Il petrolio WTI rafforza i guadagni sopra i 68 dollari

Il prezzo del petrolio West Texas Intermediate (WTI) prosegue la sua corsa rialzista per la seconda seduta consecutiva, scambiando intorno ai 68,00 dollari al barile durante le contrattazioni europee di lunedì. I mercati energetici restano in attesa delle dichiarazioni del presidente americano Donald Trump, che potrebbero annunciare nuove sanzioni contro la Russia con potenziali ripercussioni sull’offerta globale di greggio.

Trump prepara annuncio su Russia e sistemi Patriot per l’Ucraina

Sabato scorso, il presidente Trump ha anticipato che avrebbe rilasciato una dichiarazione importante sulla Russia nella giornata di lunedì, senza fornire ulteriori dettagli. Domenica ha inoltre confermato che gli Stati Uniti invieranno sistemi di difesa aerea Patriot all’Ucraina, esprimendo frustrazione per la mancanza di volontà del presidente russo Vladimir Putin di negoziare una soluzione al conflitto.

L’UE prepara il 18° pacchetto di sanzioni

Fonti diplomatiche rivelano che i rappresentanti dell’Unione Europea stanno finalizzando un diciottesimo pacchetto di sanzioni contro Mosca. Tra le misure in discussione, spicca la possibilità di abbassare ulteriormente il price cap sul petrolio russo, una mossa che potrebbe restringere significativamente i ricavi energetici del Cremlino e influenzare le dinamiche del mercato petrolifero globale.

Arabia Saudita supera i target OPEC+: tensioni sulla produzione

Nonostante il supporto derivante dalle tensioni geopolitiche, il potenziale rialzista del petrolio rimane limitato a causa dell’aumento della produzione saudita e delle crescenti preoccupazioni sulla domanda globale. L’Agenzia Internazionale dell’Energia (IEA) ha riportato che l’Arabia Saudita ha superato il suo obiettivo di produzione di 430.000 barili al giorno a giugno, raggiungendo 9,8 milioni di barili giornalieri contro il target OPEC+ di 9,37 milioni.

La risposta di Riyadh alle accuse

Il ministero dell’energia saudita ha prontamente respinto le affermazioni, sostenendo che il Regno ha rispettato pienamente i suoi impegni volontari OPEC+. Secondo i dati ufficiali forniti da Riyadh, l’offerta di greggio commercializzato dall’Arabia Saudita a giugno è stata di 9,352 milioni di barili al giorno, in linea con la quota concordata.

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Nuovi dazi USA minacciano la domanda globale di petrolio

Un ulteriore elemento di pressione sulla domanda arriva dalle politiche commerciali aggressive dell’amministrazione Trump. Sabato, il presidente ha imposto dazi del 30% sulle importazioni dall’Unione Europea e dal Messico a partire dal 1° agosto. Trump ha inoltre proposto un’aliquota tariffaria generale del 15-20% su altri partner commerciali, in aumento rispetto all’attuale baseline del 10%.

Risposta coordinata dei partner commerciali

L’Unione Europea ha avviato consultazioni con altri paesi colpiti dai dazi, tra cui Canada e Giappone, per esplorare possibili risposte coordinate alle misure protezionistiche americane. Questa escalation nelle tensioni commerciali potrebbe avere ripercussioni significative sulla crescita economica globale e, di conseguenza, sulla domanda di energia.

Fattori chiave per il mercato petrolifero nelle prossime settimane

Gli operatori del mercato energetico dovranno monitorare attentamente diversi sviluppi cruciali: – L’entità e l’impatto delle nuove sanzioni USA contro la Russia – La risposta dell’OPEC+ alle discrepanze nella produzione saudita – L’evoluzione delle politiche commerciali e il loro effetto sulla domanda globale – I dati settimanali sulle scorte petrolifere americane (API e EIA) Il mercato del WTI si trova quindi in una fase delicata, con forze contrastanti che potrebbero determinare la direzione dei prezzi nelle prossime sedute. Da un lato, le tensioni geopolitiche e le potenziali restrizioni all’offerta russa sostengono i prezzi; dall’altro, l’aumento della produzione OPEC+ e i rischi sulla domanda globale limitano il potenziale rialzista.