Wall Street interrompe la corsa: dubbi sull’intelligenza artificiale
I mercati finanziari statunitensi stanno attraversando una fase di marcata incertezza, con i principali indici azionari diretti verso la peggiore settimana degli ultimi mesi. L’ottimismo che aveva caratterizzato gran parte dell’anno, alimentato dalle promesse dell’intelligenza artificiale, si è rapidamente trasformato in cautela e vendite diffuse. Il Nasdaq, indice a forte concentrazione tecnologica, sta registrando le perdite più significative con un calo di quasi il 2% in una singola seduta, configurandosi per la maggiore flessione settimanale da marzo. Gli investitori stanno riconsiderando le valutazioni gonfiate dal boom dell’AI, ponendosi domande concrete sulla redditività effettiva di queste tecnologie.
Il paradosso dell’economia AI: un circolo chiuso?
Le preoccupazioni si concentrano su un aspetto fondamentale: come le aziende monetizzeranno realmente l’intelligenza artificiale. Emerge il sospetto che gran parte della cosiddetta “economia AI” sia in realtà un sistema autoreferenziale, dove le società si limitano a vendere chip e servizi cloud l’una all’altra, senza generare valore economico tangibile per l’economia reale. Questa riflessione critica ha rapidamente sgonfiato parte dell’entusiasmo speculativo che aveva spinto le valutazioni tecnologiche a livelli record nei mesi precedenti.
Shutdown governativo: mercati al buio senza dati ufficiali
A complicare ulteriormente il quadro è intervenuto il più lungo shutdown governativo della storia americana, che ha lasciato economisti, analisti e operatori di mercato privi di dati ufficiali affidabili. Questa mancanza di informazioni ha creato un vuoto informativo che alimenta l’incertezza e la volatilità. Il CBOE Volatility Index, comunemente noto come “indice della paura” di Wall Street, ha raggiunto un massimo di due settimane, segnalando un aumento tangibile del nervosismo tra gli investitori. I trader stanno attualmente prezzando probabilità quasi paritarie che la Federal Reserve proceda con un taglio dei tassi d’interesse il mese prossimo.
Impatti concreti: 40 aeroporti riducono i voli
Gli effetti dello shutdown non sono solo statistici. Il traffico aereo è stato ridotto in 40 aeroporti americani, con ripercussioni concrete sull’economia reale e sulla mobilità. Questo elemento tangibile contribuisce a rafforzare la percezione di un sistema in difficoltà.
Stagione degli utili: risultati record ma sentiment negativo
La stagione delle trimestrali presenta un paradosso interessante. Delle società dell’S&P 500 che hanno pubblicato i risultati finora, ben l’83% ha superato le aspettative di Wall Street, il tasso più elevato degli ultimi due anni. Eppure, il sentiment di mercato rimane decisamente negativo.
Vincitori e vinti della reporting season
Alcune aziende come Expedia e Monster Beverage hanno presentato risultati solidi e sono state premiate con forti rialzi azionari. Al contrario, Block (proprietaria di Cash App e Square) ha visto le proprie azioni crollare dopo aver mancato le previsioni degli analisti. Persino Tesla, nonostante l’approvazione da parte degli azionisti di un pacchetto retributivo record da 1.000 miliardi di dollari per Elon Musk, non è riuscita a sottrarsi al clima di incertezza. Le azioni hanno perso l’1% nelle contrattazioni pre-mercato, dopo un crollo del 3,50% nella seduta precedente. Tra le società che pubblicheranno i risultati oggi figurano KKR, Duke Energy e Constellation Software.
Cina: export in calo e tensioni commerciali persistenti
Sul fronte internazionale, la Cina ha registrato un calo inatteso delle esportazioni a ottobre, con le spedizioni verso gli Stati Uniti in diminuzione del 25% rispetto all’anno precedente. Questo dato evidenzia sia un raffreddamento della domanda globale sia le persistenti tensioni commerciali tra le due maggiori economie mondiali.
Mercati delle materie prime: segnali di debolezza
I mercati delle commodity riflettono lo stesso clima di incertezza. I prezzi del petrolio sono in discesa, l’oro registra lievi rialzi come bene rifugio, mentre il minerale di ferro cede sotto il peso di un’offerta globale eccessiva.
Asia-Pacifico: vendite diffuse sui mercati tecnologici
I mercati asiatici non hanno beneficiato di alcun rimbalzo di fine settimana. Il Giappone ha perso l’1,2% e la Corea del Sud l’1,8%, con questi due mercati ad alta concentrazione tecnologica che stanno sperimentando le stesse dinamiche di vendita del Nasdaq. Anche Hong Kong e la Cina continentale stanno scambiando in territorio negativo. Gli economisti attribuiscono i dati deludenti sull’import-export cinese di ottobre a un atteggiamento attendista degli operatori, in vista del compromesso raggiunto tra Trump e Xi alla fine di ottobre sulle relazioni commerciali bilaterali. In Australia, l’ASX ha toccato un minimo di un mese e mezzo dopo una seconda settimana consecutiva di performance negative.
Europa e futures USA: prosegue il sentiment ribassista
I mercati europei mantengono un orientamento negativo, con gli investitori che monitorano attentamente gli sviluppi oltreoceano. Anche i futures su Wall Street indicano un’apertura in territorio negativo, suggerendo che il nervosismo potrebbe persistere nelle prossime sedute. La combinazione di dubbi sulla sostenibilità del rally tecnologico, incertezza macroeconomica dovuta allo shutdown, e segnali di rallentamento dalla Cina sta creando un cocktail di fattori che mette alla prova la resilienza dei mercati globali in questo avvio del 2025.
