Il mondo del Forex Trading è in fermento, e ovviamente non solo quello. Un po’ dappertutto, infatti, i contagi stanno aumentando, piombando i vari paesi nell’incertezza, sia dal punto di vista economico che sanitario.

Il momento di pace e di normalità assaporato quest’estate si è rivelato effimero. Ciò, inevitabilmente, genera delle conseguenze più o meno importanti a tutti i livelli, dunque anche per il Forex Trading.

Quali accorgimenti dovrebbero prendere gli investitori per “sopravvivere” a questa seconda ondata di coronavirus? Nell’articolo che segue cercheremo di rispondere a questa domanda, non prima però di tracciare una panoramica di quello che sta accadendo nel mercato e nella vita reale.

Cosa sta succedendo nel mercato e nella vita reale

Se non vivete isolati da tutti e da tutto, certamente avete un’idea di quello che sta accadendo. Per tracciare una panoramica riassuntiva ma realistica, è necessario però operare una distinzione tra le varie aree del mondo. Per esempio, negli Stati Uniti la prima ondata non è mai terminata. Dopo un picco registrato nella tarda primavera, i contagi hanno dato l’impressione di diminuire in maniera sensibile, per poi riassestarsi prima e aumentare di nuovo, tra una certa stabilità a livelli piuttosto alti. In parole povere, l’emergenza negli Stati Uniti non è mai terminata, per quanto nelle ultime settimane si sia registrato un aumento sensibile del carico sanitario.

In Europa, invece, dopo una primavera a dir poco tragica, l’emergenza sembrava essersi conclusa e la vita era ritornata un po’ dappertutto alla normalità. Purtroppo, a partire dalla fine dell’estate e soprattutto a settembre, i contagi sono aumentati in maniera vertiginosa fino a raggiungere livelli estremamente elevati soprattutto in Francia, Spagna, Olanda, Belgio, Regno Unito e, purtroppo, Italia.

La situazione attuale è questa: tutti gli stati, di più chi meno, stanno affrontando nuove restrizioni. ancora non si parla di blocco totale, anche perché nuove chiusure estreme sarebbero letali per l’economia, ma di certo un po’ dappertutto si sta assistendo a limitazioni sul fronte delle attività produttive, in particolar modo di quelle aperte al pubblico.

Come si sta riflettendo tutto ciò nei mercati finanziari? In realtà, gli investitori sembrano essersi fatti il callo. Di certo, non assistiamo alle reazioni a metà strada tra l’ansia estrema e il panico che si sono visti i primi giorni della crisi sanitaria. In linea di massima, soprattutto per quanto concerne l’azionario, i mercati hanno quasi raggiunto i livelli pre covid.

Ciò non toglie però che le quotazioni siano estremamente sensibili, seppure a un piano più razionale, alle notizie che giungono dall’esterno. Alla luce di questo, è impossibile negare una certa volatilità, soprattutto nel brevissimo periodo. ed è proprio questa l’insidia maggiore che gli investitori, in particolare i trader del Forex, devono fronteggiare in questo periodo.

Un’altra insidia da non prendere sottogamba riguarda il futuro prossimo. Non c’è dubbio: il mondo intero si ritrova oggi con un numero minore di incertezze rispetto a febbraio e a marzo. Anche perché, a ben vedere, le prospettive di una risoluzione della crisi sanitaria non sono irrealistiche. Il riferimento è ai vaccini attualmente nella fase finale della loro sperimentazione e alle nuove cure in via di definizione (vedi anticorpi monoclonali). Tuttavia, permangono pesanti incertezze sia sui tempi sia sulla capacità dei sistemi sanitari ed economici di reggere all’onda d’urto dell’autunno e dell’inverno. Ora, gli investitori vivono di certezze e quando il futuro è ancora più opaco di quello che  per sua natura già è, la maggior parte di loro versa in gravi difficoltà.

3 consigli per gli investitori

Alla luce di queste analisi, come si dovrebbero comportare gli investitori e in particolare il trader del Forex? In realtà, non c’è tantissimo da dire. La stella polare, oggi più che mai, è rappresentata dal buon senso e dalla prudenza. Tuttavia, questi valori, che dovrebbero essere universali e praticati in ogni situazione e In ogni periodo storico, si concretizzano in tre indicazioni ben precise. Ecco quali.

Non stravolgere i propri ritmi e le proprie abitudini

Questo è un aspetto fondamentale ma molto spesso ignorato. Buona parte dei trader ripensa che a una situazione in mutamento debba rispondere necessariamente con un cambiamento più o meno radicale dei propri ritmi, delle proprie abitudini, del proprio stile di investimento. Ciò è vero solo in parte, o più che altro è utile quando la situazione non si limita a evolvere ma lo fa molto in fretta. Non è questo il caso il mercato, a differenza di quanto registrato a febbraio a marzo, sta reagendo con un po’ più di razionalità, Senza farsi prendere eccessivamente dal panico.

Comunque, non ha senso abbandonare la strada vecchia per la nuova. Anzi, in un momento di incertezza è bene concentrarsi sugli strumenti e sugli approcci che hanno garantito la  “sopravvivenza” fino a questo momento.

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Monitorare le notizie

Il buon proposito di non stravolgere le proprie abitudini non implica una certa tendenza al l’immobilismo. Se è proprio necessario modificare un comportamento, si possono apportare modifiche alla frequenza con cui si monitorano le news esterne. Va da sé che in un periodo storico in cui le contrattazioni sono suscettibili delle notizie riguardanti la politica, la sanità e l’economia reale, è assolutamente utile potenziare la propria attività di analisi fondamentale.

Diversificare

Questo è un imperativo che vale sempre e comunque, sia in tempo di pace che in tempo di guerra. Quando la situazione si fa incerta, però, la diversificazione più che un’arma utile diventa uno strumento di sopravvivenza. E’ bene ripeterlo: non siamo ai livelli di febbraio e marzo, né dal punto di vista sanitario né tantomeno dal punto di vista finanziario. Cionondimeno domina una spiccata incertezza. il miglior modo per rispondere all’incertezza è salvaguardare il proprio patrimonio e cercare di contenere il rischio nella maniera più efficace possibile. Questo buon proposito passa necessariamente per una diversificazione ancora più intensa è sviluppata non sono in profondità ma anche in estensione. Insomma, spostare una parte del capitale verso lidi ancora più sicuri e soprattutto in grado di rispondere alle sollecitazioni esterne con un comportamento spiccatamente prudente.