L’oro avanza verso nuovi massimi trainato dalla debolezza del dollaro USA

I prezzi dell’oro stanno registrando un rialzo significativo questo mercoledì, spingendo contro un livello di resistenza chiave a $3.310,48, sostenuti dalla generale debolezza del dollaro statunitense e dalle crescenti preoccupazioni sulle prospettive fiscali degli Stati Uniti. Il metallo prezioso ha raggiunto il livello più alto da oltre una settimana, attirando flussi di capitale verso beni rifugio in risposta alle tensioni politiche a Washington e all’impennata dei rendimenti obbligazionari. Alle 11:38 GMT, XAU/USD viene scambiato a $3.308,96, in aumento di $19,12 o +0,58%.

Downgrade di Moody’s e impatto sul mercato

L’indice del dollaro USA (.DXY) è scivolato ai minimi delle ultime due settimane dopo il declassamento del rating creditizio del governo statunitense da parte di Moody’s avvenuto venerdì scorso. Il downgrade ha citato l’aumento del rischio fiscale e la prevista espansione del deficit derivante dai tagli fiscali proposti dal presidente Trump. Gli analisti di UBS hanno osservato che il declassamento ha innescato una nuova ondata di vendite di dollari, sostenendo l’oro rendendolo più attraente per gli acquirenti esteri.

Movimenti sui mercati valutari

Sui mercati forex, il dollaro si è indebolito su tutti i fronti. È sceso a 144,095 yen e ha perso lo 0,7% contro il franco svizzero. I trader stanno ora monitorando le discussioni tra Stati Uniti e Giappone, che potrebbero toccare temi relativi alla gestione valutaria e alla volatilità. Con il Segretario al Tesoro Scott Bessent che dovrebbe incontrare il suo omologo giapponese questa settimana, qualsiasi segnale a favore di un dollaro più debole potrebbe dare ulteriore slancio ai rialzisti dell’oro.

Impennata dei rendimenti dei Treasury e preoccupazioni fiscali

I rendimenti dei Treasury a lungo termine sono balzati mercoledì, con il rendimento trentennale che ha superato il 5% e quello decennale che ha toccato il 4,5%, stimolati dalle aspettative che il disegno di legge fiscale dell’amministrazione Trump possa approfondire il deficit fino a 5 trilioni di dollari. Secondo Deutsche Bank, i risultati finali sul disegno di legge fiscale influenzeranno significativamente le proiezioni di deficit a breve termine. Ray Dalio di Bridgewater ha alimentato il pessimismo, avvertendo che il vero rischio non è il default, ma l’inflazione innescata dalla Federal Reserve che potrebbe stampare denaro per gestire il servizio del debito. Questo sentiment, riecheggiato nel mercato obbligazionario, sta spingendo il capitale verso l’oro mentre gli investitori cercano una copertura contro la svalutazione monetaria.

Analisi tecnica dell’oro

Dal punto di vista tecnico, l’oro minaccia di superare il pivot a $3.310,48. Un breakout confermato aprirebbe la strada verso la resistenza a $3.435,06 e potenzialmente verso il massimo storico vicino a $3.500,20. Sul lato ribassista, i livelli di supporto si trovano a $3.277,91, $3.228,38 e più solidamente alla media mobile a 50 giorni di $3.184,80.

Prospettive future

L’indebolimento del dollaro, l’impennata dei rendimenti obbligazionari e l’approfondimento dei rischi fiscali continuano a sostenere l’oro. Con l’incertezza politica a Washington e nessuna risoluzione a breve termine sulla politica fiscale, l’appetito degli investitori per i beni rifugio rimane solido. A meno che i rendimenti non invertano bruscamente la rotta o il dollaro non metta in scena un recupero sorprendente, il contesto tecnico e fondamentale indica ulteriori rialzi. L’oro mantiene una postura rialzista, con un breakout confermato sopra $3.310,48 che probabilmente accelererebbe lo slancio verso l’intervallo $3.435-$3.500.