La prossima riunione della Federal Reserve, prevista per mercoledì, rappresenta un test cruciale per la recente ripresa dei mercati azionari statunitensi. Gli investitori attendono segnali chiari sulle future decisioni della banca centrale americana, in particolare riguardo a possibili tagli dei tassi d’interesse nei prossimi mesi.

Scenario attuale: mercati in recupero dopo le turbolenze tariffarie

Dopo settimane di volatilità causate dall’annuncio del presidente Donald Trump relativo ai nuovi dazi commerciali (“Liberation Day Tariffs”), l’indice S&P 500 ha recuperato terreno, registrando un rialzo dello 0,3% rispetto al 2 aprile scorso. Tuttavia, nonostante nove sedute consecutive di guadagni – la serie positiva più lunga dal 2004 – l’indice rimane ancora inferiore del 7,5% rispetto ai massimi storici raggiunti a febbraio.

Effetto tariffe: impatto sull’economia USA e pressioni inflazionistiche

I dazi imposti dall’amministrazione Trump continuano a influenzare le decisioni della Fed. I dati recenti hanno mostrato una contrazione dell’economia statunitense nel primo trimestre del 2025, la prima dal 2022. Tuttavia, molti analisti ritengono che tale contrazione sia stata principalmente causata da un aumento temporaneo delle importazioni, dovuto al tentativo delle aziende di anticipare ulteriori incrementi tariffari.

La Fed si trova quindi in una posizione delicata: da un lato deve valutare il rischio di rallentamento economico, dall’altro deve monitorare attentamente eventuali pressioni inflazionistiche derivanti proprio dalle politiche commerciali aggressive della Casa Bianca.

Prospettive sui tassi d’interesse: cosa aspettarsi dalla Fed?

Attualmente il tasso di riferimento della Fed è stabile tra il 4,25% e il 4,5%, dopo una riduzione complessiva di un punto percentuale effettuata lo scorso anno. Sebbene gli analisti prevedano che nella riunione imminente non ci saranno variazioni immediate dei tassi, i futures sui Fed Funds indicano che il mercato si aspetta almeno tre ulteriori tagli da 25 punti base entro dicembre.

Dati occupazionali positivi frenano le aspettative di taglio immediato

Le aspettative di un imminente taglio dei tassi sono state però ridimensionate dopo la pubblicazione del report sull’occupazione USA di aprile, che ha evidenziato la creazione di ben 177.000 nuovi posti di lavoro, superando nettamente le previsioni degli analisti. Questo dato positivo suggerisce che l’economia americana potrebbe essere più resiliente del previsto, riducendo così l’urgenza per la Fed di intervenire con ulteriori stimoli monetari.

Tensioni tra Casa Bianca e Federal Reserve: indipendenza sotto pressione?

Il presidente Trump ha recentemente intensificato le critiche nei confronti del presidente della Fed Jerome Powell, chiedendo apertamente una politica monetaria più accomodante e minacciando persino la possibilità di rimuoverlo dall’incarico. Sebbene Trump abbia successivamente attenuato queste dichiarazioni, gli investitori restano preoccupati per eventuali interferenze politiche che potrebbero compromettere l’indipendenza della banca centrale.

Secondo Angelo Kourkafas, senior investment strategist presso Edward Jones, Powell potrebbe mantenere un tono prudente e “hawkish” proprio per ribadire l’autonomia decisionale della Fed rispetto alle pressioni politiche provenienti dalla Casa Bianca.

Risultati trimestrali incoraggianti sostengono il sentiment degli investitori

I risultati aziendali pubblicati nelle ultime settimane hanno generalmente superato le aspettative degli analisti. Con circa due terzi delle società dell’S&P 500 che hanno già comunicato i dati trimestrali, gli utili aggregati risultano superiori alle stime del 7%, ben oltre la media storica del 4,3%. Tra i titoli più performanti spiccano i giganti tecnologici come Microsoft e Meta Platforms (Facebook), che hanno contribuito significativamente al recente rally degli indici azionari.

Prossime trimestrali da monitorare: Uber, Disney e ConocoPhillips

Nella settimana entrante saranno pubblicati i risultati finanziari di importanti società come Uber Technologies, Walt Disney Company e ConocoPhillips. Questi dati potrebbero fornire ulteriori indicazioni sulla salute complessiva dell’economia americana e influenzare ulteriormente il sentiment degli investitori.

Sviluppi commerciali internazionali: ottimismo ma cautela necessaria

L’ottimismo recente sui mercati è stato alimentato anche dalla speranza che le tensioni commerciali internazionali possano attenuarsi. Il presidente Trump ha infatti sospeso temporaneamente (per 90 giorni) alcuni dazi significativi su diversi paesi partner commerciali degli Stati Uniti, aprendo così una finestra negoziale che potrebbe portare ad accordi concreti nei prossimi mesi.

Tuttavia Scott Wren, senior global market strategist presso Wells Fargo Investment Institute, avverte che il mercato ora si aspetta risultati tangibili: “Gli investitori vogliono vedere accordi firmati e concreti con i principali partner commerciali. È arrivato il momento in cui le promesse devono trasformarsi in fatti concreti.”