Gli investitori si preparano ad affrontare una settimana ricca di dati economici fondamentali, con l’obiettivo di comprendere se la leadership del mercato azionario statunitense stia passando dai settori difensivi verso comparti più ciclici, segnalando così un possibile ritorno dell’appetito al rischio.
Performance dei settori difensivi e ciclici nel 2025
Settori difensivi in crescita nonostante il calo generale
Dall’inizio del 2025, l’indice di riferimento S&P 500 ha registrato una flessione del 3,7%, principalmente a causa delle preoccupazioni legate agli effetti negativi delle tariffe commerciali imposte dal presidente Donald Trump. Tuttavia, nello stesso periodo, i settori tradizionalmente considerati difensivi come beni di consumo essenziali (consumer staples) e utilities hanno mostrato performance positive rispettivamente del 5% e del 5,6%.
Questi comparti sono generalmente preferiti dagli investitori durante periodi di incertezza economica, poiché offrono stabilità nei ricavi e dividendi solidi anche in fasi di rallentamento.
Segnali di ripresa nei settori ciclici
Nelle ultime settimane, tuttavia, si è assistito a un recupero significativo dei settori più sensibili al ciclo economico come tecnologia, industriali e beni di consumo discrezionali (consumer discretionary). Tale andamento potrebbe indicare un cambiamento nella percezione degli investitori verso una maggiore fiducia nella ripresa economica.
Secondo Mark Luschini, Chief Investment Strategist presso Janney Montgomery Scott, un passaggio della leadership dai settori difensivi a quelli ciclici rappresenterebbe “un chiaro segnale che gli investitori stanno recuperando fiducia nelle prospettive economiche”.
Dati macroeconomici cruciali in arrivo: inflazione e consumi sotto osservazione
L’importanza dell’indice dei prezzi al consumo (CPI)
Martedì prossimo verrà pubblicato il dato sull’indice dei prezzi al consumo (CPI) relativo ad aprile. Questo indicatore sarà fondamentale per valutare le tendenze inflazionistiche negli Stati Uniti. Un dato superiore alle attese potrebbe alimentare timori di stagflazione – una combinazione negativa tra crescita economica debole e inflazione persistente – mettendo ulteriore pressione sui mercati azionari.
I dati sulle vendite al dettaglio come termometro della fiducia dei consumatori
Anche il report sulle vendite al dettaglio, previsto per giovedì prossimo, sarà attentamente monitorato dagli operatori finanziari. Questo dato offrirà una panoramica aggiornata sulla salute della spesa dei consumatori americani, elemento cruciale per comprendere la reale forza della ripresa economica.
“Gli investitori macroeconomici stanno cercando di capire se l’attuale rallentamento sia solo temporaneo e legato alla fiducia o se rifletta problemi strutturali più profondi”, ha dichiarato Matthew Miskin, Co-Chief Investment Strategist presso Manulife John Hancock Investments.
La posizione della Federal Reserve tra inflazione e crescita
Nell’ultima riunione, la Federal Reserve ha mantenuto invariati i tassi d’interesse, sottolineando però che i rischi legati sia all’inflazione che alla disoccupazione sono aumentati. Questa posizione prudente riflette le preoccupazioni della banca centrale riguardo agli effetti delle politiche commerciali restrittive adottate negli ultimi mesi.
I risultati trimestrali delle aziende: Walmart sotto i riflettori
Nella settimana entrante proseguirà anche la stagione delle trimestrali aziendali. Tra le società più attese figura il colosso della grande distribuzione Walmart, i cui risultati offriranno importanti indicazioni sul comportamento dei consumatori americani e sugli effetti concreti delle tariffe doganali sui prezzi finali dei prodotti importati.
Sviluppi sul fronte commerciale internazionale: accordo USA-Regno Unito
I mercati hanno reagito positivamente giovedì scorso all’annuncio dell’accordo commerciale tra l’ex presidente Trump e il primo ministro britannico Keir Starmer. Si tratta del primo accordo significativo dopo l’inizio della guerra commerciale globale scatenata dalle tariffe imposte dagli Stati Uniti ai principali partner commerciali.
L’amministrazione Trump aveva recentemente sospeso per 90 giorni alcune delle tariffe più pesanti, aprendo così uno spiraglio per ulteriori negoziati internazionali. Secondo gli analisti di CFRA Research, “le trattative globali stanno iniziando a prendere forma e cresce l’ottimismo sulla possibilità che nuovi accordi vengano raggiunti prima della scadenza della tregua tariffaria”.
Gli investitori continueranno dunque a monitorare attentamente gli sviluppi diplomatici e commerciali internazionali nelle prossime settimane per valutare eventuali impatti sui mercati finanziari globali.