La nuova offensiva tariffaria di Trump contro il blocco BRICS
Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha lanciato una nuova minaccia commerciale, annunciando l’imposizione di dazi aggiuntivi del 10% su tutti i paesi che si allineano con quelle che definisce “politiche anti-americane del BRICS”. L’annuncio, pubblicato su Truth Social domenica sera, arriva mentre i leader del blocco sono riuniti a Rio de Janeiro per il vertice annuale.
Il messaggio di Trump e le reazioni del blocco
“Qualsiasi paese che si allinei con le politiche anti-americane del BRICS sarà soggetto a un dazio AGGIUNTIVO del 10%. Non ci saranno eccezioni a questa politica”, ha scritto Trump nel suo post, senza però specificare quali siano esattamente queste politiche considerate ostili agli interessi americani. La dichiarazione del presidente americano sembra essere stata provocata dal comunicato congiunto dei leader BRICS, che domenica hanno espresso “serie preoccupazioni per l’aumento delle misure tariffarie unilaterali” che distorcono il commercio e violano le regole dell’Organizzazione Mondiale del Commercio (WTO). Pur senza nominare direttamente gli Stati Uniti, il blocco ha messo in guardia contro “misure protezionistiche unilaterali ingiustificate, incluso l’aumento indiscriminato di tariffe reciproche”.
L’interpretazione degli esperti sulle politiche “anti-americane”
Secondo Stephen Olson, ex negoziatore commerciale statunitense e attuale visiting senior fellow presso l’ISEAS-Yusof Ishak Institute, Trump potrebbe riferirsi al desiderio espresso dai membri BRICS di superare un ordine mondiale guidato dagli Stati Uniti nel settore finanziario e nella governance globale. “Come verrà valutato questo allineamento è una questione aperta a qualsiasi interpretazione”, ha commentato Olson, sottolineando l’ambiguità della minaccia presidenziale.
La composizione e gli obiettivi del blocco BRICS
Il gruppo BRICS comprende attualmente Brasile, Russia, India, Cina, Sudafrica, Arabia Saudita, Egitto, Emirati Arabi Uniti, Etiopia, Indonesia e Iran. L’organizzazione si descrive come “un forum di coordinamento politico e diplomatico per i paesi del Sud Globale” che opera in diverse aree di cooperazione. Secondo il Carnegie Endowment for International Peace, il blocco mira a: – Sfidare le istituzioni occidentali che dominano la governance economica globale – Ridurre il ruolo del dollaro americano nell’economia mondiale – Creare alternative ai sistemi finanziari tradizionali controllati dall’Occidente
Le reazioni immediate dalla Cina e il calendario dei dazi
La Cina ha risposto prontamente alla minaccia di Trump. Un portavoce del ministero degli Esteri cinese ha dichiarato lunedì che Pechino si oppone all’uso delle tariffe come “strumento per costringere gli altri”. “La Cina è sempre stata contraria a qualsiasi guerra tariffaria o commerciale”, ha affermato il portavoce, aggiungendo che “l’imposizione arbitraria di dazi non serve gli interessi di nessuna parte”.
Il nuovo calendario delle tariffe americane
Parallelamente, Trump ha confermato che gli Stati Uniti inizieranno a consegnare lettere dettagliate lunedì, specificando: – Le aliquote tariffarie specifiche per paese – Eventuali accordi raggiunti con i vari partner commerciali Il Segretario al Tesoro Scott Bessent ha chiarito durante il weekend che le tariffe annunciate ad aprile entreranno in vigore il 1° agosto, anziché il 9 luglio, per i paesi che non hanno raggiunto un accordo con gli Stati Uniti. Bessent ha respinto l’idea che il 1° agosto rappresenti una nuova scadenza, affermando su CNN: “Stiamo dicendo che questo è quando accadrà. Se volete accelerare, fate pure. Se volete tornare alle vecchie aliquote, è una vostra scelta”.
Le implicazioni per i mercati e il commercio globale
La pausa di 90 giorni sulle tariffe elevate annunciate da Trump ad aprile scadrà mercoledì, alimentando le preoccupazioni tra investitori e partner commerciali degli Stati Uniti. Questa nuova minaccia di dazi aggiuntivi del 10% sui paesi allineati con il BRICS aggiunge un ulteriore livello di incertezza al panorama commerciale globale. Il vertice BRICS di quest’anno ha visto la partecipazione del Premier cinese Li Qiang al posto del Presidente Xi Jinping, mentre il Presidente russo Vladimir Putin, che deve affrontare un mandato di arresto della Corte Penale Internazionale, ha partecipato online. Il blocco ha anche offerto un sostegno simbolico all’Iran, membro del gruppo, condannando una serie di attacchi militari contro il paese senza nominare Israele o gli Stati Uniti. La strategia tariffaria di Trump rappresenta un’escalation significativa nelle tensioni commerciali globali, con potenziali ripercussioni sui mercati finanziari e sulle catene di approvvigionamento internazionali. Gli investitori dovranno monitorare attentamente come i paesi BRICS e altri partner commerciali risponderanno a questa nuova minaccia, e se cercheranno di negoziare accordi bilaterali con Washington o se intensificheranno la loro cooperazione all’interno del blocco.