La pressione americana sui dazi al 30% e la risposta europea

Gli Stati Uniti hanno confermato l’intenzione di imporre dazi del 30% sull’Unione Europea a partire dal prossimo mese, intensificando la pressione sul blocco comunitario per raggiungere un accordo commerciale. Con meno di due settimane alla scadenza del 1° agosto fissata dal presidente Donald Trump, l’UE prosegue le negoziazioni con i funzionari commerciali americani mentre prepara una serie di possibili contromisure nel caso l’intesa non si concretizzi. Secondo Karoline Leavitt, portavoce della Casa Bianca, l’Unione Europea si sta dimostrando “molto desiderosa” di negoziare un accordo commerciale. Durante una conferenza stampa giovedì, Leavitt ha dichiarato che l’UE sta esplorando “modalità per ridurre le proprie tariffe e barriere non tariffarie che da tempo danneggiano i nostri lavoratori e le nostre aziende”.

Il soprannome TACO e la strategia negoziale di Trump

Il presidente americano, le cui tattiche di guerra commerciale gli hanno valso il soprannome TACO (acronimo di “Trump Always Chickens Out” – Trump si tira sempre indietro), non accetterà rinvii della scadenza del 1° agosto, ha precisato Leavitt. Il soprannome fa riferimento alla tendenza del presidente ad annunciare elevati dazi all’importazione per poi ritardarli o ridurli successivamente.

I numeri del commercio transatlantico

La prospettiva di nuovi dazi americani rappresenta un colpo significativo per l’UE. Il blocco dei 27 stati membri sta cercando di assicurarsi un accordo preliminare per evitare l’imposizione di tariffe generalizzate sulle proprie esportazioni verso gli Stati Uniti. Stati Uniti e UE vantano la più grande relazione commerciale e di investimento bilaterale al mondo, rappresentando: – Quasi il 30% del commercio globale in beni e servizi – Il 43% del PIL mondiale – Un valore commerciale di 1,68 trilioni di euro nel 2024 (1,96 trilioni di dollari) – Circa 4,6 miliardi di euro di scambi giornalieri

La strategia europea in quattro punti

Michal Baranowski, sottosegretario di stato polacco presso il ministero dello sviluppo economico e della tecnologia, ha delineato la strategia quadripartita dell’UE per affrontare la situazione:

1. Negoziazione in buona fede

Il primo pilastro consiste nel proseguire le trattative con i funzionari americani mantenendo un approccio costruttivo e aperto al dialogo.

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2. Preparazione delle contromisure

“Stiamo preparando contromisure nel caso non si raggiunga un accordo”, ha spiegato Baranowski a CNBC. “Abbiamo contromisure sia sui dazi su acciaio e alluminio che sul pacchetto iniziale di 72 miliardi di euro per i cosiddetti dazi reciproci”.

3. Coordinamento internazionale

L’UE sta confrontando le proprie strategie con altri paesi colpiti dai dazi americani, non necessariamente per coordinare le azioni ma per comprendere le posizioni altrui, dato che “gli altri paesi che negoziano con gli Stati Uniti sono sulla stessa barca”.

4. Rafforzamento della competitività europea

Il quarto punto si concentra sul potenziamento strutturale della competitività economica europea per ridurre la vulnerabilità a shock commerciali esterni.

Le trattative sul settore automobilistico

Nell’ambito degli sforzi per raggiungere un accordo quadro commerciale USA-UE, il blocco europeo starebbe pianificando di offrire agli Stati Uniti riduzioni tariffarie reciproche sulle automobili. Secondo quanto riportato dal Financial Times, l’UE potrebbe eliminare i suoi dazi del 10% sulle esportazioni automobilistiche americane se l’amministrazione Trump riducesse le proprie tariffe sul settore sotto il 20%. La Commissione Europea ha rifiutato di commentare queste indiscrezioni quando contattata da CNBC venerdì.

L’impatto sui produttori europei

Il presidente americano ha imposto dazi del 25% su veicoli e componenti di produzione estera all’inizio dell’anno, colpendo duramente le aziende europee. Volvo Cars, considerata tra i produttori automobilistici europei più esposti ai dazi americani, ha riportato giovedì un forte calo dell’utile operativo nel secondo trimestre, attribuendo il risultato al contesto sfidante per l’industria. L’azienda svedese è stata la prima casa automobilistica regionale a pubblicare i risultati in quella che si preannuncia come una stagione di utili difficile per il settore.

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Le prospettive per le relazioni commerciali transatlantiche

Baranowski ha sottolineato che l’UE rappresenta “la relazione economica più vitale” per gli Stati Uniti, aggiungendo che Washington ha “tanto da guadagnare o perdere da questa relazione quanto l’Europa”. Le sue dichiarazioni arrivano poco dopo il viaggio a Washington del principale negoziatore commerciale dell’UE Maros Sefcovic per ulteriori colloqui commerciali. Trump ha ripetutamente criticato l’UE per quella che percepisce come una relazione commerciale iniqua, citando spesso il surplus commerciale dell’UE con gli Stati Uniti come principale punto di frizione. La sfida per entrambe le parti sarà trovare un equilibrio che soddisfi le richieste americane di maggiore accesso al mercato europeo senza compromettere gli interessi economici fondamentali dell’Unione.