La seconda ondata ha fatto ripiombare i mercati nell’incertezza, e interrotto una narrazione che vedeva il mondo in ripresa, sia economicamente che psicologicamente. In questo contesto inedito, quale destino spetta all’euro, dollaro e oro ? E’ una domanda più che legittima, se consideriamo l’importanza che questi asset ricoprono, e il ruolo da bene rifugio che interpretano.

Da questo punto di vista, appare molto interessante l’analisi di Emanuele Rigo, che ha rilasciato un altrettanto interessante intervista alla testata specializzata Trend Online. Emanuele Rigo ricopre attualmente il ruolo di General Manager di Newtraderlab, uno dei Broker più attivi nel segmento dei CFD.

Il destino a breve termine dell’euro dollaro

L’euro dollaro è al centro delle analisi di investitori e specialisti oggi più che mai, anche perché risente più di qualsiasi altro asset delle politiche monetarie “inedite” di BCE e Fed. Inedite e straordinaria, poiché inedita e straordinaria è la situazione che stiamo vivendo.

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Circa l’euro dollaro Emanuele Rigo asserisce che:

“Gli elementi per una salita dell’euro-dollaro ci sono tutti e anche il trend delle ultime giornate (metà novembre ndr) conferma una lettura di questo tipo”.

Rigo evidenzia infatti che l’euro-dollaro è entrato in una fase di stabilità da questa estate, quando si è inserito in un intervallo compreso tra 1,17 e 1,19.

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Tuttavia, la vittoria di Biden potrebbe essere il preludio a un cambio di passo per quanto concerne l’attività monetaria, il quale dovrebbe concretizzarsi in un aumento degli stimoli monetari. In questa prospettiva, appare ovvio come l’immissione di nuova massa monetaria possa fungere da motore per una discesa del dollaro a favore dell’euro.

Emanuele Rigo, inoltre, rileva come il mercato sia ancora in una fase di consolidamento dei massimi, che rappresenta un segnale discendente per il biglietto verde e, di conseguenze, ascendente per la coppia valutaria.

Allo stesso tempo, considera significativo il fatto che ancora le quotazioni non abbiano reagito, dunque ci si attende sì “ulteriori salite dell’euro-dollaro ma più in avanti nel tempo”, ma all’insegna della moderazione.

Previsioni dell’oro

Per quanto concerne l’oro, Emanuele Rigo dichiara che:

“L’oro continuerà a muoversi intorno ai 1.900 dollari l’oncia e se dovessimo seguire quanto detto sull’euro-dollaro e considerando la correlazione inversa con il biglietto verde, allora un po’ di risalita del gold ci potrebbe essere”.

ll riferimento è chiaro, ed è alla correlazione negativa che, da sempre, domina il rapporto tra il dollaro e l’oro.

Emanuele Rigo comunque reputa non certo un aumento oltre i 1.900 dollari. L’oro è in una fase laterale da un paio di mesi, e naviga all’interno dell’intervallo 1.880-1.920 dollari. Dal momento che attualmente il metallo giallo è nella parte bassa dell’intervallo, è possibile una risalita fino a 1.900, mentre è meno probabile uno sfondamento di questa soglia.

Azionario, regna ancora l’incertezza

Per quanto concerne l’azionario, la situazione è complessa. La borsa infatti si è dimostrata reattiva alla ripresa, approdando in una fase rialzista. Attualmente, però, i timori per una inversione sono forti, visto le notizie che giungono dall’esterno. Emanuele Rigo, a tal proposito, invita alla prudenza.

“Almeno per il momento non ci sono segnali di inversione, ma allo stesso tempo non possiamo neanche parlare di un’uscita effettiva dalla situazione di potenziale crisi e instabilità”.

Molto utile e saggio il richiamo finale, che suggerisce ai trader di adottare un approccio moderato, il quale dovrebbe consistere nel “non andare contro la borsa”. Insomma, approccio following trend.. E  prudente.

Un appunto sul petrolio

L’intervista a Emanuele Rigo affronta anche il tema del petrolio. A tal proposito, il manager rileva una fase di lateralità, comunque frutto di un percorso a ostacoli, fatto di rialzi e di bassi. Tuttavia, vanno prese in considerazione le buone performance degli apparati industriali, che stanno tenendo botta un po’ ovunque, e soprattutto in Asia, dove la pandemia morde meno o non morde affatto.

Per quanto concerne l’Occidente, il clima è di attesa. “L’Europa e gli Stati Uniti invece che vanno verso nuovi lockdown, non offrono spunti di riflessione, per cui per il momento ci si sta muovendo molto sulle aspettative di una ripresa dell’economia a partire da gennaio prossimo.”

In buona sostanza, Emanuele Rigo prospetta un consolidamento laterale nel caso in cui il petrolio sostasse nell’intervallo di 40-43 dollari, e di spinta rialzista nel caso in cui sfondasse la soglia dei 43.