Il dato occupazionale di giugno sconvolge le aspettative di Wall Street
I dati sull’occupazione di giovedì hanno scosso i mercati finanziari con la creazione di 147.000 nuovi posti di lavoro, superando ampiamente le previsioni di 110.000 unità. Questo risultato, superiore di 37.000 unità alle attese, è stato accompagnato da un calo inaspettato del tasso di disoccupazione al 4,1% dal 4,2%, mentre gli economisti prevedevano un aumento al 4,3%. L’impatto sui mercati è stato immediato e significativo. Le probabilità di un taglio dei tassi a luglio sono crollate dal 23,8% a un misero 4,7%, ridefinendo completamente le aspettative sulla politica monetaria della Federal Reserve.
Le reazioni degli analisti istituzionali
Jeff Schulze di ClearBridge Investments ha dichiarato che il rapporto “chiude definitivamente la porta a un taglio dei tassi a luglio”. I trader ora vedono settembre come la prima opportunità realistica per un allentamento monetario. Lindsay Rosner di Goldman Sachs ha sottolineato che “il rapporto sull’occupazione più forte del previsto di oggi farà poco per alterare l’approccio paziente [della Fed]”, suggerendo che la banca centrale rimane concentrata sui rischi inflazionistici piuttosto che sulle preoccupazioni occupazionali.
Analisi dettagliata della composizione occupazionale
Sebbene i numeri principali abbiano impressionato, la composizione dei nuovi posti di lavoro racconta una storia più articolata. Il settore pubblico ha contribuito con 73.000 delle nuove assunzioni totali, mentre il settore privato ha aggiunto solo 74.000 posti, rappresentando la lettura più debole da ottobre.
Dinamiche settoriali specifiche
L’occupazione federale è diminuita di 7.000 unità a causa dei tagli del Dipartimento per l’Efficienza Governativa guidato da Elon Musk. Al contrario, i governi statali e locali hanno aggiunto 40.000 posizioni legate all’istruzione. Il settore sanitario ha mantenuto la sua solidità con 39.000 nuove assunzioni.
Segnali positivi dall’andamento salariale
Un elemento incoraggiante emerge dai dati sui salari. I guadagni orari medi sono aumentati solo dello 0,2% su base mensile e del 3,7% su base annuale, indicando una pressione limitata sull’inflazione salariale. Questa moderazione potrebbe fornire alla Fed lo spazio di manovra necessario nonostante la forza dell’occupazione.
Reazioni immediate dei mercati finanziari
Mercato obbligazionario
I Treasury bond hanno subito forti vendite, con i rendimenti a due anni in aumento di 8 basis points mentre gli investitori abbandonavano le scommesse sui tagli dei tassi.
Mercato azionario e valutario
I titoli finanziari hanno registrato forti rialzi grazie alle aspettative di tassi elevati più a lungo. Le società growth, invece, affrontano venti contrari a causa dei costi di finanziamento sostenuti. Il dollaro si è rafforzato contro le principali valute, rendendo gli asset statunitensi più attraenti a livello globale.
Implicazioni strategiche per gli investitori
Questo rapporto sull’occupazione rappresenta un cambiamento fondamentale da mercati guidati dalla Fed a mercati guidati dai fondamentali. Come evidenziato da Reuters, quasi la metà dell’aumento occupazionale proviene dal settore pubblico piuttosto che dall’industria privata, suggerendo che gli investitori dovrebbero concentrarsi sugli utili aziendali e sulla resilienza economica piuttosto che sull’accomodamento monetario. Il messaggio per i portfolio manager è inequivocabile: la forza economica ora conta più del supporto delle banche centrali. Questo richiede strategie di portafoglio costruite per un mondo in cui la crescita guida i rendimenti invece dei tagli dei tassi, con particolare attenzione alla selezione di titoli basata sui fondamentali aziendali piuttosto che sulle aspettative di politica monetaria.