L’economia dei servizi USA continua la sua crescita ad agosto

Il settore dei servizi negli Stati Uniti ha registrato un’espansione per il terzo mese consecutivo ad agosto 2025, secondo l’ultimo rapporto PMI® Servizi dell’Institute for Supply Management® (ISM®). L’indice principale si è attestato al 52%, in aumento di 1,9 punti percentuali rispetto al 50,1% di luglio, confermando il trend positivo del settore.

Indicatori chiave in territorio espansivo

I dati di agosto mostrano un rafforzamento generalizzato dell’attività economica nel settore terziario: – Indice di Attività Commerciale: 55%, in crescita di 2,4 punti rispetto a luglio – Nuovi Ordini: 56%, con un balzo di 5,7 punti percentuali – Consegne Fornitori: 50,3%, indicando un rallentamento nelle performance di consegna – Scorte: 53,2%, in espansione per il terzo mese consecutivo Steve Miller, presidente del Comitato ISM® per il settore servizi, ha evidenziato come l’indice PMI® abbia mostrato maggiore forza ad agosto, trainato dall’accelerazione degli indici di attività commerciale e nuovi ordini. Questo rappresenta la tredicesima espansione negli ultimi 14 mesi per il settore.

Segnali contrastanti dal mercato del lavoro

Non tutti gli indicatori dipingono un quadro positivo. L’Indice Occupazione rimane in contrazione per il terzo mese consecutivo a 46,5%, segnalando difficoltà nel mercato del lavoro del settore servizi. Questo dato rappresenta la quinta contrazione negli ultimi sei mesi, suggerendo una persistente debolezza nell’assunzione di nuovo personale. Parallelamente, l’Indice Arretrati ha toccato il minimo dal maggio 2009, scendendo a 40,4%. Questo calo significativo indica che le aziende stanno smaltendo rapidamente gli ordini in sospeso, potenzialmente a causa di una domanda più debole o di una maggiore efficienza operativa.

Pressioni inflazionistiche e impatto dei dazi

L’Indice dei Prezzi si mantiene elevato a 69,2%, rimanendo sopra la soglia del 60% per il nono mese consecutivo. Questo dato conferma le persistenti pressioni inflazionistiche nel settore, con 16 dei 18 comparti che riportano aumenti dei costi.

L’effetto domino delle tariffe commerciali

Un tema ricorrente nei commenti degli operatori del settore riguarda l’impatto crescente dei dazi doganali. Numerose aziende segnalano come le tariffe stiano influenzando significativamente le decisioni operative: – Le importazioni sono balzate al 54,6%, il livello più alto da gennaio 2024 – Molte aziende stanno accelerando gli acquisti per anticipare ulteriori aumenti tariffari – I fornitori iniziano a includere riferimenti espliciti ai dazi nelle richieste di aumento prezzi Un dirigente del settore retail ha commentato: “Tutte le decisioni aziendali sono attualmente dominate dalle considerazioni tariffarie”. Questa situazione sta spingendo le imprese a rivedere le proprie catene di approvvigionamento e strategie di pricing.

Performance settoriale: vincitori e perdenti

Settori in crescita

Dodici industrie su 18 hanno registrato una crescita ad agosto, con performance particolarmente positive per: 1. Information Technology 2. Commercio all’ingrosso 3. Arte, Intrattenimento e Ricreazione 4. Settore minerario 5. Trasporti e Magazzinaggio Il settore IT continua a beneficiare della forte domanda per infrastrutture digitali, con particolare enfasi sulla costruzione di data center che sta guidando l’aumento dell’attività.

Settori in contrazione

Quattro comparti hanno registrato una contrazione: – Alloggi e RistorazioneGestione aziendale e servizi di supportoAltri serviziCostruzioni Il settore dell’ospitalità continua a soffrire, con operatori che segnalano una clientela “estremamente attenta ai prezzi” e volumi di vendita in calo.

Prospettive economiche e implicazioni per il PIL

Secondo le correlazioni storiche dell’ISM®, un PMI® Servizi al 52% corrisponde a una crescita del PIL reale dell’1,1% su base annualizzata. Questo suggerisce che l’economia statunitense continua la sua espansione, seppur a un ritmo moderato. L’indice ha registrato valori superiori a 48,6% – la soglia che indica espansione economica generale – per 63 mesi consecutivi, confermando la resilienza dell’economia americana nonostante le sfide globali.

Dinamiche regionali e globali

Mentre l’economia domestica mostra segnali di tenuta, le esportazioni di servizi rimangono deboli. L’Indice Nuovi Ordini Export si è attestato a 47,3%, in territorio di contrazione per il quinto mese nel 2025. Tuttavia, alcuni operatori notano che “la ripresa fuori dagli Stati Uniti ha mostrato maggiori miglioramenti”, suggerendo potenziali opportunità future.

Materie prime e catene di approvvigionamento

Pressioni sui prezzi delle commodity

I materiali che hanno registrato aumenti di prezzo includono: – Alluminio e prodotti correlati (in aumento per 4 mesi consecutivi) – Prodotti in acciaio (8 mesi di aumenti) – Software e licenze (3 mesi consecutivi) – Componenti elettrici Solo carburanti diesel e benzina hanno mostrato cali di prezzo, entrambi in diminuzione per sei mesi consecutivi.

Carenze e colli di bottiglia

La manodopera nel settore costruzioni rimane l’unica risorsa segnalata come carente, riflettendo le continue sfide nel reperimento di lavoratori qualificati in questo comparto.

Analisi strategica per investitori e operatori

I dati di agosto presentano un quadro misto ma complessivamente positivo per il settore servizi USA. La crescita sostenuta degli ordini e dell’attività commerciale suggerisce che la domanda rimane solida, nonostante le sfide macroeconomiche. Tuttavia, gli operatori del mercato dovrebbero prestare attenzione a diversi fattori di rischio: 1. **Pressioni inflazionistiche persistenti** che potrebbero erodere i margini 2. **Debolezza del mercato del lavoro** che potrebbe limitare la capacità di espansione 3. **Impatto crescente delle politiche tariffarie** sulle catene di approvvigionamento 4. **Rallentamento delle esportazioni** che indica debolezza della domanda globale Per le aziende del settore, la strategia ottimale sembra essere quella di anticipare gli aumenti tariffari attraverso acquisti strategici, mentre si mantiene cautela sugli investimenti a lungo termine in attesa di maggiore chiarezza sul fronte delle politiche commerciali. Gli investitori dovrebbero favorire società con forte esposizione domestica, capacità di trasferire aumenti di costo ai clienti e catene di approvvigionamento flessibili che possano adattarsi rapidamente ai cambiamenti del panorama tariffario.