. Ha trovato lavoro in Morgan Stanley nel settore del recupero crediti (non si sa come), ma si è licenziato quasi subito per mettersi in proprio. Ha messo in piedi una compagnia che aiutava (e aiuta tutt’ora) le persone a far fronte ai loro debiti, una società di consulenza focalizzata sulla pianificazione economica. Poi, a partire dai primi anni 2000, ha iniziato a scrivere libri “disruptive”. Da questi emergono insegnamenti particolari.

Il primo è quello di… Non studiare. O almeno non basare il proprio successo sullo studio. Ha a più riprese sconsigliato i ragazzi di iscriversi all’Università, a meno che non vogliano diventare professionisti, come si direbbe in Italia, da “albo” (architetti, avvocati, commercialisti etc). Il suo consiglio è quello di lavorare fin da subito e appena possibile mettersi in proprio, esattamente come ha fatto lui.

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Tra gli insegnamenti pratici spicca quello di puntare sul mercato immobiliare, ma non per fare speculazione edilizia bensì…. Per “affittare”, in maniera da crearsi un minimo di rendita e poi partire il prima possibile con un progetto personale. Dal punto di vista economico, ha sempre consigliato di evitare di fare troppi debiti. Consiglio che in Italia sarebbe stato accolto con perplessità, vista la banalità, ma che negli Stati Uniti rappresenta una novità.

Un altro consiglio, è quello di agire direttamente sulle “bolle”, dal momento che queste sono precedute per definizione da una circolazione di denaro più intensa, per poi “uscire dal mercato” prima che scoppino.

Dunque, cosa imparare da Patrick Bet-David. Lasciando perdere il video, si possono trarre i seguenti insegnamenti:

Plus Post
  • L’esperienza è più importante del lavoro
  • La pianificazione economica è più importante del coraggio e dell’ambizione
  • E’ possibile sfruttare anche le situazioni di crisi economica