Il Dollar Index (DXY), indice che misura la forza del dollaro statunitense rispetto a un paniere di valute principali, ha raggiunto brevemente un massimo intraday di 100,20, per poi stabilizzarsi intorno a quota 100,097. Questo movimento rialzista è stato sostenuto dalle recenti dichiarazioni della Federal Reserve (Fed), che ha adottato un tono più prudente riguardo alle prospettive economiche e inflazionistiche.
La posizione della Fed e l’impatto sul mercato valutario
Nonostante la decisione di mantenere invariato il tasso d’interesse di riferimento al 4,5%, la Fed ha sottolineato chiaramente che i rischi inflazionistici rimangono elevati e che l’incertezza economica persiste. Il presidente della Fed, Jerome Powell, ha definito l’attuale politica monetaria come “moderatamente restrittiva”, ribadendo la necessità di ulteriori dati economici prima di apportare eventuali modifiche alla strategia monetaria.
Queste dichiarazioni hanno ridimensionato le aspettative del mercato su possibili tagli imminenti dei tassi d’interesse, spingendo gli investitori a rivedere le proprie posizioni e favorendo così il rafforzamento del dollaro.
Analisi tecnica del Dollar Index (DXY)
Livelli chiave da monitorare nel breve termine
Attualmente il DXY si trova intorno a quota 100,097, cercando di consolidarsi al di sopra della media mobile esponenziale (EMA) a 50 giorni situata a 99,662, livello cruciale di supporto nel breve periodo. L’indice ha formato una serie crescente di minimi relativi, sostenuti da una trendline ascendente che passa vicino al livello di 99,358. Questo andamento riflette una graduale ripresa dai minimi registrati alla fine di aprile.
Tuttavia, il DXY incontra una resistenza immediata a quota 100,378, livello che ha già respinto diversi tentativi rialzisti nelle ultime sedute. Un superamento deciso di questa soglia potrebbe aprire la strada verso la prossima resistenza significativa posta a 100,791. Al contrario, una discesa sotto il pivot point a 99,906 potrebbe innescare un nuovo test del supporto dinamico a 99,358.
Analisi tecnica GBP/USD: attenzione al triplo minimo
Supporti e resistenze cruciali per la sterlina britannica
La coppia valutaria GBP/USD è attualmente scambiata intorno a quota 1,3273, testando una zona critica di supporto caratterizzata da un pattern tecnico noto come “triplo minimo”, compreso tra i livelli 1,3258 e 1,3285. Questa area ha attirato ripetutamente interesse d’acquisto nelle ultime settimane ed è diventata un punto cruciale per determinare la direzione futura della coppia.
Sul fronte rialzista, la prima resistenza significativa è rappresentata dalla media mobile esponenziale (EMA) a 50 giorni situata a quota 1,3322. Un superamento deciso di questo livello potrebbe aprire spazio verso ulteriori obiettivi rialzisti posti rispettivamente a 1,3340 e 1,3398.
Tuttavia, qualora il supporto inferiore del triplo minimo (1,3258) dovesse cedere sotto pressione ribassista, potremmo assistere ad un’accelerazione verso il prossimo importante supporto tecnico posto a quota 1,3202, mettendo così alla prova la solidità del trend rialzista di medio periodo.
Analisi tecnica EUR/USD: pressione ribassista sulla moneta unica europea
Punti tecnici chiave per l’euro-dollaro nel breve termine
Anche la coppia EUR/USD sta affrontando pressioni ribassiste significative ed è attualmente scambiata vicino al livello di 1,1287. La media mobile esponenziale (EMA) a 50 giorni posta a quota 1,1336, insieme ad una trendline discendente che collega i massimi recenti, rappresenta una forte barriera tecnica che finora ha limitato ogni tentativo rialzista.
Sul lato ribassista troviamo invece un primo supporto immediato situato a quota 1,1271, livello che ha resistito bene nelle ultime sessioni. Una rottura decisa al ribasso potrebbe aprire spazio verso il successivo supporto significativo posto a quota 1,1212, dove potrebbero tornare in gioco gli acquirenti interessati ad approfittare di prezzi più convenienti.
D’altra parte, per assistere ad una possibile inversione rialzista sarà fondamentale superare con decisione la resistenza posta a quota 1,1336. In tal caso il prossimo ostacolo tecnico sarebbe rappresentato dal livello chiave posto a quota 1,1421, dove transita attualmente la trendline discendente principale.
Dati macroeconomici da monitorare nei prossimi giorni
Nelle prossime sedute gli investitori dovranno prestare particolare attenzione ai dati macroeconomici provenienti dagli Stati Uniti relativi all’inflazione (CPI), al mercato del lavoro (NFP – Non Farm Payrolls) e agli indicatori sulla fiducia dei consumatori. Questi dati saranno cruciali per comprendere meglio le future mosse della Federal Reserve e potrebbero generare ulteriore volatilità sui mercati valutari.
L’approccio “data-driven” adottato dalla Fed rende infatti ogni pubblicazione economica particolarmente rilevante per anticipare eventuali cambiamenti nella politica monetaria statunitense.