Le recenti restrizioni imposte dagli Stati Uniti sulle esportazioni dei chip grafici avanzati di Nvidia verso la Cina potrebbero rappresentare un’opportunità significativa per aziende cinesi come Huawei e Cambricon Technologies, che puntano a sviluppare alternative domestiche nel settore dell’intelligenza artificiale (AI).

Nuove restrizioni USA: stop alle esportazioni delle GPU Nvidia H20

Il Dipartimento del Commercio degli Stati Uniti ha annunciato la scorsa settimana che le unità di elaborazione grafica (GPU) Nvidia H20, progettate inizialmente per rispettare precedenti limitazioni, necessiteranno ora di una licenza specifica per essere esportate in Cina. Analoghe restrizioni riguarderanno anche alcuni prodotti AMD.

In risposta a queste nuove regole, Nvidia ha già interrotto le esportazioni delle GPU H20, registrando una perdita trimestrale stimata intorno ai 5,5 miliardi di dollari.

Huawei e Cambricon: i principali beneficiari delle restrizioni USA

Secondo gli analisti del settore semiconduttori, queste misure potrebbero favorire significativamente i produttori cinesi di GPU specializzati nell’intelligenza artificiale. Tra questi spiccano:

  • Huawei, gigante tecnologico cinese già noto per la serie di GPU “Ascend”.
  • Cambricon Technologies, società parzialmente statale quotata in borsa, specializzata nella progettazione di GPU.

Nell’ultima settimana, le azioni di Cambricon hanno registrato un incremento superiore al 10%, con una crescita complessiva del 400% negli ultimi dodici mesi.

Huawei Ascend: una valida alternativa alle GPU Nvidia?

Huawei sta investendo notevoli risorse nello sviluppo della sua linea di GPU “Ascend”, con l’ultimo modello denominato Ascend 910C. Secondo Doug O’Laughlin, analista presso SemiAnalysis, nonostante Huawei sia ancora indietro rispetto a Nvidia in termini tecnologici, il divario si sta rapidamente riducendo grazie ai progressi hardware e software.

Tuttavia, permangono alcune criticità legate alla maturità del software e all’ecosistema complessivo che potrebbero rallentare l’adozione su larga scala delle soluzioni Huawei.

Difficoltà produttive per le aziende cinesi: il ruolo cruciale delle fonderie

Sebbene Huawei e altre aziende cinesi abbiano dimostrato capacità progettuali avanzate, la produzione su larga scala rimane problematica. La principale difficoltà deriva dalle restrizioni imposte dagli Stati Uniti anche ai produttori terzi come Taiwan Semiconductor Manufacturing Company (TSMC), leader mondiale nella produzione conto terzi di semiconduttori.

SMIC: alternativa domestica con limitazioni operative

A causa delle restrizioni americane, le aziende cinesi si stanno rivolgendo sempre più a fonderie locali come la Semiconductor Manufacturing International Corporation (SMIC). Tuttavia, anche SMIC è soggetta a limitazioni nell’accesso alle tecnologie più avanzate provenienti da Stati Uniti, Paesi Bassi e Giappone.

Phelix Lee, analista finanziario specializzato in semiconduttori presso Morningstar, esprime scetticismo sulla capacità immediata delle fonderie cinesi di soddisfare pienamente la domanda interna generata dalle nuove restrizioni.

Efficacia delle restrizioni USA: dubbi e possibili scenari futuri

Sebbene le nuove regole possano sembrare severe, diversi esperti ritengono che l’impatto immediato sarà limitato grazie alle scorte accumulate dalle aziende cinesi nei mesi precedenti. Secondo Counterpoint Research, infatti, nei primi tre mesi dell’anno le società cinesi avrebbero ordinato almeno 16 miliardi di dollari in chip server H20 da Nvidia.

Lungo termine: incentivi all’innovazione cinese e rischi per le aziende USA

A lungo termine, tuttavia, queste restrizioni potrebbero incentivare ulteriormente l’industria cinese dei semiconduttori a sviluppare soluzioni autonome e innovative. Paul Triolo, vicepresidente senior presso DGA Group specializzato sul mercato cinese, sostiene che tali misure abbiano finora danneggiato principalmente le aziende statunitensi come Nvidia stessa, mentre hanno avuto un impatto marginale sulla capacità cinese di sviluppare modelli AI avanzati.

Inoltre, secondo SemiAnalysis, Huawei sarebbe riuscita comunque ad accedere indirettamente a componenti critici provenienti da Corea del Sud e Taiwan nonostante le sanzioni americane. Questo dimostra come le attuali misure non siano state completamente efficaci nel bloccare l’accesso cinese alle tecnologie più avanzate.

Conclusioni: prospettive future per il mercato dei chip AI

L’attuale scenario evidenzia chiaramente come le tensioni geopolitiche tra Stati Uniti e Cina stiano ridefinendo il panorama globale dei semiconduttori. Se da un lato le restrizioni americane mirano a rallentare lo sviluppo tecnologico cinese nel campo dell’intelligenza artificiale, dall’altro stanno involontariamente accelerando gli sforzi della Cina verso l’autosufficienza tecnologica.

Nelle prossime settimane sono attese ulteriori decisioni da parte dell’amministrazione Biden riguardo nuove regole sulle esportazioni legate all’intelligenza artificiale. Queste decisioni potrebbero ulteriormente influenzare il mercato globale dei semiconduttori e ridefinire gli equilibri competitivi tra i principali player internazionali.