La Federal Reserve avvia una revisione completa del framework patrimoniale bancario

Il presidente della Federal Reserve, Jerome Powell, ha inaugurato oggi a Washington una conferenza strategica dedicata alla revisione integrata del framework patrimoniale per le grandi banche americane. L’evento, fortemente voluto dalla Vice Chair per la Supervisione Michelle Bowman, segna l’inizio di un processo di riforma che potrebbe ridefinire i requisiti di capitale per gli istituti finanziari di maggiori dimensioni.

Un approccio olistico alla regolamentazione bancaria

Durante il suo intervento di apertura, Powell ha sottolineato l’importanza di analizzare tutti gli elementi del framework patrimoniale in modo coordinato, piuttosto che esaminarli singolarmente. “Dobbiamo garantire che i diversi componenti del sistema lavorino insieme in modo efficace”, ha dichiarato il presidente della Fed, evidenziando come questo approccio integrato sia fondamentale per mantenere un sistema bancario sicuro, solido ed efficiente.

I quattro pilastri del framework patrimoniale

La conferenza si concentrerà su quattro aree chiave della regolamentazione bancaria: – Requisiti patrimoniali basati sul rischio: le norme che determinano il capitale minimo in base al profilo di rischio degli asset – Requisiti di leverage: i limiti all’indebitamento indipendentemente dal rischio degli asset – Surcharge per le banche sistemiche: requisiti aggiuntivi per gli istituti più grandi e complessi – Stress test: le simulazioni di scenari avversi per valutare la resilienza bancaria

Proposte di riforma in cantiere per il 2025

Powell ha rivelato che la Fed ha proposte in corso o in preparazione per tutte e quattro le aree, segnalando un periodo di potenziali cambiamenti significativi per il settore bancario americano. Questa revisione comprensiva arriva in un momento cruciale, mentre le banche statunitensi affrontano la concorrenza crescente sia da parte di istituzioni finanziarie non bancarie che da banche internazionali.

Il ruolo chiave della supervisione bancaria

La Vice Chair Bowman, con la sua esperienza come ex banchiere e supervisore statale, porta una prospettiva pratica al processo di riforma. Powell ha evidenziato come le pratiche di supervisione debbano concentrarsi sulle aree critiche che determinano la solidità e la sicurezza del sistema bancario, evitando al contempo di creare oneri regolamentari eccessivi.

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Equilibrio tra stabilità finanziaria e competitività

Un tema centrale emerso dall’intervento di Powell è la necessità di bilanciare requisiti patrimoniali robusti con la capacità delle banche di competere efficacemente. “Abbiamo bisogno che le nostre grandi banche siano ben capitalizzate e gestiscano adeguatamente i rischi principali”, ha affermato Powell, aggiungendo però che gli istituti devono rimanere liberi di competere tra loro, con le società finanziarie non bancarie e con le banche di altre giurisdizioni. Questo equilibrio è particolarmente rilevante nel contesto attuale, dove le banche americane devono mantenere la loro posizione competitiva globale mentre rispettano standard di capitale sempre più stringenti. La sfida per i regolatori sarà quella di garantire la stabilità finanziaria senza soffocare l’innovazione e la crescita economica.

Un processo aperto al dialogo con il settore

Powell ha concluso il suo intervento sottolineando l’apertura della Fed a nuove idee e feedback dal settore. “Siamo un’istituzione dinamica, aperta ad ascoltare nuove proposte su come migliorare il framework patrimoniale”, ha dichiarato, segnalando un approccio collaborativo alla riforma. La conferenza vedrà la partecipazione di veterani del settore, accademici e policymaker attuali ed ex, tutti esperti nelle operazioni delle grandi banche e nei principali pilastri del framework patrimoniale. Questo dialogo multi-stakeholder sarà cruciale per sviluppare regole che siano sia efficaci nel garantire la stabilità finanziaria sia praticabili per le istituzioni regolamentate. Le decisioni che emergeranno da questo processo di revisione avranno implicazioni significative non solo per le grandi banche americane, ma per l’intero sistema finanziario globale, data l’importanza sistemica delle istituzioni statunitensi nei mercati internazionali.