Strade tortuose accompagneranno la crescita economica globale secondo il Fondo Monetario Internazionale (FMI) nelle sue previsioni di primavera. Le variabili considerate dal FMI sono la ripresa dalla pandemia, la guerra in Ucraina e la lotta all’inflazione mediante l’aumento dei tassi d’interesse da parte delle principali banche centrali.

Cosa Prevede FMI Sulla Crescita Economica Globale?

FMI stima una crescita economica globale per quest’anno del 2,8% e poi risalire al 3%. Gli scari sono minimi a livello globale, ma anche in Italia, in cui i FMI stima una crescita 2023 dello 0,7% e dello 0,8% nel 2024. Rispetto alle stime precedenti, c’è un miglioramento di +0,1% nel 2023, ma un altrettanto peggioramento nel 2024. In Europa la crescita 2023 sarà dello 0,8%, su cui pesano le previsioni di una decrescita dello 0,1% della Germania, e dell’1,4% nell’anno che verrà.

L’inflazione gioca un ruolo fondamentale sulla crescita economica globale, con una previsione del 7% nel 2023 e del 4,9% nel 2024. Nel Bel Paese il FMI stima un’inflazione pari al 4,5% nel 2023, in riduzione a 2,6% nel 2024. Stime negative sulla disoccupazione italiana, prevista all’8,3% nel 2023 e all’8,4% nel prossimo anno. Il rientro presente e futuro dell’inflazione dipende in parte dalla riduzione dei prezzi dei beni energetici, ma quella dei beni e servizi al netto dell’energia e degli alimentari risulta essere ancora elevata. Le dinamiche economiche e lavorative non sembrano cedere alle attuali condizioni monetarie (ci si riferisce all’aumento dei tassi) e questo potrebbe sostenere ancora di più l’inflazione e allungare i tempi di rientro di questa variabile macroeconomica.

Crescita Economica Globale, i Salari Aumenteranno l’Inflazione?

Secondo Gourinchas, consigliere economico e direttore della ricerca del FMI, afferma che la spirale prezzi-salari non andrà fuori controllo. L’affermazione tiene conto del fatto che i salari nominali sono fermi, quindi a parità di quelli nominali, i salari reali stanno scendendo. Nonostante questo, le aziende vogliono assumere personale, ma senza successo. Le aziende hanno incrementato molto il loro margine di guadagno, grazie all’aumento dei prezzi, e questo dovrebbe consentire loro di assorbire un ipotetico innalzamento degli stipendi e non far partire la spirale.

Ad aggiungere preoccupazioni alla crescita economica globale sono i rischi finanziari. Infatti, non di poca preoccupazione sono i diversi capitomboli di banche, come Credit Suisse e le banche americane. Sono allo studio da parte del World Economic Outlook la costruzione di diversi scenari, che includono una contrazione delle erogazioni di prestito per via dell’innalzamento dei costi di finanziamento dovuti ai tassi in incremento. Si è stimato che questo potrebbe provocare un rallentamento della crescita globale di 0,3 punti percentuali. Questo potrebbe accendere la miccia della fuga di capitali sui beni rifugio, causando un enorme impatto negativo sui finanziamenti e sulle finanze pubbliche, questo scenario peggiorativo se si pensano ai mercati emergenti. Questa catastrofica previsione potrebbe aumentare la decrescita dell’economia globale di un punto percentuale, con un rischio quasi sicuro di una stagnazione a livello mondiale.