Il vertice UE-Cina evidenzia le crescenti tensioni commerciali
La Presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen ha lanciato un chiaro messaggio durante il 25° vertice UE-Cina a Pechino: il rapporto commerciale tra i due blocchi economici necessita di un urgente riequilibrio. Durante la conferenza stampa, von der Leyen ha sottolineato come il deficit commerciale dell’UE con la Cina continui ad ampliarsi, rendendo insostenibile l’attuale livello di apertura del mercato europeo. “L’Europa accoglie favorevolmente la competizione, ma questa deve essere equa”, ha dichiarato la Presidente, evidenziando come gli squilibri attuali minaccino la sostenibilità delle relazioni economiche bilaterali.
Le tre criticità principali sollevate dall’UE
Durante gli incontri con i funzionari cinesi, la delegazione europea ha identificato tre aree critiche che richiedono interventi immediati:
Sovraccapacità produttiva
La produzione cinese sussidiata supera ampiamente la domanda interna del paese, riversandosi sui mercati europei con effetti distorsivi. Von der Leyen ha avvertito che senza progressi concreti su questo fronte, l’UE potrebbe essere costretta a rivedere il proprio livello di apertura commerciale.
Accesso al mercato
Le barriere all’ingresso per le aziende europee nel mercato cinese rimangono significative, creando un’asimmetria strutturale nelle relazioni commerciali bilaterali.
Controlli sulle esportazioni di terre rare
Le restrizioni cinesi sull’export di terre rare e magneti permanenti hanno causato interruzioni produttive in diversi stabilimenti automobilistici europei, evidenziando la vulnerabilità delle catene di approvvigionamento europee.
La posizione cinese e le dichiarazioni di Xi Jinping
Il Presidente cinese Xi Jinping ha adottato un tono più conciliante, definendo le relazioni bilaterali come “reciprocamente vantaggiose” e sottolineando l’importanza di rafforzare la cooperazione in un contesto geopolitico sempre più complesso. Secondo quanto riportato dall’agenzia Xinhua, Xi ha invitato entrambe le parti a gestire adeguatamente le differenze attraverso il dialogo costruttivo. “Quanto più grave e complessa diventa la situazione internazionale, tanto più Cina e UE dovrebbero rafforzare la comunicazione, accrescere la fiducia reciproca e approfondire la cooperazione”, ha affermato il leader cinese.
L’escalation delle tensioni commerciali nel 2024
Le relazioni commerciali UE-Cina hanno subito un deterioramento significativo nell’ultimo anno. Nel primo semestre del 2024, il surplus commerciale cinese con l’UE ha raggiunto i 143 miliardi di dollari, registrando un incremento del 21% rispetto all’anno precedente. L’Unione Europea ha risposto introducendo dazi sui veicoli elettrici cinesi per proteggere l’industria automobilistica europea, provocando la reazione di Pechino con indagini antidumping su brandy, prodotti lattiero-caseari e carne suina europei.
Le ritorsioni nel settore dei dispositivi medici
Il ministero delle Finanze cinese ha recentemente introdotto misure che limitano gli appalti pubblici per dispositivi medici prodotti da aziende europee, in risposta alle restrizioni imposte da Bruxelles sulla partecipazione di imprese cinesi alle gare d’appalto europee per attrezzature mediche.
L’impatto geopolitico: il fattore Russia-Ucraina
Un ulteriore elemento di frizione riguarda la posizione cinese sul conflitto in Ucraina. Von der Leyen ha accusato la Cina di “sostenere l’economia di guerra russa”, chiedendo a Pechino di esercitare maggiore pressione su Mosca per portarla al tavolo negoziale. Secondo Daniel Balazs, ricercatore presso la S. Rajaratnam School of International Studies, le divergenze negli obiettivi strategici rimangono profonde: mentre l’UE cerca relazioni economiche più equilibrate e un maggiore impegno cinese sulla questione ucraina, Pechino punta principalmente a rimuovere le restrizioni europee sulle proprie aziende e i dazi sui veicoli elettrici.
Segnali di deterioramento diplomatico
Il formato stesso del vertice ha rivelato le tensioni sottostanti. L’incontro, originariamente previsto a Bruxelles per due giorni, è stato spostato a Pechino e ridotto a una sola giornata, un cambiamento interpretato dagli analisti come sintomo della fragilità delle relazioni bilaterali. Eurasia Group attribuisce questa riduzione alle “posizioni sempre più rigide e alle aspettative non allineate” tra le due parti. L’episodio delle terre rare, in particolare, ha lasciato “un segno profondo sull’Europa”, accelerando potenzialmente il processo di de-risking dell’UE dalla dipendenza cinese.
Prospettive future per le relazioni UE-Cina
Nonostante von der Leyen abbia descritto i colloqui come “molto costruttivi e pragmatici”, le divergenze strutturali rimangono significative. L’UE si trova di fronte a un dilemma strategico: mantenere l’apertura commerciale rischiando ulteriori squilibri, o adottare misure protettive che potrebbero innescare una spirale di ritorsioni. La sfida per entrambe le parti sarà trovare un equilibrio sostenibile che preservi i benefici dell’interdipendenza economica, affrontando al contempo le legittime preoccupazioni su concorrenza sleale, sicurezza delle catene di approvvigionamento e divergenze geopolitiche. Il successo di questo processo determinerà non solo il futuro delle relazioni UE-Cina, ma avrà ripercussioni significative sull’architettura del commercio globale nei prossimi anni.